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La Ferrari rinnova il contratto con Raikkonen

La Ferrari ha rinnovato l'accordo di collaborazione tecnico-agonistica con Kimi Raikkonen. "Nella prossima stagione sportiva - spiega una nota della Ferrari - il pilota finlandese sarà quindi impegnato nel Campionato mondiale di F1 con il team di Maranello".
ansa 22 Agosto 2017 ore 13:44

Champions: Nizza Napoli, Sarri: "Crocevia intera stagione" - LIVE




Sport, cibo e musica: insieme a Mirafiori per "rimbalzare" il razzismo

No all’esclusione, sì all’integrazione. No alla violenza, sì alla solidarietà. Questo lo spirito che animerà la seconda edizione di “Rimbalziamo il Razzismo”, evento ospitato dal circolo Arci Da Giau, in strada Castello di Mirafiori, domenica 3 settembre.
La festa è promossa da Xenia, associazione che, tra le tante attività, gestisce un servizio di accoglienza Cas rivolto a richiedenti asilo, in collaborazione con la prefettura di Torino.
Un’intera giornata di divertimento collettivo e condivisione, un incrocio di culture differenti. Sport, musica, cibo e spettacoli di danza: una grande festa per abbattere le barriere e favorire il dialogo, contro ogni forma di discriminazione razziale.
Si tratta di un progetto di Federica Gagliostro eRasheed Abdul, vincitore del premio “Un calcio al razzismo 2015”, promosso dal Centro per l’Unesco e Juventus Fc. Un concorso rivolto ai giovani dai 18 ai 25 anni che si sono resi protagonisti di attività volte a superare il razzismo e qualsiasi altra forma di discriminazione.
La prima edizione si è svolta a Carignano nel marzo del 2015: una vera sfida, considerando la novità dell’evento, le modeste dimensioni del luogo e una diffusa ideologia di stampo xenofobo. Eppure, malgrado le promesse, l’iniziativa si è rivelata un grande successo, con una partecipazione attiva e un interesse sincero da parte di tutta la popolazione. Da qui l’idea di replicarlo in forma ampliata a Torino. “Sono due le motivazioni che mi hanno spinta a riproporre questo progetto”, spiega Federica Gagliostro. “Il lavoro che porto avanti nei centri di accoglienza e la volontà di mettermi in prima linea per dimostrare che l’integrazione dal basso è possibile”.
E così come a Carignano la collaborazione con le realtà locali aveva dato vita a una grande festa collettiva, aperta in primo luogo ai giovani, allo stesso modo a Torino saranno Arci e Uisp a sostenere tale impegno nella creazione di una socialità multiculturale. “La volontà di Arci di partecipare all’evento è stata fin da subito molto forte”, ha dichiarato il presidente Andrea Polacchi. “Qualsiasi fenomeno culturale è sempre una presa di posizione, non c’è mai neutralità, soprattutto in un momento storico in cui predominano la xenofobia e il razzismo. Bisognerebbe cercare di valorizzare sempre di più l’unione tra questo genere di eventi e la sensibilizzazione di certe tematiche sociali”.
E la scelta della location non è casuale. Il circolo Da Giau è una realtà ben radicata nel territorio di Mirafiori da decenni, un grande punto di riferimento per gli abitanti della zona. Nato nel '56 da un'idea degli operai sindacalisti licenziati dalla Fiat, si è affiliato all’Arci dagli anni '60, e nel tempo si è occupato di aggregazione giovanile e vari approfondimenti sui temi sociali, culturali e politici della città. “Il circolo ha sempre favorito questo genere di iniziative, infatti abbiamo accettato fin da subito di ospitare il festival”, ha spiegato Alessandra Zordan. “Siamo ben contenti di poter dare risonanza all’evento dal territorio di Mirafiori”.
E la popolarità del posto, unita alla stretta di mano tra Arci e Uisp, potrebbe davvero rendere possibile il sogno della Gagliostro: “Vorremmo che Rimbalziamo il Razzismo diventasse un progetto pilota per un più vasto programma a livello europeo. A Torino cercheremo di fare chiarezza su tutte le questioni che riguardano l’integrazione e le diversità culturali. Risponderemo a tutte le domande, e le eventuali critiche, sul lavoro svolto nei centri di accoglienza, dimostrando che un’alternativa al clima di terrore puramente xenofobo è possibile. Le polemiche ci sono e ci saranno sempre, ma chi vorrà partecipare all’evento avrà modo di scoprire un’altra faccia della realtà”.
Il festival del 3 settembre avrà inizio dalle 10 e proseguirà fino a notte inoltrata. Per incentivare la partecipazione collettiva, non sarà richiesta la tessera Arci all’ingresso.
Si comincia con il torneo non competitivo di bubble football - una partita di calcio dentro una grande bolla gonfiabile - a squadre miste, per un minimo di otto giocatori.
L’intera giornata sarà poi allietata da momenti di animazione per bambini, una cena multiculturale e spettacoli di danza orientale e africana, a cura di Federica Borgogno e dell’associazione Tamra.
In serata dj set e musica dal vivo con due grandi ospiti: Bunna eMadaski degli Africa Unite, che hanno da poco detto addio al loro compagno di palco e di vita, il batterista Alessandro Soresini. Due diversi approcci alla musica, due stili che si incontrano per originare un sound potente, inimitabile, unico. 
Terza star della serata sarà Raphael, un talento del reggae sempre più famoso a livello internazionale, nato a Savona da padre nigeriano e madre italiana, e attualmente impegnato nel suo tour estivo.
La presenza di questi tre grandi nomi dà un ampio respiro a un'iniziativa territoriale che aspira alla massima espansione. Lo conferma Elisabetta Ghione, amministratrice di Xenia: "Crediamo che i progetti non muoiano nel momento in cui si realizzano e si esauriscono, ma continuino a crescere nelle nostre intenzioni e idee. Rimbalziamo il Razzismo merita di essere esteso a livello europeo; sarebbe bello portarlo a Berlino il prossimo anno proprio per perseguire fino in fondo la nostra missione di rivoluzione culturale. Gli europei vanno accompagnati in questo tipo di percorso, da soli non riescono a liberarsi del tutto dal pregiudizio e dalla paura dello straniero. Questo festival ora si svolgerà a Mirafiori, ma per sua natura è destinato a coinvolgere una realtà ben più vasta. Stiamo progettando di organizzare un grande evento di due giornate che dia la possibilità a tante associazioni e università europee di esporre degli stand per far conoscere le loro iniziative sull'integrazione dei migranti. E' importante soprattutto che l'Europa del Sud si attivi da questo punto di vista, perché è su quelle coste che avvengono gli sbarchi. Il fenomeno migratorio è visto come un'emergenza, ma si tratta di una realtà concreta che riguarda la vita di tutti noi, per questo serve una pianificazione efficace di leggi che sappiano gestirla nel modo giusto".
Quella del 3 settembre sarà una giornata che vedrà nell’unione di sport, cibo e musica i grandi motori della convivialità senza limiti, barriere e paure. Tre diversi modi di vivere il piacere di stare insieme, uguali e diversi come le tante sfumature che colorano il mondo. Rimbalzando con un semplice sorriso i più alti scogli dell'odio razziale.  
torinoggi.it

