Nella sede de La Gazzetta dello Sport, si è tenuta la cerimonia di consegna del VII Premio Internazionale ’Il bello del calcio’ dedicato alla memoria di Giacinto Facchetti ed assegnato quest’anno al capitano dell’Inter Javier Zanetti.
La giuria composta da Gianfelice Facchetti, figlio del Cipe, Gianni Petrucci, presidente del Coni, e Andrea Monti, direttore della Gazza, ha consegnato il premio con questa motivazione: “E’
arrivato all’Inter nel ’95, ragazzo d’Argentina, e diciotto campionati
dopo, a 39 anni – quasi tre in più del suo allenatore – corre e si
spende sul campo come il primo giorno. Integro, tenace, combattivo e senza un capello fuori posto. Nascosto da qualche parte in Pinetina deve esserci un ritratto di Javier che sta invecchiando alla maniera di Dorian Grey. Nel ’99 ha indossato la fascia di capitano e non se l’è più tolta.
Ha interpretato il ruolo di leader dando esempio di correttezza e
generosità, facendo del rispetto la bussola di una carriera
straordinaria per qualità di prestazioni e di correttezza e generosità,
facendo del rispetto la bussola di una carriera straordinaria per
qualità di prestazioni e di titoli vinti. Sotto gli occhi di Facchetti è cresciuto come giocatore e come uomo, fino a diventare il nerazzurro dai mille record.
In anni di calcio spesso sguaiati e sopra le righe, ha saputo proporsi
in campo e fuori con equilibrio di modi e parole, senza cavalcare
scandali e accendere altri pericolosi fuochi. Adorato dagli interisti, stimato dagli avversari, il sempreverde Zanetti esprime davvero il bello del calcio“. Insomma un vero esempio di calciatore serio ed onesto in campo e fuori. Chapeau capitan Zanetti!
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