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Basket, Serie A: le 8 migliori d’Italia pronte alla volata scudetto

In attesa di gustarsi ahinoi soltanto da spettatori la Final Four di Eurolega, da lunedì sarà nuovamente tempo di basket tricolore, con i play off scudetto che inizieranno dai quarti di finale. Rispetto alla Final Eight di Coppa Italia cambia solamente una partecipante, l’ultima, la splendida Pistoia capace di raggiungere la post season sul fil di sirena che ha preso il posto dell’Umana Venezia.
Ma facciamo il punto sulle “magnifiche” 8…
Emporio Armani Milano: è la super favorita per il titolo e deve riscattare anche l’opaca uscita di scena in Eurolega e Coppa Italia. Rinforzata dall’arrivo di Hackett, la strada verso la finale sembra in discesa, ma ci saranno da superare prima gli ostacoli Pistoia e nell’eventuale semifinale contro la vincente tra Sassari e Brindisi.
Montepaschi Siena: la vincitrice degli ultimi 7 campionati sta facendo i conti con la crisi del budget ridimensionato e l’assenza di stelle, ma in una ipotetica finale sono un osso duro: prima però c’è la sfida apertissima con la Grissin Bon Reggio Emilia…
Acqua Vitasnella Cantù: la finale manca da tre stagioni e quest’anno appare un obiettivo non insormontabile. Ma Aradori e compagni devono prima superare l’ostacolo Roma nei quarti di finale.
Dinamo Sassari: un titolo in bacheca lo hanno già messo, ma per rendere epica una stagione storica servirà un’impresa impossibile, ma con il Drake Diener di questi tempi sognare non costa nulla. Per mantenere i piedi sulla terra però bisognerà prima superare l’esame Brindisi.
Enel Brindisi: la sorpresa della prima parte di stagione si è già spenta e tra le 8 partecipanti sulla carta è quella meno in forma di tutte. Ma i play off si sa sono un campionato a parte…
Acea Roma: stagione di transizione per i capitolini dopo la partenza di Datome e la finale dello scorso anno con annessa rinuncia all’Eurolega causa spending rewiew di patron Toti. Ma coach Dalmonte ha potuto preparare i play off senza assilli e da mina vagante.
Grissin Bon Reggio Emilia: come Sassari anche loro hanno già scritto il loro nome nella storia con lo splendido successo in Eurochallenge. L’incrocio con Siena è duro ma non impari, ma alla lunga potrà incidere la stanchezza fisica e mentale dopo una stagione esaltante.
Giorgio Tesi Group Pistoia: i play off sono il premio ad una seconda parte di campionato con i fiocchi per il quintetto del top coach Moretti, oltre che l’Oscar alla carriera per Jeck Galanda. La preventivabile sconfitta con la capolista Milano non sarebbe quindi una figuraccia.
olimpiazzurra.com

Ecco i 30 preconvocati da Prandelli per i Mondiali




 

Cesare Prandelli ha fatto le sue scelte. Le prime. Non ancora definitive perchè i 30 di oggi verranno ridotti a 23 entro il 2 giugno, tre giorni prima della partenza per il Brasile e dopo due settimane di raduno a Coverciano.

Ecco i 30 preconvocati per la Coppa del Mondo FIFA:


Portieri Buffon (Juventus), Perin (Genoa), Sirigu (Paris Saint Germain), Mirante (Parma) (non inserito nell'elenco dei 30 pre-convocati per il Mondiale, ma convocato a scopo precauzionale per il raduno di Coverciano)


Difensori Abate (Milan), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Darmian (Torino), De Sciglio (Milan), Maggio (Napoli), Paletta (Parma), Pasqual (Fiorentina), Ranocchia (Inter)

Centrocampisti Aquilani (Fiorentina), Candreva (Lazio), De Rossi (Roma), Marchisio (Juventus), Montolivo (Milan), Motta (Paris Saint Germain), Parolo (Parma), Pirlo (Juventus), Romulo (Verona), Verratti (Paris Saint Germain)

Attaccanti Balotelli (Milan), Cassano (Parma), Cerci (Torino), Destro (Roma), Immobile (Torino), Insigne (Napoli), Rossi (Fiorentina).
C'è quindi Pepito Rossi, l'attaccante della Fiorentina che si è ritagliato uno spazio tra i 30 pre-convocati per il Mondiale, grazie ai tre spezzoni di gare che gli ha concesso il tecnico della Fiorentina, Vincenzo Montella: la prima nella finale di Coppa Italia, le altre due in campionato con Sassuolo e Livorno. L'italo-americano ha risposto con un gol e un assist dimostrando che dopo il grave infortunio al ginocchio deve recuperare solo la condizione, la classe no, quella è rimasta intatta. Del resto Rossi è stato sempre nei piani del ct che fino a qualche tempo fa riteneva la coppia formata dall'ex Villarreal e da Mario Balotelli quella ideale per la sua Nazionale.

