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Roma-Sassuolo 2-2. Bel calcio del Sassuolo

Aveva ragione Garcia, le partite dopo la Champions sono sempre pericolose. Ecco perché tutte le sue scelte hanno lasciato di stucco, con un turnover esasperato sconfessato in corsa, quando il tecnico francese è stato costretto a rimettere dentro Florenzi, Iago e Dzeko, tutti fuori ad inizio partita. Dall'altra parte, invece, c'è un Sassuolo che conferma tutte le cose belle fatte vedere finora: squadra organizzata, corta, capace di distendersi bene in contropiede. Prima Defrel e poi Politano mettono in ginocchio la Roma, che recupera prima con Totti (al 300esimo gol in giallorosso) e poi con Salah. L'egiziano è stato il più attivo tra i padroni di casa, nelle logiche di Garcia ha oramai sostituito Gervinho: prima il francese si affidava prevalentemente alle folate dell'ivoriano, adesso a quelle dell'ex Chelsea.
BEL SASSUOLO — Garcia rivoluzione la Roma e manda dentro dal primo minuto Maicon (all'esordio stagionale dopo oltre 7 mesi di assenza), Torosidis, Iturbe e Totti. Di Francesco risponde con un tridente con l'ex Politano e Floro Flores dal primo minuto. E la differenza la fanno proprio le intuizioni degli allenatori: tutte sbagliate quelle di Garcia, tutte indovinate quelle di Di Francesco. Gli imbarazzi di Rüdiger sono senza fine, Manolas soffre su entrambi i gol ospiti, Maicon e Torosidis lasciano a desiderare che è dir poco e Iturbe conferma tutti i suoi limiti a livello di intelligenza calcistica. Ne viene fuori una partita in cui il Sassuolo gioca, diverte e acquista fiducia minuto dopo minuto, con Magnanelli si piazza davanti alla retroguardia per un 4-1-4-1 in fase difensiva che non lascia spazi alla manovra giallorossa. Così tutte le occasioni sono di marca emiliana: prima Manolas sporca un sinistro di Defrel, poi è Duncan a calciare fuori da lontano, infine è ancora Defrel (21') a gelare De Sanctis con un sinistro dal limite, dopo una bella iniziativa di Politano. Il gol scuote la Roma, ma Salah un po' per sfortuna un po' per errori non riesce a segnare in tre occasioni: la prima a tu per tu con Consigli (28'), la seconda in contropiede e la terza con una palombella di un soffio fuori su di magia di Totti. Già, il capitano giallorosso, l'uomo che per un attimo riesce a mettere la partita in parità con il 300esimo gol romanista: patatrac di Consigli che consegna la palla centralmente a Pjanic, assist del bosniaco per Totti che (in fuorigioco) fa 1-1 di destro. Sembra l'inizio di una nuova partita ed invece il Sassuolo non solo ripassa con Politano (44', sinistro vincente dopo una bella percussione di Floro Flores) ma sfiora anche il clamoroso 3-1 con Defrel: orrore difensivo di Rüdiger, con sinistro ravvicinato del francese su cui salva De Sanctis.
SALAH E POCO ALTRO — Pronti via e la Roma trova subito il pari con una perla di Salah: respinta su calcio d'angolo e sinistro al volo dell'egiziano che si infila alla destra di Consigli. Poi c'è spazio per la crisi isterica di Iturbe sul cambio con Iago Falque e per la simulazione di Maicon (13'), che va a cercare il contatto con Acerbi per avere in dote il rigore. Per il resto poco altro, se non un paio di mischie in area emiliana, un tiro di Dzeko (il cui ingresso è stato "chiamato" dall'Olimpico) rimpallato da Acerbi al 33' e un Sassuolo corto e ben organizzato, pronto a far male in contropiede nel caso si fosse creata l'occasione. In corsa Garcia infila dentro anche Florenzi (19') per dare maggiore spinta in fascia, finendo con sconfessare completamente tutte le sue scelte iniziali. Al 37' è ancora Salah a trovare l'angolo giusto da fuori, ma stavolta Consigli è strepitoso in angolo, togliendo la palla da sotto il sette. Al 43' episodio da moviola: Rüdiger va via a Peluso quasi sul fondo, con il terzino neroverde che lo affossa e Massa che non se la sente di dare un rigore che sembra netto. Finisce così, con l'Olimpico che fischia e il Sassuolo che per la terza stagione consecutiva esce imbattuto dall'Olimpico.
Gazzetta dello Sport

CONAD VOLLEY TRICOLORE, SCATTA UFFICIALMENTE L’AVVENTURA

E’ partita ufficialmente stamattina la stagione del Conad Volley Tricolore con il raduno del club al Conad Le Querce di via Francia. Oggi pomeriggio la squadra ha iniziato il lavoro in palestra agli ordini di coach Luca Cantagalli al PalaEnza di Sant’Ilario per preparare il campionato di serie A2 che comincerà in casa contro Tuscania il 25 ottobre.

