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Mondiali Ciclismo, Malori argento nella cronometro

Adriano Malori si è preso l'argento, nella cronometro individuale ai Mondiali di Richmond. L'Italiano è stato battuto solo dal bielorusso Vasil Kiryenka. Kiryienka ha ricoperto i 53 chilometri del tracciato iridato in 1h02'29", risultando più veloce del parmense Malori di soli 9". Testa a testa nella parte finale del percorso, con i tempi dei due corridori che si sono equivalsi a lungo, fino a quando il 34enne neocampione del mondo venuto dall'est ha avuto la meglio. Kiryienka era abbonato ai piazzamenti al Mondiale, nelle prove contro il tempo: si era piazzato al terzo posto Valkenburg (Olanda), nel 2012, era stato quarto a Firenze, nel 2013 e a Ponferrada (Spagna). Al terzo posto si è piazzato il francese Jerome Coppel, staccato di 26" dal vincitore, solo settimo il campione uscente Tony Martin. La grande prova degli azzurri è stata completata dal giovane e promettente Moreno Moser, che si è piazzato al 10/o posto, staccato di 1'31". 
ansa

Calcio SERIE A Iachini torna al passato, col Sassuolo pronto a schierare 5 difensori con una sola punta

PALERMO. C'è aria di restaurazione, ovvero di ritorno al passato. Alle soluzioni più collaudate, ovvero ai cinque difensori con una sola punta. Chiamiamolo effetto «Meazza», o se vogliamo effetto paura. Perché un po' come accadde lo scorso anno dopo le partite contro Lazio ed Empoli Iachini sembra intenzionato ad ingranare la marcia indietro, archiviare la difesa a quattro e i tre attaccanti per tornare all'usato sicuro.
Se così sarà - le ultime prove vanno in questa direzione ma c' è sempre l'allenamento di oggi per cambiare idea- resterà fuori Quaison per fare posto a un difensore in più. Come se nelle partite di Milano o contro il Carpi i gol subiti siano da addebitare al modulo tattico e non piuttosto alle carenti condizioni di forma di qualche rosa. Gonzalez, per esempio. Ma anche Jajalo e Lazaar non stanno facendo bene e non si può dire che El Kaoutari abbia incantato.
Però, al Palermo le cose vanno così e quando c'è da superare l'emergenza(aggravata dal forfait di Sorrentino che non è stato convocato per un affaticamento ad un polpaccio), non avendo alternative tec niche valide in organico, l' unico strumento possibile è blindare la squadra fortificando la fase difensiva.
Quasi a dire: intanto proviamo a non perdere. Anche perché domenica c'è la difficile trasferta di Torino. Un filotto di sconfitte potrebbe rendere instabile la panchina di Iachini, più volte in questi giorni criticato dal presidente Zamparini.
DAL GIORNALE DI SICILIA DEL 23 SETTEMBRE

Clamoroso flop di pubblico nella prima amichevole ufficiale della Grissin Bon

REGGIO EMILIA. Clamoroso flop di pubblico nella prima amichevole ufficiale della Grissin Bon al pala Bigi. (Ora la direzione della Pallacanestro Reggiana analizzi il flop, in particolare della mancata comunicazione stampa, anche il sito internet ufficiale è da migliorare. Ancora l'ufficio Stampa non ha comunicato le modalità di accredito; ndr)
In poco meno di 600 assistono infatti alla vittoria sulla Tezenis Verona degli ex Boscagin e Chikoko. Anche la curva reggiana non si presenta, facendosi "rappresentare" da uno striscione polemico contro la paventata chiusura del settore ospiti dal parte della società.
Per la sfida con i veronesi, il coach Max Menetti tiene a riposo Aradori, Polonara e Veremeenko, il cui debutto in biancorosso è previsto sabato a Torino in Supercoppa.

Si parte e un tonico Gentile ruba una palla e segna 6 punti dell’ 8-0 iniziale, con schiacciata aggiuntiva di Della Valle. Dall’altra parte è Cortese a tenere in piedi la baracca con 6 punti per il 10-6. Soffia il vento dell’est e prima Lavrinovic (bomba) poi Kaukenas allungano 15-6. Dopo 7’ esordisce Silins e questa - a conti fatti - è la miglior notizia della serata.