Chiuso il capitolo attaccanti, tra i pali scelte definitive. Il futuro è di Scuffet, ma dall'alto dei suoi 17 anni il friulano può attendere. Alle spalle di Buffon la certezza Sirigu e la novità Perin, escluso Mirante che andrà comunque a Coverciano a scopo precauzionale. In difesa le sorprese sono Darmian e Pasqual. Il primo, protagonista di una grande stagione al Torino, era stato convocato da Prandelli nell'ultimo stage. Esterno tecnico e veloce, garantisce al ct una valida alternativa sulle fasce. Il secondo, capitano della Fiorentina, è stato preferito a Criscito che dopo aver perso gli Europei, resta a casa anche per i Mondiali. Non è detto che il viola faccia parte della spedizione in Brasile, così come rischia anche uno dei centrali: Andrea Ranocchia. Vista la presenza di Barzagli, Bonucci, Chiellini e Paletta, è possibile che il nerazzurro resti fuori a meno che non convinca più dei compagni Prandelli.

Come previsto c'è Chiellini, squalificato dal giudice sportivo per la gomitata a Pjanic, ma non dal codice etico del ct che non ha ritenuto un gesto volutamente violento quello del bianconero, il quale può giocare anche come esterno sinistro.

Nel frattempo sono successe tante cose. A parte l'infortunio di Pepito, l'esplosione di Immobile e Destro (entrambi convocati), il grande campionato di Cassano, tornato a respirare l'azzurro nell'ultimo stage dopo due anni di assenza, ma anche la conferma ad alti livelli di Alessio Cerci che con Immobile ha trascinato il Toro nei piani alti della classifica, facendo rivivere al popolo granata le emozioni della coppia Graziani-Pulici. Tra i 30 c'è anche Insigne, un premio all'ottimo finale di stagione.

Il grande escluso è Alberto Gilardino, campione del mondo 2006 che, a Palermo, contro la Bulgaria, segnò la rete della vittoria che, di fatto, in attesa della matematica, portava gli azzurri in Brasile. Il Gila è anche il miglior marcatore in attività della Nazionale con 19 reti, ma Prandelli ha scelto diversamente e visto il campionato di Immobile e Destro e l'intoccabile Balotelli, ci può anche stare.

Non solo Gilardino, esclusi anche il "vecchio" Toni e Osvaldo, un altro su cui Prandelli ha sempre puntato, ma che pur avendo vinto lo scudetto ha pagato il poco spazio trovato nella Juventus. Dei sette attaccanti inseriti nella lista dei 30, è probabile che solo uno non vada ai Mondiali e se Rossi dimostrerà al ct che l'infortunio è solo un brutto ricordo, allora quello maggiormente a rischio potrebbe essere Insigne.

I terzini, a parte i già citati Darmian e Pasqual, non mancano. Ci sono Abate, che con Seedorf non ha trovato molto spazio, ma anche Maggio e De Sciglio che in questa stagione hanno dovuto fare i conti con infortuni che ne hanno condizionato l'annata, mentre Astori non ha trovato posto neanche tra i 30. Qualcuno tra i difensori verrà tagliato.

La stessa cosa succederà a centrocampo: la novità è Romulo, un altro oriundo che Prandelli ha seguito per tutto l'anno e che nel Verona ha dimostrato di essere un giocatore di qualità e grande duttilità tattica. Ha "rubato" il posto a Giaccherini, insieme a Diamanti l'escluso eccelente tra i centrocampisti.

