L'Italia
del rugby batte Fiji 37-31 nel secondo test match autunnale e si
risolleva dopo quattro sconfitte consecutive. La vittoria è meritata, ma
anche sofferta a causa di un finale balbettante, quando gli isolani
dell'Oceano Pacifico risalgono dal -20 con due mete negli ultimi minuti.
Il conto finale è di cinque a quattro in favore degli ospiti, che però
in due occasioni mancano la trasformazione, mentre Luciano Orquera non
sbaglia e mette tra i pali anche tre punizioni.
Gli azzurri cercano il riscatto dopo la batosta subita contro
l'Australia, a Torino, con un 50-20 che pesa. Capitan Sergio Parisse e
Martin Castrogiovanni raggiungono le 100 presente in nazionale e
vogliono festeggiare il traguardo. Sarà proprio Parisse a siglare la
prima meta, seguito da Luke McLean, una tecnica e Vosawai, il fijiano
d'Italia.
Orquera rompe il ghiaccio con un calcio piazzato. Ma la prima meta è
degli avversari, colpa di una palla persa. Telubala si invola e Fiji è
in vantaggio. I giocatori in maglia bianca, sul terreno reso pesante
dalla pioggia, fanno valere la loro forza esplosiva. Però sono anche
molto fallosi. Così beccano tre cartellini gialli ed intorno alla
mezzora si trovano per qualche minuto in 12 contro 15. Gli azzurri ne
approfittano e tra il 30' ed il 34' passano due volte, con Parisse e
McLean. Orquera risponde presente e la prima frazione finisce 20-5.
L'italo-argentino apre la ripresa trasformando subito una punizione.
Fiji risponde con la meta di Nagusa, non trasformata.
Una meta tecnica in mischia riporta l'Italia avanti 30-10. Ma ogni palla
persa è un problema serio per la difesa azzurra. I tre quarti isolani
ripartono a testa bassa e Nadolo sfonda ancora. Vosawai - entrato per
Mauro Bergamasco - assistito da Parisse porta l'Italia sul 37-17 a 11
dalla fine. E qui comincia la fase thrilling: Nalaga e ancora Nagusa
siglano due mete in quattro minuti. Bai le trasforma entrambe: 37-31,
meno di un break di differenza. Le battute finali sono di gran
sofferenza, ma il punteggio non cambia più e l'Italia può gioire con i
15.000 dello stadio Zini di Cremona.
Sabato prossimo terzo ed ultimo impegno, con l'Argentina, all'Olimpico di Roma.
''Volevo festeggiare con una vittoria, ma non soffrendo tanto - ammette
Parisse, al microfono di Sky Sport -. Però, dopo la sconfitta pesante
con l'Australia, avevamo il dovere di vincere e così abbiamo fatto.
Certo, ci sono tante cosa da migliorare e tanti punti dove non siamo
ancora al top, ma si lavora con più tranquillità quando si ottiene un
risultato positivo''.
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