Menetti fa ampio uso della panchina e con profitto, De Nicolao, Lilov, Lever, Silins e Pechacek formano un quintetto molto dinamico che prova anche vari raddoppi. Al13’, Reggio è ancora sul +3 (26-23) ma è la solita coppia lituana a spingere sull’acceleratore mentre Chikoko e Rice offrono spettacolo portando i loro sul 32-31 al 16’. I biancorossi sono a caccia dell'intesa e i tempi di esecuzione risultano di conseguenza rallentati.
Gentile sembra più ispirato in attacco rispetto alle uscite precedenti, mentre dietro la squadra prova varie soluzioni. Verona riesce però a tenerle testa pareggiando sul 37-37 con un tiro da 3 di Spanghero con mano in faccia del capitano biancorosso che si vendica firmando il 44-37. Verona si rifà sotto ma subito Kaukenas e Gentile dall’arco puniscono per il 51-43. Verona non molla e un super Spanghero infila i canestri del sorpasso (54-58).

Nell’ultimo quarto la Grissin Bon stringe le maglie, Verona cala le percentuali e i reggiani volano +10 al 25’ (73-63).
La Tezenis non molla e torna pari 73-73 a 2’ dal termine. Qui due assist (De Nicolao e Kaukenas) fanno schiacciare Pechacek che firma i punti decisivi. Ad alzare il trofeo “Grissin Bon” è quindi la squadra di Menetti che mostra un passettino in avanti nell’amalgama:

Lavrinovic e Kaukenas (nominato Mvp della gara) sembrano già in palla, Gentile sta arrivando e De Nicolao fa un lavoro ordinato e Della Valle ha una voglia matta di spaccare il mondo. Buon esordio di Silins, al rientro dopo la lunga riabilitazione post-intervento chirurgico al ginocchio.
Gazzetta di Reggio

La Grissin Bon batte Verona, poca gente al PalaBigi, è mancata la comunicazione stampa

La gestione dell'Ufficio stampa potrebbe essere migliorata per migliorare la comunicazione. Ancora non si conoscono le modalità di accredito per la tessera stagionale. Speriamo la direzione della Pallacanestro Reggiana possa garantire una risposta positiva a molte richieste anche a quelle dei giornalisti free lance che come noi da anni danno spazio alla squadra reggiana (ndr)

Alla vernice stagionale il neo-capitano Kaukenas annuncia l’obiettivo-scudetto. Polemica assenza degli ultrà.
Una presentazione per pochi intimi, ma gli applausi non sono mancati per la nuova Grissin Bon, che ha battuto la Tezenis Verona nella sfida (valida per il Trofeo Grissin Bon) che ha riaperto il PalaBigi, a quasi tre mesi di distanza dalla cocente delusione della finale scudetto. Squadra ancora rimaneggiata, con Polonara, Aradori e Veremeenko rimasti a riposo.
Ufficializzata la nomina di Rimantas Kaukenas come nuovo capitano. L’intramontabile fuoriclasse lituano, autore di 20 punti, è stato anche eletto mvp della gara. «Vogliamo fare meglio dell’anno scorso» - le parole pronunciate al microfono da Kaukenas che hanno scatenato l’entusiasmo e che certificano come la Grissin Bon inizi la nuova stagione con l’obiettivo di conquistare lo scudetto.
Da sottolineare l’assenza degli ultrà degli Arsan, che contestano la soppressione del settore riservato ai supporters ospiti. Nel settore lasciato vuoto c’era uno striscione eloquente: «Togliere il settore ospite vuol dire uccidere la passione!!!».
GRISSIN BON REGGIO EMILIA – TEZENIS VERONA 82-81
Grissin Bon: Lilov, Lavrinovic 12, Della Valle 9, De Nicolao 4, Pechacek 11, Kaukenas 20, Silins 4, Lever 2, Gentile 12, Brown 8. N.e.: Mitt. All.: Menetti.
Tezenis Verona: Saccaggi, Ricci 10, Petronio, Cortese 13, Michelori 3, Da Ros 7, Chikoko 12, Rice 20, Spanghero 16. N.e.: Boscagin, Ba, Bernardi. All.: Crespi
Arbitri: Umberto Tallon, Alessandro Tirozzi, Daniele Caruso
Parziali: 21-16, 45-37, 62-58.
Note: spettatori 585

