Appena appresa la notizia, il presidente della Fifa Joseph Blatter ha
dato disposizione di abbassare a mezz'asta tutte le bandiere delle
federazioni calcistiche di tutto il mondo. Anche per il calcio, per
tutto il mondo dello sport, Nelson Mandela è stato un simbolo
straordinario, un protagonista che anche attraverso gli stadi e le
grandi manifestazioni ha mandato inarrivabili messaggi di libertà e di
uguaglianza. "Quando Mandela è arrivato ed è stato accolto dalla folla
l'11 luglio 2010 come un uomo del popolo e di cuore - ha ricordato
Blatter ripercorrendo il famoso giro di campo di "Madiba" prima della
finale dei mondiali sudafricani - è stato uno dei momenti più
emozionanti della mia vita. Per lui, quella Coppa del Mondo era un sogno
divenuto realtà".
E
prima ancora della Coppa del Mondo di calcio, ci fu lo storico
appuntamento con i Mondiali di Rugby del 1995, la prima rottura dello
spesso strato di ghiaccio che si era formato tra il Sudafrica e il mondo
a causa dell'odiosa politica dell' apartheid. Un evento di enorme
portata sociale, ben oltre il significato sportivo, trasportato sulle
gambe di quello che è sempre stato lo sport nazionale del Sudafrica,
esclusiva dei bianchi fino al termine del regime razzista: e proprio gli
Springboks, battendo in un'epica finale la Nuova Zelanda, vinsero quel
mondiale. Giorni che hanno ispirato uno dei film più popolari e riusciti
di Clint Eastwood, "Invictus", "L'invincible", in cui un grande Morgan
Freeman, nei panni di Mandela, è il personaggio centrale insieme a Matt
Demon, che interpterò il capitano del quindici sudafricano, François
Pienaar.
Nelson Mandela è stato sinonimo di ispirazione e simbolo
di lotta per i diritti civili di tanti grandi campioni che, in qualche
maniera, hanno patito anche solo esternamente gli effetti del razzismo.
Non si contano, nelle ore seguite all'annuncio della scomparsa, i
messaggi di cordoglio e di ringraziamenti inoltrati tramite Twitter dai
campioni dello sport, specie da quelli di colore. Uno per tutti, Ruud
Gullit: rimane indimenticato il gesto del 1987, quando, con il leader
della protesta dei neri ancora imprigionato a Robben Island, dedicò 7 la
vittoria del Pallone d'Oro proprio a Mandela, contribuendo in maniera
davvero importante a rendere conosciuto e popolare specie presso i
giovanissimi Mandela e la sua storia.
tgcom