Al raduno, che da anni ormai come da tradizione si svolge “a casa” Conad, main sponsor del club, c’è stato grande entusiasmo tra i giocatori ma anche tifosi e curiosi che hanno voluto “benedire” la squadra. Infine, il brindisi di buon augurio tra i protagonisti, società e dirigenza.
A fare gli onori di casa, Mauro Rondanini, direttore del Conad Le Querce: «Sono ormai 12 anni che stiamo avendo questa collaborazione col Volley Tricolore e devo dire che ha dato i frutti sperati e ogni anno più importanti. Voglio dare il mio grande in bocca al lupo alla squadra, che sia di buon auspicio per un bel campionato».
Poi è stata la volta del vice presidente esecutivo del club, Azzio Santini: «Quest’anno abbiamo rinnovato molto la squadra. Questi giocatori sono stati fortemente voluta dal sottoscritto e dalla società. Ora il compito di fare il meglio tocca alla squadra. L’anno scorso abbiamo raggiunto i playoff da ottavi classificati e uscendo al primo turno. L’obiettivo è fare meglio dell’anno scorso. Anche se il primo traguardo che vogliamo raggiungere è la Coppa Italia che quest’anno si disputa a Milano, nello stesso luogo dove si giocherà quella della massima serie. Perciò potrebbe essere una vetrina fondamentale per noi. Credo che abbiamo messo in piedi una squadra competitiva e che potrà dire la sua sia in campionato sia in coppa. Alla squadra chiedo di giocare di gruppo, perché i singoli da soli non vanno da nessuna parte».
All’appello mancano ancora i due stranieri, il camerunense Kody e l’australiano Douglas-Powell, impegnati con le rispettive nazionali. Si aggregheranno alla squadra nelle prossime settimane.
Inoltre, quando la squadra sarà al completo, si terrà la presentazione ufficiale della squadra con un evento dedicato di cui sveleremo i dettagli prossimamente.
fonte: volleytricolore.it

Basket, Supercoppa: rivincita scudetto a Torino Sabato 26 settembre

Sabato 26 settembre alle 18.15 al Palaruffini di fronte Sassari-Reggio finaliste tricolori, mentre alle 20.45 sarà la volta delle due finaliste di coppa Italia, Milano-Venezia
In attesa del debutto in campionato dell’Auxilium, Torino scalda i motori con la Supercoppa. Si gioca al PalaRuffini sabato 26 e domenica 27 settembre e sarà l’occasione per riportare il grande basket sotto la Mole, nell’ambito delle iniziative di Torino 2015 Capitale Europea dello Sport, bissando le edizioni 2011 e 2012 della Final Eight di Coppa Italia. La Supercoppa targata Beko vedrà sfidarsi le prime due classificate del campionato italiano edizione 2014/15, i campioni d’Italia di Sassari contro la finalista Reggio Emilia, nella riedizione della sfida scudetto, e le due finaliste della Coppa Italia, l’Olimpia Milano contro la Reyer Venezia.
“E’ una rivincita della finale scudetto, vedremo in campo quattro squadre reduci da una stagione straordinaria – dice il presidente della Lega Fernando Marino -. Faccio un plauso alla nostra Nazionale, il nostro è un movimento in crescita. L’unico problema è che il nostro campionato inizia e finisce troppo tardi: non possiamo iniziare il 4 ottobre, con squadre che hanno finito la regular season a fine aprile”. Poi uno sguardo al personaggio del momento: “Domani sera premierò Flavia Pennetta a Brindisi e le chiederò di fare la madrina per gli appuntamenti di basket, anche se so bene quanti impegni abbia in questo momento”.
Parola al coach campione d’Italia: “E’ un piacere tornare a Torino – dice Meo Sacchetti – una città che mi ha insegnato tanto e dove ho conosciuto Dido Guerrieri, un tecnico che mi ha lasciato la sua impronta di basket”. In campo ci sarà anche Gentile: “Il calendario è molto stretto – dice il g.m. di Milano, Flavio Portaluppi. Gli azzurri torneranno dalla Nazionale e si aggregheranno subito al gruppo, ma vale per i nostri come per quelli delle altre tre squadre”. Il programma del PalaRuffini vedrà dunque sabato 26 settembre alle 18.15 affrontarsi Sassari-Reggio Emilia, con i reggiani che assaggeranno il campo dove debutteranno in campionato contro l’Auxilium nel posticipo della prima giornata, mentre alle 20.45 si gioca Milano-Venezia. Domenica alle 18.30 la finalissima. Infine un pensiero a Torino: “I due eventi di Coppa Italia del 2011 e del 2012 organizzati da Lega Basket e Rcs Sport ottennero importanti risultati in termini di pubblico e partecipazione – ricorda ancora il presidente Marino -. Furono due edizioni che diedero una ulteriore spinta anche al progetto della Manital Torino che lunedì 5 ottobre torna nella massima serie dopo ventidue anni”. Per sfidare proprio Reggio Emilia che schiera anche Amedeo Della Valle, figlio di Carlo che per una sera non saprà per chi tifare.
Gazzetta dello Sport -  Fabrizio Turco 

