Sport Land News

Grissin Bon, il bilancio dell'EuroChallenge: quasi 10 mila spettatori e 260 mila contatti in tv per la finale

Non è ancora calata la eco suscitata dalla Final 4 EuroChallenge, vinta sul campo del Pala Dozza dalla Grissin Bon, che ha riportato la prestigiosa coppa europea in Italia, ma a livello organizzativo si può già fare qualche considerazione positiva su questo prestigioso evento. Oltre al successo sportivo ottenuto sul campo, la Final 4 EuroChallenge organizzata dalla Pallacanestro Reggiana in collaborazione con Best Union, ha registrato un grandissimo successo di pubblico e di audience televisiva: sono stati 6 venerdì e 7 domenica i pullman di Gaspari Viaggi che hanno portato i tifosi reggiani a Bologna. Il totale del pubblico delle semifinali è stato di 4.624 presenti, saliti a 4.879 per le finali, per un incasso totale di 203.177,00 euro. Dei quasi 10.000 spettatori, 380 sono stati i tifosi ungheresi presenti in ciascuna giornata ed una cinquantina circa quelli russi e quelli turchi, tra tifosi e ospiti dei club partecipanti. Quasi 50 anche i rappresentanti dei media europei che hanno coperto la manifestazione. Eccezionale è stata la risposta televisiva: venerdì sono stati 105.000 i contatti su E’tv regionale, 220.000 su E’tv nazionale; domenica per le finali sono stati 125.000 contatti su E'tv regionale, 260.000 su E'tv nazionale.
Sito Uff. Pall. Reggiana

EUROCHALLENGE, FINAL FOUR: L’ATTESA DI REGGIO EMILIA IL VIAGGIO, LA FESTA (video)

IL VIAGGIO, LA FESTA è il titolo del video che Sportxpress ha voluto realizzare per l’occasione, con l’obiettivo di celebrare il successo di Reggio Emilia, la prima squadra capace di alzare al cielo una coppa europea da cinque anni a questa parte (l’ultima era stata la Virtus Bologna sempre in Eurochallenge).

Basket, Serie A: Venezia-Reggio

L'Umana recupera domani la gara con la Grissin Bon Reggio Emilia (Taliercio, ore 18.15, diretta su www.gazzetta.it) e prova a tenersi aggrappata all’'silissimo filo che la tiene legata ai playoff. Intanto bisogna battere la squadra di Max Menetti con almeno 21 punti di scarto per rovesciare il passivo del PalaBigi, un’impresa ardua per un gruppo che nelle ultime 11 giornate ha vinto solo con Bologna e Cremona.
torna rosselli — Ritorna capitan Guido Rosselli, un mese e mezzo dopo il secondo intervento alla schiena, un problema che ha costretto l’azzurro a saltare praticamente mezza stagione in due tornate diverse. Venezia prova a dare ancora un senso a una stagione deludente, caratterizzata da scelte rivelatesi poco redditizie e da qualche infortunio di troppo. L’opzione 5 (italiani)+5 (stranieri), alla fine non ha pagato, minata alla base dal voltafaccia di Casper Ware (con cui la Reyer aveva già l’accordo) e la virata sul doppio play italiano (Vitali e Giachetti). Quando l'Umana ha annunciato l’ingaggio di Donell Taylor e Andre Smith, ovvero i capocannonieri della Serie A nelle ultime due stagioni, nessuno aveva escluso la squadra allora di Andrea Mazzon dal lotto delle pretendenti ai playoff, e anche in posizioni di vertice. Invece la guardia di Washington ha deluso, risultando raramente determinante, mentre l'ex Samara ha confermato le sue qualità tecniche e di duttilità in campo. Zare Markovski, arrivato dopo la quinta giornata (1-4 il bilancio di Mazzon), era riuscito a trasformarsi in alchimista miscelando gli elementi a sua disposizione (8 vittorie in 11 partite), centrando l’accesso alla Final Four di Coppa Italia e portando l’Umana a 4 punti dalla testa della classifica dopo la vittoria su Caserta alla prima di ritorno, nonostante gli infortuni di Rosselli e di Giachetti. Come in precampionato, quando erano assenti Vitali, Rosselli e Magro impegnati in azzurro, l’Umana aveva trovato nelle difficoltà la forza per decollare (la sorpresa del diciottenne Akele, la crescita progressiva del rookie Linhart) diventando una squadra vera.

