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Eurochallenge Final Four. La Grissin Bon in finale!

Davanti ad un PalaDozza gremito, con ben 4624 presenti, la Grissin Bon conquista l'accesso alla finale di EuroChallenge.  
Un'impresa storica per i biancorossi che battono il Gaziantep 66 a 55 e domenica alle 19 affronteranno i russi del Triumph Lyubertsy che nel match precedente ha sconfitto gli ungheresi dello Szolnoki Olaj per 61 a 59.

Il tabellino
GRISSIN BON REGGIO EMILIA: White 12, Filloy, Gigli 4, Pini 2, Brunner, Antonutti, Bell 3, Frassineti, Kaukenas 12, Cervi 6, Silins 14, Cinciarini 13.
Allenatore: Menetti.
ROYAL HALI GAZIANTEP: Eryuz, Buker, Akpinar 1, Goktas 5, Stevic 10, Ermis 4, Sanli 2, Borovnjak 14, Koivisto 6, Bremer 3, Lorbek 4, Ogut 6.
Allenatore: Zdovic.
Note: tempi parziali: 19-16; 33-28; 54-43. Arbitri: José Martin (Spa), Marques (Por), Clivaz (Svi). 
fonte: Ufficio Stama Pallacanestro Reggiana

EuroChallenge, Reggio Emilia in finale

EuroChallenge. Grande prova per la Grissin Bon Reggio Emilia che continua a cullare il suo sogno. Al PalaDozza di Bologna la squadra di Max Manetti ha raggiunto la finale battendo in una semifinale dura i turchi del Royal Hali Gaziantep per 66-55. Per gli emiliani, guidati da un grande Cinciarini, è la prima finale della sua storia. Domenica giocherà, con in palio la Fiba EuroChallenge, la terza coppa europea dei canestri, contro i russi del Triumph Lyubertsy che hanno battuto gli ungheresi dello Szolnok per 61-59.
ilmessaggero.it

Basket Eurochallenge, Final Four Reggio Emilia per il titolo

Al Paladozza di Bologna si gioca la fase finale, gli emiliani sono padroni di casa
e sfidano Gaziantep, Triumph Lyubertsy e Szolnoki

ROMA – L'unica squadra italiana ancora in corsa nelle Coppe europee si gioca il proprio trofeo virtualmente in casa in questo week-end: Reggio Emilia, infatti, disputerà le Final Four di Eurochallenge del Paladozza di Bologna, in cui sarà in palio il trofeo della terza competizione europea. Eliminate alcune big come Cholet, Novo Mesto e Samara (squadra campione uscente) la squadra di Max

Menetti cerca di inserire il proprio nome nell'albo d'oro, raccogliendo l'eredità lunga della Virtus Bologna, ultima squadra capace di vincere un trofeo continentale. Quel trofeo fu proprio l'Eurochallenge e fu conquistato proprio a Bologna, anche se non al Paladozza, bensì a Casalecchio.
SEMIFINALI – Reggio Emilia disputerà la seconda semifinale di venerdì, alle 20.30 contro i turchi del Gaziantep, squadra ricca di ex italiani come coach Zdovc (ex Virtus Bologna), Bremer (Biella e Milano), Domen Lorbek (Treviso e Avellino), Stevic (Casale Monferrato) e Borovnjak (Brindisi). A regalare sicurezze a Reggio Emilia sono la profondità e la qualità dell'organico, ma soprattutto l'esperienza dei vari Andrea Cinciarini, Kaukenas, Troy Bell, James White, Antonutti, Brunner e Gigli, che dovrebbe recuperare dopo l'infortunio. Non giocherà invece Amedeo Della Valle, arrivato a Reggio Emilia dopo la scadenza dei termini per il tesseramento in Eurochallenge.
PROGRAMMA - La prima semifinale, alle 18, sarà invece quella tra i russi del Triumph Lyubertsy allenati da Vassili Karassev (attenzione alle guardie Higgins e Chappell e al centro ex Siena Milovan Rakovic) e gli ungheresi dello Szolnoki, con l'ex Roma Peter Lorant. Domenica le finali: alle 16.30 la finale per il terzo posto, alle 19 quella per il trofeo.
TV – Le Final Four, con 3.000 biglietti già venduti, saranno in diretta su E' TV, canale 829 del pacchetto Sky e 165 del digitale terrestre. A commentare le partite ci sarà anche Dan Peterson.