Sport Basket Beko Supercoppa 2015 @Torino

 Presentata nella prestigiosa cornice dell’Assessorato allo Sport del Comune di Torino l’edizione 2015 della Beko Supercoppa, organizzata da Lega basket e RCS Sport, in programma sabato 26 e domenica 27 settembre presso il PalaRuffini di @Torino e rientrante nell’ambito delle iniziative di Torino 2015 Capitale Europea Dello Sport.
Rcs sport

Calcio Palermo, Sassuolo e Torino: la paura di volare

Le tre sorprese falliscono la possibilità di restare a punteggio pieno. Borriello, primo gol dopo due anni
Lo cantano i Modà, gruppo rock che spopola da tempo tra i teenager, lo mettono in pratica Torino, Sassuolo e Palermo, tre che di certo non sono abituate a fare la voce grossa nel calcio italiano. Quando raggiungi la vetta, la «paura di volare» è l'unica che può fermare la corsa, quel fastidioso nonsoche che spezza le ali a chiunque. Un mistero, o forse semplicemente un segreto custodito gelosamente dalle grandi squadre, ma sta di fatto che la domenica pomeriggio, quella contraddistinta dal Festival del 2-2, ha visto i tre già citati club inciampare fragorosamente, nonostante avessero in calendario gare alla portata che avrebbero potuto sancire la rinascita del calcio provinciale in cima alla classifica di Serie A.
La mente che torna subito al Verona di Bagnoli, al Vicenza di Castagner e al Cagliari di Scopigno, ancora oggi esempi indiscussi della riscossa delle piazze definite provinciali contro le grandi del calcio. Ed invece ecco che il Torino impatta 2-2 a Verona contro la Hellas, che il Sassuolo si fa fermare in casa da una coriacea Atalanta e il Palermo, la più accreditata delle tre, che vede svanire i sogni di vivere una notte da capolista contro il piccolo Carpi del redivivo Borriello, uno che non segnava in serie A addirittura dal 31 ottobre 2013. Il segreto, a quanto pare, non è stato ancora svelato.
Il Giornale

Calcio Serie A i risultati finali e classifica 3° turno

SERIE A RISULTATI FINALI E CLASSIFICA DEL 3° TURNO – Finiscono tutte 2-2 le tre partite pomeridiane della terza giornata del campionato di serie A. Impattano alle 12.30 Verona e Torino. Poi Empoli-Napoli, Palermo-Carpi e Sassuolo- Atalanta. Questi i risultati finali del 3° turno di Serie A: Fiorentina-Genoa 1-0 – 15’st Babacar Frosinone-Roma 0-2 – 44’pt Iago Falque, 48’st Iturbe Juventus-Chievo 1-1 – 5’pt Hetemaj (C), 38’st Dybala (J-rig) Verona-Torino 2-2 – 4’st Toni (V), 21’st Baselli (T), 26’st Juanito Gomez (V), 28’st Acquah (T) Empoli-Napoli 2-2 – 3’pt Saponara (E), 7’pt Insigne (N), 18’pt Pucciarelli (E), 5’st Allan (N) Palermo-Carpi 2-2 – 6’pt Hiljemark (P), 23’pt Vitiello (aut. C), 18’st Borriello (C), 43’st Djurdjevic (P) Sassuolo-Atalanta 2-2 – 13’pt e 33’pt Pinilla (A), 22’pt Magnanelli (S), 40’pt Floro Flores (S) Lazio-Udinese (ore 18) Inter-Milan (ore 20.45) Sampdoria-Bologna (domani ore 20.45)
SERIE A RISULTATI FINALI E CLASSIFICA DEL 3° TURNO – Classifica: Chievo, Torino, Roma, Sassuolo, Palermo 7, Inter e Fiorentina 6, Sampdoria e Atalanta 4, Udinese, Milan, Lazio e Genoa 3, Napoli e Verona 2, Juventus, Empoli, Carpi 1, Bologna e Frosinone 0 (askanews)
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Spettacolo ed errori: è un pazzo Sassuolo