Vuelta: Nibali vince in volata la 3/a tappa Froome prende la maglia rossa di leader, Aru sesto

Vincenzo Nibali ha vinto in volata la terza tappa della Vuelta da Prades Conflent Canigò ad Andorra la Vella. Il siciliano è scattato a 400 metri dal traguardo, sorprendendo tutti e precedendo Froome, che diventa leader della corsa, e De La Cruz. Sesto Fabio Aru.
"Ho sofferto un po' per il ritmo molto alto imposto da quelli del Team Sky. Non so alla fine come ho fatto a recuperare le posizioni per poi fare lo sprint. Ma per fortuna ci sono riuscito, e ho vinto. Non credevo di riuscirci già al terzo giorno". Così Vincenzo Nibali dopo aver vinto la terza tappa della Vuleta, ricca di montagne, e che ha visto il crollo di Alberto Contador e la conquista della maglia rossa di leader della classifica da parte di Chris Froome. "E' stata una giornata difficile per via del caldo - ha aggiunto lo Squalo -, e ho visto in gruppo gente soffrire molto per questo. Froome (dal quale ora ha un distacco di 10'' n.d.r.) è un grande avversario, e sarà una Vuelta molto dura. Dedico la vittoria di oggi al mio compagno di squadra Javier Moreno, che è stato costretto a ritirarsi".
ansa 22 Agosto 2017 ore 12:22