Calcio Serie A quadro della quarta giornata (Risultati e classifiche)

  • Udinese-Empoli  1-2
  • Milan-Palermo 3-2
  • Chievo-Inter 0-1
  • Atalanta-Verona 1-1 
  • Bologna-Frosinone 1-0 
  • Roma-Sassuolo 2-2 
  • Torino-Sampdoria 2-0
  • Genoa-Juventus 0-2 
  • Carpi-Fiorentina 0-1  
  • Napoli-Lazio 5-0
Inter ora e' fuga, Roma frena e Juve riparte - Spietata, implacabile, chirurgica. L'Inter rafforza la sua fuga inanellando il quarto successo su misura di fila. Stavolta tocca a Icardi con un abile gol di rapina mettere fine alla galoppata del Chievo, che non sfigura, ma non ha i mezzi fisici e tecnici dei rivali. Mancini vola basso ma le ambizioni aumentano e ora si gode una classifica invidiabile con due punti sul Torino che abbatte un'opaca Sampdoria e soprattutto lascia a quattro la Roma, che si fa imporre il pari come l'anno scorso dall'ottimo Sassuolo di Di Francesco. Per Garcia e' uno stop che pesa.
Riprende lena, sulla scia di Manchester, la Juventus che vince in casa del Genoa con un'autorete e un rigore, ma con merito. In chiave salvezza importante vittorie di misura del Bologna, pari tra Atalanta e Verona con botta e risposta alla fine. In attesa dei posticipi Carpi-Fiorentina e Napoli-Lazio i nerazzurri proseguono la loro corsa col piglio giusto: cresce Kondogbia ma soprattutto torna al gol il capocannoniere dello scorso campionato, Icardi. Il Chievo disputa la solita partita di buon livello, ma non sfrutta le rare occasioni che l'Inter concede.
E sta qui la differenza con i milanesi che si godono una classifica sempre piu' esaltante. Il Sassuolo di Di Francesco continua ad essere indigesto ai giallorossi che riscoprono fragilita' difensive che sembravano superate. Due volte in vantaggio, gli ospiti vengono raggiunti lasciando la solita ottima impressione. Splendido gol di Defrel che lascia di stucco Manolas, poi ingenuita' di Consigli che concede la festa a Totti, in posizione di fuorigioco. Nuovo vantaggio con l'ex Politano che sorprende De Santis, poi gioiello al volo di Salah.
Alla fine entrano Dzeko, Florenzi e Falque (Iturbe si infuria platealmente) ma il Sassuolo si salva e la Roma protesta per un netto rigore su Rudiger nel finale. L'impresa di Manchester mette le ali alla Juve che ritorna in campionato col piglio giusto: il gol del vantaggio e' un'autorete di Lamanna dopo un'occasione sprecata di Pogba. Ma il Genoa rimane in dieci per un doppio giallo di Izzo e i bianconeri gestiscono con consumato mestiere fino al rigore trasformato da Pogba per un fallo subito da Chiellini. Parte la rincorsa degli juventini che pero' perdono l'ennesimo pezzo pregiato: Morata esce per un infortunio muscolare. Il Torino dei giovani continua a crescere, spinto dalla forma dei suoi giocatori-mercato, ma poi a far quadrare i conti a Ventura e' sempre Quagliarella che sigla una bella doppietta: primo gol di testa, raddoppio dopo un assist perfetto di Baselli. La Samp e' in giornata di luna storta e non rientra piu' in partita. Finisse ora il torneo, i granata sarebbero in Champions. Il Bologna lascia solo a zero il Frosinone con un gol di Mounier, mentre il piccolo Maxi Moralez segna di testa, ma al 96' Pisano consente al Verona in dieci di raggiungere l'Atalanta. Ora i due turni di mercoledi' e domenica consentiranno di dare un primo assestamento significativo alla serie A.
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Basket: La Spagna è campione d'Europa

