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Un'azzurra nel cielo di Roma Errani in finale, Jankovic ko

Grande impresa di Sara Errani: la 27enne romagnola è la prima finalista degli Internazionali Bnl d'Italia grazie alla vittoria per 6-3 7-5 sulla serba Jelena Jankovic, in un'ora e 48 minuti di gioco. Sara affronterà per l'ultimo atto la vincente tra Serena Williams e Ana Ivanovic.

"Quando un italiano è in finale, sognare è d'obbligo": lo ha detto Giovanni Malagò, commentando la vittoria di Sara Errani. Quella degli Internazionali Bnl 2014 "è un'edizione record. Oggi abbiamo assistito a qualcosa che lascia il segno: uno può dire: io c'ero", ha dichiarato il presidente del Coni a Super Tennis. La vittoria di Sara "è la dimostrazione vivente di quel che può fare un atleta quando vuol raggiungere un risultato", ha aggiunto.
''Non so che è dire, è stata una partita incredibile. In alcuni momenti ero morta e pensavo di non farcela ma il pubblico è stato grandioso''. Così Sara Errani commenta il match che, nel secondo set, con l'azzurra sotto 4-1, sembrava indirizzarsi a favore della serba. Poi cosa è cambiato? ''Ho parlato con Pablo (Lozano, coach dell'azzurra, ndr) e mi ha detto di giocare punto su punto e così è stato''. Una vittoria per 6-3 7-5 ottenuto davanti alla sua famiglia e alla compagna di doppio e amica Roberta Vinci. ''Avere loro qua è fondamentale - rileva la 27enne romagnola -. Mi dà la carica in più perché non lotto solo per me ma anche per loro e questo mi rende ancora più forte''.
''Oggi è stato un match storico, ce lo ricorderemo per tanto tempo. Perché tanto tempo abbiamo aspettato, 38 anni. Oggi Sarà ha fatto una prestazione esemplare. Non ha sbagliato una palla. Ha giocato con caparbietà, deve essere presa d'esempio per tutti i nostri giovani, non solo per quelli che praticano il tennis''. Così il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, commenta la storica vittoria di Sara Errani su Jelena Jankovic che le permette di accedere alla finale degli Internazionali Bnl d'Italia. Domani, tra la 27enne romagnola e uno storico successo sulla terra rossa del Foro Italico ci potrebbe essere Serena Williams, n.1 al mondo, impegnata nel pomeriggio contro l'altra serba Ana Ivanovic. ''Avremo di fronte un mostro come Serena Williams - dice Binaghi a Supertennis -, dovremmo creare una categoria solo per lei. Ma Sara e il suo allenatore troveranno il modo per farci divertire anche domani''.

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Basket, Serie A: le 8 migliori d’Italia pronte alla volata scudetto

In attesa di gustarsi ahinoi soltanto da spettatori la Final Four di Eurolega, da lunedì sarà nuovamente tempo di basket tricolore, con i play off scudetto che inizieranno dai quarti di finale. Rispetto alla Final Eight di Coppa Italia cambia solamente una partecipante, l’ultima, la splendida Pistoia capace di raggiungere la post season sul fil di sirena che ha preso il posto dell’Umana Venezia.
Ma facciamo il punto sulle “magnifiche” 8…
Emporio Armani Milano: è la super favorita per il titolo e deve riscattare anche l’opaca uscita di scena in Eurolega e Coppa Italia. Rinforzata dall’arrivo di Hackett, la strada verso la finale sembra in discesa, ma ci saranno da superare prima gli ostacoli Pistoia e nell’eventuale semifinale contro la vincente tra Sassari e Brindisi.
Montepaschi Siena: la vincitrice degli ultimi 7 campionati sta facendo i conti con la crisi del budget ridimensionato e l’assenza di stelle, ma in una ipotetica finale sono un osso duro: prima però c’è la sfida apertissima con la Grissin Bon Reggio Emilia…
Acqua Vitasnella Cantù: la finale manca da tre stagioni e quest’anno appare un obiettivo non insormontabile. Ma Aradori e compagni devono prima superare l’ostacolo Roma nei quarti di finale.
Dinamo Sassari: un titolo in bacheca lo hanno già messo, ma per rendere epica una stagione storica servirà un’impresa impossibile, ma con il Drake Diener di questi tempi sognare non costa nulla. Per mantenere i piedi sulla terra però bisognerà prima superare l’esame Brindisi.
Enel Brindisi: la sorpresa della prima parte di stagione si è già spenta e tra le 8 partecipanti sulla carta è quella meno in forma di tutte. Ma i play off si sa sono un campionato a parte…
Acea Roma: stagione di transizione per i capitolini dopo la partenza di Datome e la finale dello scorso anno con annessa rinuncia all’Eurolega causa spending rewiew di patron Toti. Ma coach Dalmonte ha potuto preparare i play off senza assilli e da mina vagante.
Grissin Bon Reggio Emilia: come Sassari anche loro hanno già scritto il loro nome nella storia con lo splendido successo in Eurochallenge. L’incrocio con Siena è duro ma non impari, ma alla lunga potrà incidere la stanchezza fisica e mentale dopo una stagione esaltante.
Giorgio Tesi Group Pistoia: i play off sono il premio ad una seconda parte di campionato con i fiocchi per il quintetto del top coach Moretti, oltre che l’Oscar alla carriera per Jeck Galanda. La preventivabile sconfitta con la capolista Milano non sarebbe quindi una figuraccia.
olimpiazzurra.com