JUVENTUS, DUBBIO MANDZUKIC: ESTERNO O CENTRAVANTI? ALLEGRI NON CI RINUNCIA

Mario Mandzukic confermato esterno nonostante gli arrivi di Douglas Costa e Bernardeschi, ma con l'avanzare della stagione qualcosa potrebbe cambiare.
Massimiliano Allegri ha confermato in questo inizio di stagione buona parte delle certezze accumulate l'anno scorso: nel 4-2-3-1 proposto fin qui Mario Mandzukic è stato riproposto sull'out di sinistra, ma con i graduali inserimenti diDouglas Costa e Bernardeschi le gerarchie potrebbero cambiare in casa Juventus.
Andato subito a segno alla prima di campionato con un bel goal contro il Cagliari, il croato ha confermato le cose buone viste nella passata stagione da esterno sinistro. Il mercato bianconero è però andato in un'altra direzione: gli innesti di Douglas Costa e Bernardeschi (oltre 80 milioni di spesa complessiva) potrebbero presto riportare Mandzukic nel vecchio ruolo di centravanti.
Colonna portante o vice Higuain? Allegri sembra non voler rinunciare al guerriero croato, che sulla fascia garantisce sacrificio e maggiore copertura in difesa nel 4-2-3-1. Il passaggio al 4-3-3 farebbe però perdere inevitabilmente il minutaggio dell'ex Bayern in favore di esterni offensivi più abili nell'uno contro uno.
Douglas Costa, Bernardeschi, Cuadrado, Dybala e Pjaca rappresentano un potenziale offensivo da urlo in un eventuale tridente a supporto di Higuain. Allegri dovrà dunque risolvere uno dei principali dubbi tattici: privarsi dei colpi e del sacrificio di Mandzukic lasciandolo al ruolo di vice-Pipita o puntare ancora sul croato a sinistra? La risposta è come sempre rimandata al campo: molto dipenderà dall'inserimento di Douglas Costa e dalla crescita di Bernardeschi, ma l'allenatore bianconero sembra non volersi privare troppo facilmente del suo lottatore.
goal.com

Juventus, Marchisio nel mirino del Milan: ma arriva la smentita


TORINO - Mancano soltanto dieci giorni alla chiusura del mercato, ma alla Juventus ancora "tutto può succedere", come ha recentemente detto Beppe Marotta. Sì, anche l'addio di un altro big dopo Bonucci e Dani Alves. Tutti gli indizi portano al non incedibile Marchisio, che non prenderebbe affatto bene l'arrivo di un altro concorrente dopo Matuidi, indipendentemente dal possibile passaggio del centrocampo di Allegri da due a tre elementi. I rumors sono sempre più intensi, fitti. La Juve smentisce la voce fatta circolare da Rai Sport secondo cui il "Principino", una delle ultimissime bandiere di un calcio ormai votato al professionismo spinto, sarebbe stato sondato dal Milan.

A Torino non chiudono la porta di uscita dal club bianconero, tantomeno agi scontenti, categoria a cui potrebbe appartenere quel Marchisio passato dall'impiego full-time degli anni scorsi al recente part-time post infortunio del 2016 ai legamenti. Il torinese, che reclama comprensibilmente spazio nella stagione che porta al Mondiale in Russia, non avrebbe ancora digerito l'esclusione in Supercoppa contro la Lazio, quando era segnalato come il più in forma del suo reparto. L'operazione-Bonucci, completata nel rapido giro di 48 ore, autorizza a pensare che davvero tutto possa (ancora) succedere, sulla A4 Torino-Milano. La Signora, in caso di separazione da Marchisio dopo 24 anni di alta fedeltà (al netto di una sua scappatella all'Empoli, nel 2007-08), preferirebbe però vederlo giocare all'estero, magari alla corte di quel Chelsea che lo ha già sondato e tentato.

Proseguono intanto le grandi manovre in entrata, per puntellare un organico ancora perfettibile soprattutto dalla cintola in giù. I bianconeri tentano l'ultimo affondo per l'esterno Spinazzola (Atalanta), al centro di un braccio di ferro tra torinesi e bergamaschi, che chiedono di poter sfruttare il secondo e ultimo anno di prestito. Monitorano i centrali Van Dijk (Southampton), De Vrij (Lazio) e soprattutto Garay (Valencia), valutato 20-25 milioni e in Argentina dato sempre più vicino ai vicecampioni d'Europa. E, intanto, cercano appunto un altro centrocampista per ultimare il passaggio dal 4-2-3-1 al 4-3... e poi vedremo. Sembra definitivamente sfumato Strootman - l'olandese e la Roma, almeno per quest'anno, non hanno alcuna intenzione di separarsi

-, a meno che sul piatto della trattativa, oltre a Cuadrado, non finisca il cartellino dello stesso Marchisio. Resta sempre vivo il sogno Iniesta, dopo i mal di pancia esternati ieri su El Pais dallo spagnolo del Barcellona, sul quale ci sono anche i radar dell'Inter. In pole ci sono però i portoghesi André Gomes e Renato Sanches e il croato Kovacic, purché i loro club di appartenenza - Barça, Bayern e Real -, acconsentano il prestito con diritto di riscatto.
repubblica.it