quanti guai
— Il giro di boa ha segnato la svolta: la decisione di "sacrificare" Tony Easley, ceduto a Caserta, per arrivare all’accoppiata Johnson-Crosariol non ha pagato, i problemi fisici di Vitali, il lento rientro di Giachetti, il secondo stop di Rosselli. Tutti elementi destabilizzanti che hanno sconquassato a più riprese gli equilibri facilmente raggiunti e il crollo è stato totale (2 vittorie in 11 gare), ultimo posto nel girone di ritorno. L’attenuante è che gli infortuni hanno colpito solo gli italiani, più difficili da rimpiazzare, eppure il presidente Brugnaro ci ha sempre creduto, investendo in extremis anche su Sasha Vujavic. Con Reggio Emilia è la partita dell’orgoglio, del desiderio di dimostrare di essere giocatori da Reyer, anche se ormai lo sguardo è rivolto alla prossima stagione.
 Michele Contessa 

Venezia, Donell Taylor: «Felice per Reggio. Ma noi vogliamo vincere»

Donell Taylor sfiderà il suo passato nel posticipo in programma al Taliercio il primo maggio. La guardia della Reyer Venezia proverà a dare un dispiacere alla Grissin Bon, fresca vincitrice della Eurochallenge, e proverà a dare ancora speranze all’Umana di agganciare l’ultimo posto playoff.

Taylor ha parlato a Il Corriere del Veneto.

“Tutto dipenderà da come si mette la partita, ma spero di poter dare il mio contributo. Sono felice per i ragazzi e per il coach di Reggio, so che dall'inizio della stagione, da quando erano partiti per questa avventura europea, erano intenzionati a fare bene, quindi complimenti a loro che hanno centrato l'obiettivo. Non credo che la vittoria in coppa li porterà qui appagati o scarichi. Anche loro, come noi, vorranno vincere. Non dovremo cambiare il nostro solito modo di giocare, dovremo essere in grado di proporre una difesa sempre efficace: ognuno dovrà rispettare il proprio ruolo, in pratica le cose che ci siamo detti dall'inizio della stagione”. 

sportando.net

7 GIUGNO: SPORTIVI DA PAPA FRANCESCO!

Per le società sportive di tutta Italia l’appuntamento storico è fissato nel pomeriggio di sabato 7 giugno 2014 in piazza San Pietro per l’incontro con Francesco. In occasione dei 70 anni dalla fondazione del Centro Sportivo Italiano sarà questa l’occasione per fare festa colorando, con tute, striscioni e vessilli, come fosse un grande stadio, la splendida piazza racchiusa dal colonnato del Bernini. Protagonisti saranno tutti gli sportivi: gli atleti, gli allenatori, gli animatori, gli arbitri, i dirigenti e le famiglie per testimoniare, assieme al Santo Padre, la bellezza e la ricchezza dei valori dello sport.
L’incontro del 7 giugno avrà un ampio spazio sui social network attraverso l’hashtag #societasportivedalpapa
Sono invitate a partecipare TUTTE LE SOCIETA’ SPORTIVE italiane, di qualsiasi sport, di qualsiasi età, e affiliate a qualsiasi Ente o Federazione, nonché tutte le istituzioni religiose, politiche, amministrative o le singole persone che credono nel valore educativo e formativo della attività sportiva. E’ un evento PER TUTTI, perché crediamo che lo sport veicoli messaggi educativi universali, che vadano al di là delle etichette e delle bandiere.