Ecco i 30 preconvocati da Prandelli per i Mondiali




 

Cesare Prandelli ha fatto le sue scelte. Le prime. Non ancora definitive perchè i 30 di oggi verranno ridotti a 23 entro il 2 giugno, tre giorni prima della partenza per il Brasile e dopo due settimane di raduno a Coverciano.

Ecco i 30 preconvocati per la Coppa del Mondo FIFA:


Portieri Buffon (Juventus), Perin (Genoa), Sirigu (Paris Saint Germain), Mirante (Parma) (non inserito nell'elenco dei 30 pre-convocati per il Mondiale, ma convocato a scopo precauzionale per il raduno di Coverciano)


Difensori Abate (Milan), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Darmian (Torino), De Sciglio (Milan), Maggio (Napoli), Paletta (Parma), Pasqual (Fiorentina), Ranocchia (Inter)

Centrocampisti Aquilani (Fiorentina), Candreva (Lazio), De Rossi (Roma), Marchisio (Juventus), Montolivo (Milan), Motta (Paris Saint Germain), Parolo (Parma), Pirlo (Juventus), Romulo (Verona), Verratti (Paris Saint Germain)

Attaccanti Balotelli (Milan), Cassano (Parma), Cerci (Torino), Destro (Roma), Immobile (Torino), Insigne (Napoli), Rossi (Fiorentina).
C'è quindi Pepito Rossi, l'attaccante della Fiorentina che si è ritagliato uno spazio tra i 30 pre-convocati per il Mondiale, grazie ai tre spezzoni di gare che gli ha concesso il tecnico della Fiorentina, Vincenzo Montella: la prima nella finale di Coppa Italia, le altre due in campionato con Sassuolo e Livorno. L'italo-americano ha risposto con un gol e un assist dimostrando che dopo il grave infortunio al ginocchio deve recuperare solo la condizione, la classe no, quella è rimasta intatta. Del resto Rossi è stato sempre nei piani del ct che fino a qualche tempo fa riteneva la coppia formata dall'ex Villarreal e da Mario Balotelli quella ideale per la sua Nazionale.

Chiuso il capitolo attaccanti, tra i pali scelte definitive. Il futuro è di Scuffet, ma dall'alto dei suoi 17 anni il friulano può attendere. Alle spalle di Buffon la certezza Sirigu e la novità Perin, escluso Mirante che andrà comunque a Coverciano a scopo precauzionale. In difesa le sorprese sono Darmian e Pasqual. Il primo, protagonista di una grande stagione al Torino, era stato convocato da Prandelli nell'ultimo stage. Esterno tecnico e veloce, garantisce al ct una valida alternativa sulle fasce. Il secondo, capitano della Fiorentina, è stato preferito a Criscito che dopo aver perso gli Europei, resta a casa anche per i Mondiali. Non è detto che il viola faccia parte della spedizione in Brasile, così come rischia anche uno dei centrali: Andrea Ranocchia. Vista la presenza di Barzagli, Bonucci, Chiellini e Paletta, è possibile che il nerazzurro resti fuori a meno che non convinca più dei compagni Prandelli.

Come previsto c'è Chiellini, squalificato dal giudice sportivo per la gomitata a Pjanic, ma non dal codice etico del ct che non ha ritenuto un gesto volutamente violento quello del bianconero, il quale può giocare anche come esterno sinistro.