La Spagna di coach Sergio Scariolo è campione d'Europa di basket. Nella finale del torneo continentale, giocata a Lilla, ha battuto la Lituania per 80-63. Match-winner è stato Pau Gasol, andato in doppia doppia con 25 punti e 11 rimbalzi. Bene anche Sergio Llull con 12 punti. Quello di oggi per gli spagnoli è il terzo oro nelle ultime 4 edizioni degli Europei. In più questa generazione di campioni ha conquistato anche un oro mondiale nel 2006 e 2 argenti olimpici nel 2008 e 2012. Terzo posto per la Francia che ha battuto la Serbia 81-68
   
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Serie A: Napoli spettacolo, 'manita' anche alla Lazio

Seconda 'manita' in tre giorni. Dopo il Bruges, tocca alla Lazio subire cinque gol al San Paolo. E' un Napoli-spettacolo. Gli azzurri strapazzano la squadra di Pioli e per la prima volta in campionato giocano una partita vigorosa e concreta in cui gli schemi di Sarri vengono applicati a dovere. La condizione atletica dei partenopei è migliorata notevolmente e ne viene fuori una gara esaltante sotto tutti i punti di vista. Higuain ed Insigne sono scatenati, la Lazio è schiacciata, quasi umiliata e deve ringraziare Marchetti se il punteggio finale non è ancor più mortificante. Gli azzurri vendicano così la sconfitta nell'ultima giornata dello scorso campionato e la mancata qualificazione ai preliminari di Champions League. Si vede subito che il Napoli è decisamente un'altra squadra rispetto a quella vista nelle prime uscite della stagione. Sarri si converte (forse definitivamente) al 4-3-3, evidentemente convinto dalla bella prestazione di giovedì scorso in Europa League contro il Bruges.
Nel tridente offensivo il tecnico, rispetto alla gara con i belgi, sostituisce soltanto Mertens con Insigne. In difesa Hysaj gioca a destra e Koulibaly è al centro, al fianco di Albiol. Pioli opta, a sua volta, per il 3-4-1-2 e manda inizialmente in panchina sia Anderson che Milinkovic-Savic, ma le scelte del tecnico laziale non pagano. Il Napoli schiaccia i biancocelesti nella loro metà campo e per tutto il primo tempo i romani riescono a creare una sola azione da gol, sprecata da Onazi con un tiro alto sulla traversa. Durante i primi 45' di gioco Matri non tocca praticamente mai il pallone, Keita, per rendersi utile è costretto a qualche intervento difensivo di contrasto su Ghoulam lanciato sulla fascia sinistra. Quanto a Mauri, è una presenza impalpabile nella zona intermedia fra centrocampo ed attacco e non riesce ad essere mai propositivo. Insomma non c'è per nulla da stupirsi se il Napoli, alla fine del primo tempo è in vantaggio 2-0.
Gli azzurri sono scatenati. Il fronte offensivo è contrassegnato da un tourbillon continuo di azioni, con Insigne irrefrenabile, Higuain sempre pericoloso ed Hamsik che non si limita ad affiancare Jorginho nella costruzione del gioco a centrocampo, ma è autore di penetrazioni improvvise nell'area di rigore avversaria. Nel ripresa Pioli tenta di cambiare il corso della partita facendo dal primo minuto due sostituzioni in ruoli chiave: entrano Milinkovic-Savic ed Anderson al posto, rispettivamente, di Mauri e Lulic. L'intenzione del tecnico è di spostare in avanti l'asse del gioco della sua squadra, ma il piano fallisce molto presto perché dopo appena due minuti Insigne trova il terzo gol per il Napoli. Il resto della gara è in discesa per il Napoli che trova ancora la via della rete con Higuain, autore di una prestazione magistrale, e con Gabbiadini. Per gli azzurri la stagione comincia forse veramente da stasera. La Lazio e Pioli hanno invece tanto da riflettere su quanto è accaduto.
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