Tra i 30 gli intoccabili e indiscutibili Pirlo, De Rossi, Marchisio e Thiago Motta, tra i 23 ci sarà sicuramente anche Candreva (che può fare il trequartista e l'esterno oltre che l'interno), ha buone chance Montolivo, si giocheranno un posto il fiorentino Aquilani, che sembrava fuori da ogni gioco, il parmense Parolo e il campione di Francia, Marco Verratti.

Gli azzurri si raduneranno entro la mezzanotte di lunedì 19 maggio, martedì 20 gli incerti inizieranno la loro corsa al Mondiale, gli altri penseranno a costruire un gruppo che si presenta in Brasile come vice-campione d'Europa.
avvenire.it

 

Koten: “Lo sport mi è servito ad avere una vita migliore

Dopo sei Paralimpiadi come atleta, il novarese sta per celebrare i tre decenni alla guida dell’Ashd Novara
Giuliano Koten nella sede dell’Ashd a Novara dove si allenano gli atleti disabili
novara
Almeno un atleta novarese dal 1968 in poi ha partecipato alle Paralimpiadi, i giochi a cinque cerchi in cui i disabili possono esprimere al massimo livello le proprie doti agonistiche.  
Il primo che ha avviato questa consuetudine è Giuliano Koten. Nato a Fiume nel 1941 e costretto a lasciare con la famiglia l’Istria Giuliano Koten ha vissuto dal 1950 (per otto anni) alla caserma Perrone, adattata a rifugio per gli esuli dalmati.  

Il 26 luglio del 1965 mentre per la ditta Falconi era sul posto di lavoro da ascensorista rimase gravemente ferito: «A 24 anni, nel pieno della giovinezza, persi l’uso delle gambe - racconta Giuliano Koten -. Pensavo di essere giunto al capolinea invece il ricovero al centro spinale di paraplegia di Ostia Lido mi permise di iniziare quella che chiamo la mia terza vita, dopo la gioventù a Fiume e l’arrivo da esule a Novara». La protagonista del terzo capitolo della vita per Koten è stata l’attività sportiva praticata a livello agonistico: «Nelle fila della squadra di Ostia eravamo 20 atleti in sedia a rotelle pronti a cimentarci in discipline come il nuoto, il tiro con l’arco, la scherma, il tennis, il ping pong, la pallacanestro».  

Nel 1966 in Inghilterra, a Stoke Mandeville, nella struttura creata in origine da Ludwig Guttmann per la riabilitazione dei menomati negli eventi bellici, Koten partecipa alla prima gara: «A poco più di un anno dall’incidente che mi ha impedito di camminare con le mie gambe sono tornato a pensare di avere un futuro grazie allo sport».  
 
Nel 1968 arriva la prima la convocazione alla Paralimpiade: «I giochi olimpici per i disabili erano iniziati nel 1960 a Roma. Nel 1968 a Città del Messico gli organizzatori non ci dedicarono spazi adeguati così le paralimpiadi vennero dirottate a Tel Aviv». Il feeling di Koten con il podio e le medaglie prende subito forma: «Conquistai due bronzi, nella scherma e nel tiro con l’arco». Quattro anni dopo, seconda partecipazione paralimpica: ma non a Monaco di Baviera bensì nella città universitaria di Heidelberg.  
 
«Assaporai per la prima volta la gioia di salire sul primo gradino del podio olimpico - dice Koten - con l’oro nella scherma a squadre». Nel 1976 a Toronto vince tre bronzi di cui due a squadre e uno individuale, 5° posto nel pentathlon e 9° nel lancio del disco. In Olanda nel 1980, ad Arnhem, Koten cala il poker di paraolimpiadi: «Il 13° piazzamento nel tiro con l’arco - racconta Giuliano Koten - mi stimola a perfezionare la pratica della disciplina, l’unica, in cui tutti gli atleti, disabili e normodotati, sono sullo stesso piano».  
 
Nel frattempo, in quel 1980, a Novara l’avvocato Paolo Baraggioli creava l’Ash, l’associazione sportiva handicappati dedicata a sport, cultura e divertimento: «Nel 1981 lasciai la squadra di Ostia e venni tesserato per l’Ash di cui da quasi tre decenni sono presidente». Koten prese parte ad altre due Paralimpiadi, nel 1984 a Stoke Mandeville e nel 1988 a Seul. Era ormai decollata la missione «Ash», la fucina dei campioni che avrebbero portato la bandiera sportiva novarese in tutte le successive Paralimpiadi.