Nel frattempo sono successe tante cose. A parte l'infortunio di Pepito, l'esplosione di Immobile e Destro (entrambi convocati), il grande campionato di Cassano, tornato a respirare l'azzurro nell'ultimo stage dopo due anni di assenza, ma anche la conferma ad alti livelli di Alessio Cerci che con Immobile ha trascinato il Toro nei piani alti della classifica, facendo rivivere al popolo granata le emozioni della coppia Graziani-Pulici. Tra i 30 c'è anche Insigne, un premio all'ottimo finale di stagione.

Il grande escluso è Alberto Gilardino, campione del mondo 2006 che, a Palermo, contro la Bulgaria, segnò la rete della vittoria che, di fatto, in attesa della matematica, portava gli azzurri in Brasile. Il Gila è anche il miglior marcatore in attività della Nazionale con 19 reti, ma Prandelli ha scelto diversamente e visto il campionato di Immobile e Destro e l'intoccabile Balotelli, ci può anche stare.

Non solo Gilardino, esclusi anche il "vecchio" Toni e Osvaldo, un altro su cui Prandelli ha sempre puntato, ma che pur avendo vinto lo scudetto ha pagato il poco spazio trovato nella Juventus. Dei sette attaccanti inseriti nella lista dei 30, è probabile che solo uno non vada ai Mondiali e se Rossi dimostrerà al ct che l'infortunio è solo un brutto ricordo, allora quello maggiormente a rischio potrebbe essere Insigne.

I terzini, a parte i già citati Darmian e Pasqual, non mancano. Ci sono Abate, che con Seedorf non ha trovato molto spazio, ma anche Maggio e De Sciglio che in questa stagione hanno dovuto fare i conti con infortuni che ne hanno condizionato l'annata, mentre Astori non ha trovato posto neanche tra i 30. Qualcuno tra i difensori verrà tagliato.

La stessa cosa succederà a centrocampo: la novità è Romulo, un altro oriundo che Prandelli ha seguito per tutto l'anno e che nel Verona ha dimostrato di essere un giocatore di qualità e grande duttilità tattica. Ha "rubato" il posto a Giaccherini, insieme a Diamanti l'escluso eccelente tra i centrocampisti.

Tra i 30 gli intoccabili e indiscutibili Pirlo, De Rossi, Marchisio e Thiago Motta, tra i 23 ci sarà sicuramente anche Candreva (che può fare il trequartista e l'esterno oltre che l'interno), ha buone chance Montolivo, si giocheranno un posto il fiorentino Aquilani, che sembrava fuori da ogni gioco, il parmense Parolo e il campione di Francia, Marco Verratti.

Gli azzurri si raduneranno entro la mezzanotte di lunedì 19 maggio, martedì 20 gli incerti inizieranno la loro corsa al Mondiale, gli altri penseranno a costruire un gruppo che si presenta in Brasile come vice-campione d'Europa.
avvenire.it

 

Koten: “Lo sport mi è servito ad avere una vita migliore

Dopo sei Paralimpiadi come atleta, il novarese sta per celebrare i tre decenni alla guida dell’Ashd Novara
Giuliano Koten nella sede dell’Ashd a Novara dove si allenano gli atleti disabili
novara
Almeno un atleta novarese dal 1968 in poi ha partecipato alle Paralimpiadi, i giochi a cinque cerchi in cui i disabili possono esprimere al massimo livello le proprie doti agonistiche.  
Il primo che ha avviato questa consuetudine è Giuliano Koten. Nato a Fiume nel 1941 e costretto a lasciare con la famiglia l’Istria Giuliano Koten ha vissuto dal 1950 (per otto anni) alla caserma Perrone, adattata a rifugio per gli esuli dalmati.  

Il 26 luglio del 1965 mentre per la ditta Falconi era sul posto di lavoro da ascensorista rimase gravemente ferito: «A 24 anni, nel pieno della giovinezza, persi l’uso delle gambe - racconta Giuliano Koten -. Pensavo di essere giunto al capolinea invece il ricovero al centro spinale di paraplegia di Ostia Lido mi permise di iniziare quella che chiamo la mia terza vita, dopo la gioventù a Fiume e l’arrivo da esule a Novara». La protagonista del terzo capitolo della vita per Koten è stata l’attività sportiva praticata a livello agonistico: «Nelle fila della squadra di Ostia eravamo 20 atleti in sedia a rotelle pronti a cimentarci in discipline come il nuoto, il tiro con l’arco, la scherma, il tennis, il ping pong, la pallacanestro».  

