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Sassuolo-Inter 3-1, Di Francesco chiude sesto e spera nell'Europa League

Una doppietta di Politano e un gol di Pellegrini regalano il successo ai neroverdi: si qualificheranno ai preliminari se sabato il Milan dovesse perdere la finale di Coppa Italia con la Juve. I nerazzurri concludono con una sconfitta: espulso Murillo

L'esultanza del Sassuolo. Ansa
L’Inter piena di stranieri deraglia ancora, fa festa il Sassuolo del made in Italy che vince 3-1 con le reti di Politano (doppietta) e Pellegrini e vede i preliminari di Europa League. Le basterà che sabato prossimo la bulimica Juve batta il Milan nella finale di Coppa Italia. Per l'Inter segna Palacio, "vecchietto" da cui molti compagni semi indolenti e amanti della giocata ad effetto farebbero bene a imparare grinta, essenzialità e intelligenza calcistica.
POLITA...SÌ — Di Francesco preferisce il baby Pellegrini a Missiroli, davanti c’è Politano al posto dello squalificato Berardi. Mancini tiene tutti i Primavera in panchina, a sinistra punta su Telles, in mezzo c’è Melo, non Gnoukouri. Squadra a specchio con l’avversario, Brozovic fa l’interno destro e Jovetic si muove da centravanti, con ai lati Palacio ed Eder. Gli emiliani passano già al 6’, con Juan Jesus che si perde dopo un tackle di Brozovic, Politano calcia da fuori e una deviazione di Murillo spiazza Carrizo. L’Inter a questo punto inizia a ruminare un calcio lento, che non trova quasi mai sbocchi, mentre il Sassuolo quando riparte fa male. E al 26’ raddoppia: Magnanelli pesca il taglio dell’ex Duncan, bravo a mettere in mezzo dove non arriva per un soffio Sansone, ma ci pensa Pellegrini, complice la mancata diagonale di Telles. Proteste interiste perché Murillo era a terra dopo un contrasto con Defrel. I padroni di casa qui però si rilassano e l’Inter va vicina al gol prima con Eder poi con Jovetic (il più intraprendente dei suoi), che esalta Consigli. Il quale subito dopo deve però arrendersi a Palacio, liberato da Brozovic dopo un errore di Magnanelli. Complice anche il terreno scivoloso per la pioggia che si abbatte su Reggio, il match è un frullato di errori marchiani e grandi giocate. Ma Telles dietro resta impresentabile e Politano al 39’ mangia in testa al brasiliano sul cross di Gazzola per il 3-1 che chiude il parziale.
ROSSO E BABY — La ripresa si apre senza cambi e con una spizzata gol di D’Ambrosio annullata per un fuorigioco che però è di Eder. La beffa arriva poco dopo, quando Murillo commette un fallo da ammonizione su Falcinelli (appena entrato al posto di Defrel), manda più volte a quel paese l’arbitro Gervasoni e completa il suo impresentabile girone di ritorno con un rosso. Mancini a questo punto richiama Carrizo, Kondogbia e Palacio per dare spazio a Nagatomo e ai baby Radu e Della Giovanna. Di Francesco risponde concedendo la passerella ai goleador Pellegrini e Politano. Il Sassuolo è sesto con pieno merito. Per coronare il sogno europeo però deve sperare bel cannibalismo juventino.
gazzetta.it