Un'opportunità per le società sportive

Ci si poteva accontentare della Sala Nervi, ma non ci è stata nemmeno proposta. Si vede che i collaboratori del Santo Padre sanno di che pasta sono fatte le società sportive. Quindi: "riempirete piazza San Pietro!". Grazie della fiducia, ci proviamo. Perchè vale davvero la pena onorare una occasione quasi irripetibile di omaggiare questo pontefice che ha fatto della tenerezza, della sobrietà e del calore umano la sua cifra interpretativa del vangelo.
fonte http://www.societasportivedalpapa.org/
Non è questione di fare bella figura davanti al pontefice, proprio no: è invece una opportunità di far capire quanto la vocazione sportiva e quella cristiana possano essere sovrapposte quando vissute nella maniera giusta. E questo è un messaggio che scavalcherà il colonnato del Bernini per arrivare agli occhi del paese intero.
Non importa che siate affiliati al CSI oppure no, non importa che siate cattolici praticanti oppure no; ciò che ci importa è che abbiate lo spirito sportivo, la gioia di stare insieme e di far festa, e lacuriosità di incontrare un uomo eccezionale, che sarà lì vicino a voi e per voi. Questi sono gli unici ingredienti che ci bastano per invitarvi a questo evento; tutto il resto (tessere, appartenenze, credo politico, dimensioni della società sportiva ecc.) non deve contare assolutamente nulla. Non conta per Papa Francesco, non conta per noi e non deve contare nemmeno per voi.
Sarà una esperienza straordinaria, il più bel modo per fare gruppo tra di voi, per chiudere in modo eccezionalmente entusiasmante questo anno sportivo, per vivere una esperienza che nemmeno alle più belle delle finali si potrà nemmeno avvicinare. Non potete mancare, non potete lasciare un posto vuoto non solo nella vostra Piazza ma anche nei vostri cuori. Il Papa ci chiama tutti, credenti o non credenti, ricchi e poveri, primi e ultimi; non negate a voi stessi e alla vostra gente questa opportunità.
Per questo, vi aspettiamo. Sette giugno, tutti a Roma.

La stangata di Matteo Renzi, 80 milioni in meno allo sport?

Appena troverà il tempo, Matteo Renzi incontrerà Giovanni Malagò. Lo farà (di nascosto) forse in questi giorni. Per ora il premier, a Palazzo Chigi dal 22 febbraio, è stato preso da problemi più urgenti: ma lo sport merita rispetto e attenzione. Malagò è stato abile nello sventare il rischio di una riduzione drastica dei rimborsi spese ai dilettanti, cosa che avrebbe paralizzato l'attività di milioni di persone (atleti, tecnici, giudici di gara, ecc.). Ma adesso giocherà la partita più dura, evitare cioè che Renzi tagli, drasticamente, i fondi allo sport. Per ora al Coni arrivano 411 milioni all'anno, e già c'è stata in passato una decurtazione. Malagò stamani si è sforzato di essere ottimista: "Sinceramente, non mi risultano tagli, soprattutto consistenti. Non sarebbe giusto". Ma in ambienti vicini a Palazzo Chigi, ora si sussurra che Renzi, che ha sforbiciato ovunque (anche 150 milioni alla Rai), sarebbe intenzionato a ridurre i contributi statali allo sport del 20 per cento. Ottantadue milioni in meno. Una stangata. Che metterebbe in difficoltà il Coni, e le Federazioni sportive. Malagò si augurava un taglio sotto il 10 per cento: ci sarà una trattativa, possibile che alla fine la riduzione sia del 15 % (61 milioni in meno). Non sarebbe comunque poco. Anche perché la Giunta Coni, martedì 6 maggio, dovrà discutere sul nuovo sistema di ripartizione dei contributi alle Federazioni: verranno privilegiate quelle olimpiche e conterà poco il numero di iscritti (anche perché qualcuno bara...). La Figc è già in allarme, tanto da ritenere "punitivi" alcuni parametri scelti dalla commissione-Buonfiglio, di cui Abete non faceva parte. 

Gli Usa quasi pronti, Roma 2024 si allontana

Los Angeles, Boston, Dallas, Philadelphia, Washington Dc, San Diego e San Francisco sono le città degli Usa che si vogliono candidare per le Olimpiadi estive del 2024 (2016 Rio, 2020 Tokyo). Ma potrebbero anche aumentare e diventare una dozzina. Il comitato olimpico Usa (Usoc), a giugno, stabilirà una short list di tre candidate poi entro fine anno sceglierà una sola città, come vuole il Cio. New York ha fallito l'assalto all'edizione 2012, Chicago a quella del 2016 (nonostante l'impegno del Presidente Obama). E Roma? Silenzio totale. Giovanni Malagò si è mosso bene, sinora: con tatto, sensibilità. Il Cio apprezza il Coni. Ma non basta: per candidarsi servono almeno 20-30 milioni, e serve soprattutto una Capitale presentabile (ora non lo è). Marino ha altri problemi, Renzi vorrà impegnarsi già adesso? Non credo: il premier prenderà tempo e vedrà come sarà la situazione del Paese (e di Roma) la prossima estate. C'è tempo infatti ancora più di un anno prima di presentare al Cio la candidatura ufficiale. Ma Malagò teme la città Usa (San Diego?) che scenderà in campo. Forse più delle possibili candidature di Parigi e Berlino. Insomma, Roma perde sempre più consistenza: è il caso di insistere? Oggi come oggi non avrebbe molte chances. Ma c'è da dire anche che un'Olimpiade è un 'opportunità di sviluppo, di lavoro per i giovani. C'è da pensarci bene. Malagò lo sta facendo. Ora tocca agli altri, governo e comune.