Nel 1966 in Inghilterra, a Stoke Mandeville, nella struttura creata in origine da Ludwig Guttmann per la riabilitazione dei menomati negli eventi bellici, Koten partecipa alla prima gara: «A poco più di un anno dall’incidente che mi ha impedito di camminare con le mie gambe sono tornato a pensare di avere un futuro grazie allo sport».  
 
Nel 1968 arriva la prima la convocazione alla Paralimpiade: «I giochi olimpici per i disabili erano iniziati nel 1960 a Roma. Nel 1968 a Città del Messico gli organizzatori non ci dedicarono spazi adeguati così le paralimpiadi vennero dirottate a Tel Aviv». Il feeling di Koten con il podio e le medaglie prende subito forma: «Conquistai due bronzi, nella scherma e nel tiro con l’arco». Quattro anni dopo, seconda partecipazione paralimpica: ma non a Monaco di Baviera bensì nella città universitaria di Heidelberg.  
 
«Assaporai per la prima volta la gioia di salire sul primo gradino del podio olimpico - dice Koten - con l’oro nella scherma a squadre». Nel 1976 a Toronto vince tre bronzi di cui due a squadre e uno individuale, 5° posto nel pentathlon e 9° nel lancio del disco. In Olanda nel 1980, ad Arnhem, Koten cala il poker di paraolimpiadi: «Il 13° piazzamento nel tiro con l’arco - racconta Giuliano Koten - mi stimola a perfezionare la pratica della disciplina, l’unica, in cui tutti gli atleti, disabili e normodotati, sono sullo stesso piano».  
 
Nel frattempo, in quel 1980, a Novara l’avvocato Paolo Baraggioli creava l’Ash, l’associazione sportiva handicappati dedicata a sport, cultura e divertimento: «Nel 1981 lasciai la squadra di Ostia e venni tesserato per l’Ash di cui da quasi tre decenni sono presidente». Koten prese parte ad altre due Paralimpiadi, nel 1984 a Stoke Mandeville e nel 1988 a Seul. Era ormai decollata la missione «Ash», la fucina dei campioni che avrebbero portato la bandiera sportiva novarese in tutte le successive Paralimpiadi. 

Kinshasa: scontri e morti durante partita

Almeno 15 persone sono morte e altre 21 sono rimaste ferite ieri sera, a Kinshasa, nella Repubblica democratica del Congo, negli scontri tra tifosi delle due squadre in campo - Asv-Club Mazembe - e la polizia, che hanno causato il crollo di un muro dello stadio. "Il bilancio per il momento è di 15 morti e 21 feriti", ha detto il governatore di Kinshasa, André Kimbuta.
   
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Hamilton vince Gp Spagna, sesto Alonso

Il britannico Lewis Hamilton (Mercedes) ha vinto il Gp di Spagna di F1, suo quarto successo su 5 gare. Alle spalle del nuovo leader del Mondiale, il compagno di squadra Nico Rosberg, secondo. Sesto posto per Fernando Alonso, settimo Raikkonen.
Lewis Hamilton, nuovo leader del mondiale di Formula 1, e Nico Rosberg hanno doppiato nel finale di gara con le loro Mercedes il ferrarista Kimi Raikkonen, settimo al traguardo. Il podio della gara di Barcellona è stato completato dall'australiano della Red Bull. Daniel Ricciardo. Quarto posto per il campione del mondo Sebastian Vettel. Quinto, davanti alle Ferrari, il finlandese Valtteri Bottas (Williams). A punti sono andati anche Romain Grosjean (Lotus), ottavo, e le Force India di Sergio Perez, nono, e Nico Hulkeberg, decimo.
 Alonso, il nostro passo di gara è troppo lento - "Oltre un minuto di distacco è eccessivo, dobbiamo migliorare" ROMA (ANSA) - ROMA, 11 MAG - "Sapevamo dall'inizio che sarebbe stato un fine settimana difficile. Abbiamo un passo di gara troppo lento rispetto ai top team, un minuto è mezzo di distacco è davvero troppo. Dobbiamo migliorare, procedendo passo passo". Così Fernando Alonso ai microfoni di Sky Sport, piuttosto deluso dopo il sesto posto nel Gp di Spagna, che l'anno scorso lo aveva visto vincitore. "Da qui a Montecarlo lavoreremo molto, porteremo delle novità, come peraltro faranno gli altri, ma comunque speriamo di recuperare", ha aggiunto lo spagnolo della Ferrari. 
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