Il Sassuolo che dà lezioni a Milano

Se il Sassuolo chiude il campionato battendo nettamente l’Inter – e non è nemmeno l’unica delle grandi ad aver battuto, a cominciare dalla Juventus – e tenendo sotto il Milan di quattro punti, vuol dire che qualcosa sta succedendo. E che i tempi stanno cambiando. Forse anche che torniamo, sia pure molto parzialmente, all’equilibrio di 15 o 20 anni fa, quando cioè fra le solite note si inseriva anche qualche altra squadra: fosse la Lazio, il Parma o la Fiorentina. Detto che la Juve – lo abbiamo ripetuto mille volte – è due o tre gradini sopra le altre, oggi Napoli e Roma sono realtà più solide e affidabili delle due milanesi. Soprattutto il Milan, che per il terzo anno consecutivo rischia di fallire la qualificazione alle Coppe, a meno che non vinca la finale di Coppa Italia contro la Juve.
Non c’è da infierire troppo, di analisi di Inter e Milan ne abbiamo già fatte infinite. Milano ha un grande passato pieno di vittorie e di trofei e vale per quello, il presente ha i volti incerti di Thohir e Mancini, Berlusconi e Brocchi, il futuro è una scommessa. Sia pure nell'incertezza più assoluta l'Inter ha ancora qualche carta da giocare, il Milan berlusconiano invece è quasi sull'orlo dello spegnimento, dell'estinzione. Nella piccola Sassuolo, piccola ma anche discretamente ricca e organizzata, con un forte nucleo italiano, con un allenatore emergente e in rampa di lancio ma già con una discreta esperienza, fanno calcio decisamente meglio che al Milan. E forse anche dell'Inter che gli sta pochi punti più sopra. I tempi cambiano, decisamente. Forse il Milan troverà qualche investitore cinese disposto a rilevarlo, di certo ci vuole un taglio netto col passato. Ho il sospetto che  se al posto di Berlusconi ci fosse stato Squinzi, se Di Francesco si fosse seduto sulla panchina di Brocchi, se il dg Carnevali avesse fatto il mercato al posto di Galliani, e se Sansone, Defrel e Berardi avessero giocato al posto di Balotelli, Luiz Adriano e Montolivo, il Milan si sarebbe sicuramente qualificato nelle Coppe - forse anche in Champions League, toh... - risparmiandoci pure parecchi milioni.
repubblica.it

STASERA SASSUOLO-INTER: IN BALLO C’È UN POSTO IN EUROPA LEAGUE


Una chiusura del genere, pochi o forse nessuno se la sarebbero sognata così.
Sassuolo-Inter, stasera con fischio d’inizio alle ore 20.45 al Mapei Stadium, concluderà la magnifica stagione dei neroverdi, che potrebbe diventare indimenticabile in caso di 6° posto e accesso all’Europa League. Non basterà però battere la squadra di Mancini, già certa del 4° posto, per brindare allo storico accesso alla seconda competizione continentale; oltre a rimanere davanti al Milan, che insegue con un punto in meno e sarà impegnato, ovviamente alla stessa ora, a San Siro contro la Roma, bisognerà incrociare le dita e sperare che i rossoneri non vincano la finale di Coppa Italia, la prossima settimana, contro la Juventus.
Intanto, però, l’obiettivo devono essere i 3 punti contro l’Inter per fare il proprio massimo, missione tutt’altro che semplice.

LA VIGILIA

L’Inter arrivata a Reggio Emilia schiererà comunque una formazione competitiva, con turnover limitato e il solo Carrizo a sostituire lo squalificato Handanovic tra i pali.
Per mister Eusebio Di Francesco quindi, attenzione massima: “Stiamo facendo la storia, per i punti e la posizione in classifica che abbiamo, ora dobbiamo completare l’opera – ha detto il trainer neroverde nella conferenza della vigilia – Se pensiamo all’Europa League dovremo attendere la finale di Coppa Italia tra Juventus e Milan, ma ora dobbiamo pensare a mantenere il sesto posto. Abbiamo costruito qualcosa di importante, le basi per crescere e migliorarci. Il Sassuolo in tre anni ha fatto qualcosa di grande, se si pensa agli anni precedenti è un grandissimo percorso di crescita. Siamo padroni del nostro destino e dobbiamo concentrarci solo sulla nostra gara, che dobbiamo vincere, senza pensare a quello che accadrà a San Siro”.
Sul fatto che l’Inter possa giocare… alla leggera, DiFra non ha dubbi: “E’ giusto che tutte le squadre giochino al meglio per fare il bene della propria società, come ha fatto il Verona con noi. Deve essere sempre così, come succede all’estero, le partite facili nel calcio non devono esistere. L’Inter giocherà al massimo e saprà metterci in difficoltà, dovremo essere bravi a gestire quei momenti della gara”.
primapaginareggio.it