Cori razzisti, ecco come cambia. Meno curve chiuse, più attenuanti ai club

L'accordo è (quasi) raggiunto: da questa estate si cambia. La Figc modificherà le norme che riguardano i cori razzisti e i cori di discriminazione territoriale (contro Napoli, per capirci). Nell'ultima gara, molti tifosi dell'Inter hanno di nuovo insultato e offeso i napoletani. Un "giochino" stupido, e che dovrebbe finire. Ma purtroppo non finisce. Così la Figc rivedrà norme che sono di difficile applicazione. Cosa farà ad esempio domani il giudice sportivo, Tosel? Chiuderà per due gare la curva dell'Inter? O chiederà ancora un supplemento di indagine come fatto in passato? A luglio, comunque, verranno riscritte le regole: verranno introdotte di nuovo le attenuanti. Sì perché per i cori non sono previste, mentre per altri comportanti (lancio di petardi, bombe carta o incidenti vari) i club beneficiano di sconti di pena. Ma i club dovranno dimostrare che si battono contro il razzismo con progetti seri, oggettivi che rispondano a criteri standard. Non con iniziative isolate. Ci saranno meno curve chiuse, forse più ammende (peraltro inutili). Inoltre, i club potranno suddividere le curve in settori colorati (ma non alzando nuove barriere, l'Uefa non vuole), in modo da cercare di isolare sempre più questi idioti "coristi". E' una battaglia che va combattuta. Una battaglia di civiltà. Ma non con norme, come adesso, che fanno discriminazione nella discriminazione (perché ad esempio non vengono puniti i cori contro Roma?).

Calcio-spezzatino, calano le trasmissioni della Rai
L'ormai inevitabile calcio-spezzatino (e sarà sempre peggio) fa calare gli ascolti delle trasmissioni Rai. Nessuna stavolta supera il 10 per cento. Stadio Sprint, condotto da Enrico Varriale, raggiunge il 7,14 per cento di share, con 1.152.000 spettatori. Novantesimo Minuto, affidato a Franco Lauro e al suo staff, tocca quota 9,66 %, 1.722.000 spettatori. E la Domenica Sportiva, condotta da Paola Ferrari, fa 1.261.000 spettatori (9,05%).

Rai sciopero sospeso, finale Coppa Italia col commento
Il cdr di Rai Sport, dopo due incontri con il dg Gubitosi, ha deciso di sospendere lo sciopero proclamato per sabato 3 maggio in occasione della finale di Coppa Italia fra Napoli e Fiorentina. La gara quindi andrà regolarmente in onda su Rai 1, con telecronaca e commenti. Il dg ha promesso delle proteste dei giornali sportivi e ha promesso di ristudiare anche la situazione dei canali tematici (Rai Sport 1 e 2).

La Rai resta la tv degli azzurri: accordo con l'Uefa sino al 2018
La Rai resta la tv della Nazionale. Accordo infatti tra Uefa e Rai sui diritti di trasmissione in Italia di tutti i match della Nazionale nelle qualificazioni agli Europei 2016 e per la Coppa del Mondo 2018. La Rai trasmetterà tutte le partite di qualificazione in diretta su Rai1, nonchè un programma di highlights su Rai Sport con le sintesi dei match disputati lo stesso giorno. Commentando l'accordo, Giuseppe Pasciucco, Direttore Diritti Sportivi della RAI, ha detto: "Esprimiamo un particolare ringraziamento a Uefa per aver continuato la consolidata partnership con la Rai. Attraverso tale accordo, la Rai garantirà agli appassionati italiani del calcio un'ampia copertura multipiattaforma ed in chiaro di tutte le partite dell'Italia per le Qualificazioni Europee, contribuendo, in tal modo, ad arricchire ulteriormente la programmazione sportiva della Rai in qualità di operatore di servizio pubblico".
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Reggio ha vinto la Eurochallenge ma lo ha fatto al PalaDozza di Bologna

Mauro Del Bue, assessore allo sport del Comune di Reggio Emilia, ha rilasciato un intervento a Prima Pagina sulla questione restyling del PalaBigi. Reggio ha vinto la Eurochallenge ma lo ha fatto al PalaDozza di Bologna.

