Sport Land News

La musica scende in campo: domenica ospiti i Radio Luxembourg

Prosegue in Serie A TIM il progetto realizzato dal Sassuolo Calcio in partnership con Cube Comunicazione che vede protagonisti le più fresche realtà musicali italiane. Durante l’intervallo tra il primo e il secondo tempo lo spettacolo non si ferma, anzi, spazio alla musica! Un progetto fortemente voluto per offrire una importante possibilità ai musicisti italiani e collegare i valori forti e positivi legati alla passione per la musica e lo sport, e un valore aggiunto offerto a tutti gli spettatori. 
Domenica al Mapei Stadium si esibiscono i Radio Luxembourg.
Dal nome della prima radio libera in Europa – risalente agli anni Sessanta – inizia il progetto Radio Luxembourg, con l'intento di riproporre tutte le hit di quel decennio, che hanno poi contrassegnato un epoca: quelle dei complessi beat. La band prende vita grazie a cinque musicisti, che si ritrovano dopo molteplici esperienze e decidono di unirsi per riprendere le canzoni con le quali hanno imparato a suonare il proprio strumento.
Tra Beatles, Rolling Stones e altri gruppi storici dei decenni d’oro del beat, le serate dei Radio Luxembourg sono accompagnate dalle immagini proiettate su schermo gigante di quell'indimenticabile periodo.
sassuolocalcio.it

Giornata di sport al Mapei Stadium: il grande calcio incontra la MotoGP

L'U.S. Sassuolo Calcio è lieta di annunciare che prima della partita Sassuolo-Carpi, che si svolgerà domenica 8 Novembre alle ore 15 presso il Mapei Stadium - Città del Tricolore, sarà trasmessa in diretta sul maxischermo a partire dalle ore 14 la gara conclusiva del mondiale della MotoGPTM, il Gran Premio Motul di Valencia, durante il quale si assegnerà il titolo iridato della MotoGPTM.
A Sky va il ringraziamento della società, perché è grazie alla sua disponibilità e competenza che saremo in grado di condividere questa emozione con i nostri tifosi.
Ricordiamo ai tifosi ospiti che la visibilità del maxischermo dal settore a loro dedicato non è ottimale.

IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E IL CONI HANNO PRESENTATO LE MIGLIORI CINQUE “BUONE PRATICHE” IN MATERIA DI INTEGRAZIONE ATTRAVERSO LO SPORT

Al Parco Sportivo Foro Italico di Roma si è tenuto il meeting conclusivo 
del progetto “Sport e Integrazione” con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e il Presidente del CONI Giovanni Malagò