REGGIO. A conti fatti è difficile dire a chi questo 2-2 stia meglio. Tutte e due potevano vincere ma anche perdere. Di certo le emozioni non sono mancate: quattro gol (di cui tre strepitosi), due rigori falliti, due espulsioni e un mare di ammonizioni che hanno fatto salire il tasso di nervosismo. Insomma un godibilissimo mix di emozioni calcistiche miscelate in 94 minuti per i quasi 9 mila spettatori. Pur incappando nel primo pareggio stagionale, quella dei neroverdi resta una signora classifica anche se il Sassuolo, squadra pazza per antonomasia, contro l’Atalanta ci ha messo una robusta dose di autolesionismo. A partire dal rigore che al 6’ Sansone si è fatto respingere da Sportiello, passando per lo sciagurato disimpegno di Peluso diventato l’assist vincente per l’1-2 di Pinilla al 33’ - che in precedenza (13’) era andato a segno con una spettacolare rovesciata - finendo con la sciocca espulsione di Vrsaljko(due gialli nel giro di pochissimi minuti) con rigore regalato a Moralez. A salvare capra e cavoli ci ha pensato Consigli, che evidentemente ricorda ancora bene come calcia dal dischetto l’ex compagno di squadra.
Troppe disattenzioni
Lo stesso Di Francesco ha sottolineato i troppi errori della sua squadra, soprattutto a livello individuale, che hanno impedito al Sassuolo di essere sì pazzo ma anche vincente. Il resto dei rimpianti è legato al fatto di non aver saputo sfruttare il lungo minutaggio in superiorità numerica. Il tecnico le ha provate tutte, cambiando le punte, sbilanciando la squadra ma, più che andare vicino al 3-2, i neroverdi hanno rischiato di perdere la partita. La sciocchezza di Vrsaljko – anche se l’azione era viziata da un fallo a centrocampo – poteva costare carissima. L’episodio del rigore parato da Consigli a Moralez all’86’ toglie un po’ di rimpianto al Sassuolo rendendo più digeribile un 2-2 che mantiene Magnanelli e compagni nei quartieri nobilissimi della classifica, allungando la striscia positiva che parte dalle ultime cinque giornate della scorsa stagione.
Esame di maturità
Il Sassuolo ha superato o no l’esame di maturità? L’Atalanta si è confermata un cliente scomodo, in ottima forma, col quale pareggiare ci sta. E’ chiaro che l’ottimo inizio di stagione ha inevitabilmente aumentato le aspettative intorno alla squadra, testimoniate anche da qualche mugugno che dalla tribuna ha accompagnato gli errori dei neroverdi. Il Sassuolo ha dimostrato di non aver perso il suo spirito da provinciale, giocando una gara generosa votata all’attacco e impreziosita dagli eurogol di Magnanelli (22’) e Floro Flores (40’). Peccato che i già citati svarioni individuali siano costati vittoria e primato a punteggio pieno, tutto materiale sul quale mister Di Francesco dovrà riflettere in settimana. Così come bisognerà trovare contromisure all’endemica difficoltà del Sassuolo, palesata nella ripresa, di perforare difese schierate. Comunque sia, nonostante l’assenza di Berardi, la squadra sta confermandosi all’altezza della situazione, forte di un’identità tattica e caratteriale ben precisa. Dove potrà arrivare questo Sassuolo lo dirà solo il campo. Certamente nessuno si è montato la testa.
Dilemma amletico e l’arbitro
Eccovi uno dei tanti dilemmi del calcio: le partite con tanti gol sono uno spot del pallone o un manifesto degli errori difensivi? Sassuolo-Atalanta è stata entrambe le cose, più divertente per i tifosi super partes che per Di Francesco e Reja. Chi ha contribuito a mettere pepe è stato l’arbitro Mariani al quale, entrambi i tecnici, non le hanno mandate a dire. La sua direzione è stata a due facce: ha azzeccato le decisioni sugli episodi importanti (i rigori c’erano così come le espulsioni di Pinilla e Vrsaljko) ma nella gestione complessiva della partita non ha convinto affatto. Troppi cartellini in una gara dura ma non cattiva e atteggiamenti che hanno finito per innervosire i giocatori.
Rigorista a chi?
A fine partita a tener banco è stata soprattutto la querelle legata ai rigori. In casa neroverde, in assenza di Berardi, i tiratori designati sono Floro Flores e Sansone e - parole di Di Francesco “ha calciato chi se l’è sentita”. Per quanto
riguarda l’Atalanta i rigoristi titolari Gomez e Pinilla non erano più in campo, il terzo della lista è Moralez. “Non ho altri tiratori” – ha spiegato Reja - “al limite poteva calciarlo Monachello, dal dischetto è bravo ma era appena entrato...”.
Gazzetta di Modena