“La questione del palazzo dello sport è tornata in primo piano dopo il trionfo della nostra Grissin Bon in Eurochallenge. Un trionfo al quale anch'io ho partecipato nella gradinata dei tifosi e con la maglietta bianco-rossa. Desidero dunque, anche a nome della città, innanzitutto esprimere la mia gratitudine al presidente Stefano Landi ed estenderla a tutto lo staff, da Dalla Salda a Frosini, al presidente Paterlini, al coach Menetti e ai giocatori tutti, protagonisti di questa magnifica e meritata impresa. Torno al tema facendo due passi indietro. Era il 1987 quando per la prima volta venne presentato un progetto di un nuovo palasport: io stesso me ne occupai da deputato e da membro deUa Commissione cultura e sport della Camera. Il finanziamento per realizzarlo, di 2,5 miliardi a fondo perduto, venne ottenuto approfittando della legge sui mondiali del 1990 deUa quale e-ro relatore, ma poi Pallacanestro Reggiana decise di non procedere. Nel 2009 è poi emersa la proposta della società Aurora (Coopsette e Consumatori Nordest): tale società avrebbe finanziato la realizzazione di un pala da 15 milioni di euro in cambio dell'inserimento nel Poe (Piano operativo comunale) della richiesta relativa alla realizzazione di un grande centro commerciale nella sua area, attigua alla stazione Mediopadana. Quest'ultima possibilità è sfumata a fronte della mancata richiesta e del mancato investimento previsto. Non rassegnandomi, due anni fa ho lanciato l'idea del restyling dell'attuale palazzo dello sport nell'ambito di un progetto urbanistico dell'intera zona di via Guasco. L'ipotesi, nel corso di un incontro svoltosi negli uffici dell'architetto Oliva, al quale ha partecipato anche l'ex sindaco Delrio, è stata apprezzata da Stefano Landi, che ha richiesto subito la possibilità di utilizzo dello stabile dell'ex Omni per la sua società. Un anno fa la richiesta, nel corso di un secondo incontro, è stata ancora più precisa. Il Comune doveva mettere a disposizione l'ex Omni, affidare alla Pallacanestro Reggiana la gestione del palasport per 30 anni, sborsare 1,5 milioni in conto gestione per le opere esterne. Noi dicemmo tre sì: alla fine dell'anno abbiamo appreso però che la proposta, che la stessa Pallacanestro ci aveva formulato, era stata bloccata dal patron Landi. Abbiamo anche preso atto che si sta studiando una proposta alternativa: penso che la prossima giunta e il prossimo sindaco la valuteranno con interesse. Per parte mia, pur rammaricato del fatto che questo progetto, al quale tanto avevo lavorato, non sia potuto partire in questo quinquennio, resto convinto di aver tracciato un percorso dal quale i futuri amministratori non potranno prescindere. Infine lancio un'altra idea. Da subito, il Comune potrebbe anticipare con alcuni interventi il progetto complessivo. Penso alla sistemazione della gradinate, alla posatura delle poltroncine, alla ristrutturazione dei bagni, alla sistemazione della sofittatura. Lo potrebbe fare a spese sue, che sarebbero limitate e stornate dalla spesa complessiva, per poi affidare alla Pallacanestro la realizzazione del progetto”.

“Sono trascorsi 10 anni dall'ennesima promessa disattesa di realizzare un nuovo palasport”, scrive invece Giacomo Giovannini, consigliere comunale di Progetto Reggio: “la città non può sprecare altri anni. Di fronte al meritatissimo trionfo della Grissin Bon, la tentazione di qualche candidato sindaco potrebbe essere quella di riciclare vecchie promesse. Penso invece che sia necessario un ragionamento serio su quale tipo d'impianto serve alla città, per poi avviare un progetto sostenibile”.
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