Ciclismo, Vuelta: impresa di Nibali ad Andorra. Froome conquista la maglia rossa


Nelle grandi tappe Vincenzo Nibali c’è sempre. Al Giro d’Italia si era esaltato nel giorno dello Stelvio, alla Vuelta naviga con sicurezza nell’insidiosissimo e prematuro (siamo solo al terzo giorno) spartiacque proposto dall’arrivo ad Andorra. Lo Squalo non brilla in salita, patendo il ritmo forsennato del Team Sky di Froome, iniziato sul Coll de la Rabassa e proseguito sull’Alto de Comella. Mezza scelta tattica o reale sofferenza non è dato saperlo. Quel che è certa, è la riaffermazione della genialità del siciliano: in discesa recupera, rientra all’ultimo km, poi sceglie il momento per piazzare il più classico dei contropiede. Aru, anche lui nel gruppo dei migliori e primo ad accendere la miccia della ristrettissima volata, è nella posizione di poter ricucire. Il sardo però non si muove, e Nibali va…

Dunque Italia sugli scudi, anche se l’uomo da battere resta Chris Froome. Il britannico conquista la maglia rossa di leader della generale, primato non arrivato per caso: a parte la frullatona, brutale come non si era nemmeno vista all’ultimo Tour, data nella salita finale, da registrare la caparbietà con la quale va a prendersi un paio di secondi di abbuono in uno sprint intermedio. Guarda caso, sono quelli che gli permettono di lasciare dietro De La Cruz, Roche e van Garderen. Ma anche nella generale Nibali è messo bene: dopo la sconfitta nella crono a squadre, già nella seconda tappa aveva rosicchiato 8’’ sfruttando le dinamiche nel vento. In pratica, ne ha solo dieci di ritardo dal leader della generale.

Tappa subito ad alta tensione, che screma il lotto dei pretendenti al successo finale. Il nome illustre che non ne fa più parte è Alberto Contador, che nella corsa del suo addio alle gare esce subito di classifica, magari ritagliandosi uno spazio per una autocelebrativa impresa isolata. Ma anche gente come Barguil, Jungels, Mentjies, la prima maglia rossa Dennis, Majka, Zakarin, paga dazio.

Radio corsa informa di una fuga interessante. Drappello di otto uomini, quelli che sopravvivono più a lungo sono il nostro Villella (che conquista la maglia di leader della montagna) e il francese Geniez. La fuga ad un certo punto lascia anche sperare nella riuscita, ma il ritmo del Team Sky abbatte le resistenze. L’Alto de Comella dà ulteriori responsi. Froome frulla, gli resiste solo il Colibrì Chaves, tornato a farsi notare dopo un periodo buio. Aru e Bardet ristabiliscono la santa alleanza del Tour ed in discesa riescono a riportarsi sui battistrada, rischiando sicuramente di più rispetto ad un prudente Froome.

Ma anche il drappello Nibali, che comprende anche un ottimo Pozzovivo, rientra. Preludio all’epilogo, con il gioco di ombre dello Squalo, che sul traguardo mima la pinna. "Sapevo che era molto difficile oggi –analizza il siciliano-. C'erano corridori veloci con me alla fine. Io sono partito lungo ed è andata bene. Sull'ultima salita ho sofferto un po’, anche per il grande caldo. Poi in discesa ho recuperato e allo sprint ho attaccato da dietro. Froome leader? E' un grandissimo avversario: rispetto lui e anche tutti gli altri big in gara. Sarà una Vuelta lunga e difficile".        

ORDINE D'ARRIVO
1. Vincenzo Nibali     (Ita, Bahrain-Merida)       in 4h01'22"
2. David De La Cruz    (Esp, Quick Step)                  s.t.
3. Christopher Froome  (Usa, Team Sky)                    s.t.
4. Romain Bardet       (Fra)                                 s.t.
5. Esteban Chaves Rubio(Col)                              s.t.
6. Fabio Aru           (ITA)                              s.t.
7. Nicholas Roche      (Ola)                              s.t.
8. Tejay Van Gerderen  (Usa)                              s.t.
9. Domenico Pozzovivo  (ITA)                              s.t.
10. Michael Woods       (Can)                            a  25"
18. Warren Barguil      (Fra)                           a 1'14"
37. Alberto Contador    (Por)                           a 2'33"
CLASSIFICA GENERALE
1. Chris Froome              (Gbr, Sky)            in 8h53'44"
2. David De La Cruz          (Esp, Quick Step)       a      2"
3. Nicolas Roche              (Irl, Bmc)                 s.t.
4. Tejay Van Garderen         (Usa)                      s.t.
5. Vincenzo Nibali            (Ita)                   a    10"
6. Esteban Chaves             (Col)                   a    11"
7. Fabio Aru                  (Ita)                   a    38"
8. Adam Yates                 (Gbr)                   a    39"
9. Domenico Pozzovivo         (Ita)                   a    43"
10. Romain Bardet              (Fra)                   a    48"
11. Simon Yates                (Gbr)                   a    48"
15. Warren Barguil            


(Fra)                   a  1'22"
30. Alberto Contador           (Esp)                   a  3'10"

repubblica.it