Roma, 5 novembre 2015 – Sono state premiate oggi, al Parco Sportivo Foro Italico di Roma, le cinque “Buone Pratiche” vincitrici del progetto “Sport e Integrazione”, inserito nell’ Accordo di Programma per la promozione delle politiche di integrazione nello sport, sottoscritto nel 2014 e rinnovato nel 2015 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il CONI.
Nel meeting di chiusura del progetto, sono stati presentati i risultati raggiunti nei tre principali ambiti di intervento: le “Buone Pratiche”, ossia un percorso mirato a raccogliere, valorizzare e diffondere le esperienze positive in materia di sport e integrazione realizzate su tutto il territorio nazionale; la promozione del diritto di Cittadinanza Sportiva; il percorso educativo nelle scuole.
Al meeting sono intervenuti Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giovanni Malagò, Presidente del CONI, Alberto Miglietta, Amministratore Delegato della CONI Servizi, Federico Soda, Direttore Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), e Diana Bianchedi, componente del Comitato Scientifico del progetto.
A raccontare la propria esperienza sul tema di sport e integrazione sono stati numerosi campioni di livello internazionale che difendono i colori dell’Italia, come Carlo Molfetta (CS Carabinieri), oro olimpico di taekwondo a Londra 2012, Frank Chamizo (CS Esercito), campione mondiale in carica di lotta libera, Anzhelika Savrayuk (CS Aeronautica Militare), ex ginnasta, 3 ori mondiali e un bronzo olimpico, Fostine Eseosa Desalu (GS Fiamme Gialle), oro nei 200 metri ai recenti Giochi Mondiali Militari, l’ostacolista Josè Bencosme, il velocista e ostacolista Ivan Mach Di Palmstein e lo specialista di fondo e mezzofondo Ahmed El Mazouri.
Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali: “La strada ci viene indicata dall’essenzialità dei bambini: correre dietro la palla è divertente e crea un senso di comunità. A questa semplice evidenza noi ci arriviamo con complicati ragionamenti. I sistemi valoriali sono frutto delle relazioni, di come le persone sono parte della comunità. Questo progetto rappresenta l’altra faccia della medaglia: un percorso insieme per superare interessi, paure e divergenze. Diamo continuità attraverso la costruzione di una scala fatta di singoli gradini”.
Giovanni Malagò, Presidente del CONI: “Anch’io sono figlio dell’integrazione, ho un padre italiano e una madre cubana e quando Chamizo ha vinto il Mondiale l’ho chiamato al telefono e parlandogli in spagnolo gli ho detto ‘sai che sono cubano come te?’. Sono orgoglioso che lo sport sia in prima fila per aprire la porta della cittadinanza sportiva nella società. Il CONI ha indicato la strada da percorrere e adesso bisogna spingere sull’acceleratore, facendo moral suasion, perché abbiamo bisogno del completamento di questo iter legislativo per vincere una battaglia di civiltà“.
I numeri del progetto sono stati illustrati da Teresa Zompetti , Responsabile Corporate Social Responsibility del CONI. Sono state coinvolte circa 56 mila classi, raccolti 23 mila testi e 32 mila disegni. Ogni classe ha scelto un elaborato da iscrivere al concorso finale, di questi ne sono stati selezionati e premiati 104. Dieci sono stati invece gli incontri con il campione, organizzati in 10 città diverse.
Per quanto riguarda le “Buone Pratiche”, sono arrivati circa 44 progetti, di questi ne sono stati ammessi 36 (tutti inseriti in una pubblicazione dedicata) e selezionati 15 dalla commissione valutatrice. A rispondere sono stati gli organismi riconosciuti dal CONI, le associazioni del mondo dello sport, il terzo settore e gli Enti territoriali, con progetti legati alla capacità dello sport di alimentare il processo di integrazione.
Sono cinque i progetti vincitori: “Bergamondo 2015”, torneo di calcio organizzato dal Centro Sportivo Italiano al quale prendono parte atleti migranti in rappresentanza del proprio Paese d’origine; “Dove nascono i giganti”, progetto dell’Asd Gran Sasso Rugby che ha portato il gioco e i valori della palla ovale in numerose scuole delle province di Chieti e de L’Aquila con un alto numero di bambine e bambini provenienti da un contesto migratorio; “Mondiali Antirazzisti”, manifestazione della Uisp, organizzata ogni anno, dal 1997, in provincia di Modena, che unisce sport, tifo, gioco, condivisione e attività culturali con la partecipazione di diverse comunità di migranti; “Il Calciastorie”, progetto della Lega Serie A in collaborazione con la Uisp, che ha portato nelle scuole di 15 città i valori dell'integrazione e della tolleranza attraverso il racconto delle storie di personaggi sportivi che hanno vissuto episodi di discriminazione; “Progetto 42”, programma della Federazione Italiana Baseball Softball dedicato alle scuole e mirato a coniugare la trasmissione dei valori sportivi e di quelli legati all’integrazione. Menzione speciale al “Progetto rete!” della Federazione Italiana Giuoco Calcio.
Con l’intervento del Prof. Pierluigi Matera, è stato anche approfondito il tema della cittadinanza sportiva, principio incluso nel Manifesto Sport Integrazione, attraverso la presentazione di uno studio sulla normativa italiana ed europea in materia.

Nell'ambito del percorso educativo per le scuole, il meeting è stato preceduto dall’ottavo “Incontro col campione” che ha visto gli atleti presenti, insieme a Cristina Chiuso, Delegata Provinciale del CONI Roma, condividere la propria testimonianza di Sport e Integrazione agli alunni dell’ Istituto Comprensivo Paolo Stefanelli. Dai racconti delle loro storie sono emerse esperienze positive di integrazione, ma soprattutto sono stati sottolineati i valori formativi che l’attività sportiva ha insegnato loro. Lo sport è stato raccontato quindi come equilibrio, senso della vita, mezzo per imparare ad affrontare e superare le difficoltà, vivere allo stesso tempo gioie e dolori. In molti hanno vissuto la squadra come una sorta di famiglia, uno stare assieme per lavorare verso un obiettivo comune. Lo sport ha significato anche ampliare gli orizzonti, girare il mondo, conoscere culture e lingue diverse.