Corriere dello Sport

Basket, Eurochallenge: Reggio Emilia apre la Final Four col Gaziantep

Il countdown segna -24 ore alla prima finale europea in 40 anni di storia della Pallacanestro Reggiana, che venerdì nel PalaDozza di Bologna, con tremila tifosi al seguito (potrebbero diventare 5mila in caso di finale per il titolo domenica), incrocerà i turchi del Gaziantep nella seconda semifinale della Final Four di Eurochallange (ore 20.30), l’unica coppa europea rimasta in orbita Fiba. Subito prima (ore 18) si affronteranno gli ungheresi del Szolnoki Olaj e i russi del Triumph Lyubertsy. Tutto è pronto nel quartiere generale della Grissin Bon, alla palestra di via Cassala, dove si respira un clima misto di entusiasmo e tensione.
gigli recuperato — "Entriamo in questa F4 con una buona notizia - dice coach Max Menetti -, perché avremo il roster al completo grazie al recupero di Gigli che ha lavorato giorno e notte per non mancare all’appuntamento. Stiamo bene e, con un seguito di migliaia di nostri tifosi, confidiamo di giocare in casa. Il nostro avversario è forte su ambo i lati del campo. Hanno esperienza e gioventù. Le punte sono gli esterni Ermis e Orgut". La squadra turca è ricca di ex italiani. Il coach è Jure Zdovc (ex V.Bologna), poi ci sono AJ Bremer (ex Milano), Domen Lorbek (ex Treviso) e il lungo Borovnjak (ex Brindisi).
Della Valle fuori termine — "Stiamo vivendo un grande sogno che vogliamo trasformare in realtà: la piccola Reggio può diventare il baluardo del basket italiano in Europa ora che Milano è uscita di scena - chiosa il tecnico reggiano -. Non potremo schierare l’ultimo acquisto Della Valle, arrivato fuori dai termini del regolamento. L’esperienza di Kaukenas e il talento di White sono le nostre armi principali ma tutti i miei giocatori dovranno dare un contributo sopra la sufficienza per raggiungere la finale". Rimas Kaukenas è l’unico ad avere giocato partite di questo livello: "Per vincere dovremo semplificare il nostro gioco - argomenta l’esterno lituano -. Fare le giocate semplici ci aiuterà a fare le scelte più giuste. Dobbiamo dormire bene, non leggere i giornali e pensare che, per uno o due partite, siamo soli contro il mondo".
  Andrea Tosi  - gazzetta.it

Basket EUROCHALLENGE SEMI-FINAL PREVIEW: REGGIO V GAZIANTEP

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EUROCHALLENGE
Jure Zdovc (Royal Hali Gaziantep)
Jure Zdovc: "The difference between us and Reggio is that we have a strong inside game and they don't"
When it comes to sport, the enthusiasm and motivation of a hungry newcomer can produce an effect similar to that of an endless supply of precious rocket fuel.
"We are celebrating the club's first 40 years in September and, to us, reaching the Final Four of a European competition is almost like having stepped on the moon," Grissin Bon Reggio Emilia head coach Massimiliano Menetti told Italian daily La Repubblica on Thursday.
To win the EuroChallenge, the Italian coach added, would be like planting the flag on earth's satellite.
The first hurdle that stands between the Final Four hosts and the conquest of the moon is not the lack of rocket fuel reserves but another debutant in a European semi-final, Royal Hali Gaziantep.
Some believe that Gaziantep, a club that was not even competing in the Turkish top flight less than two years ago, is just happy to be in Bologna for the big event.
The Turks however earned their invitation to the party on the court and now that they are here, they intend to have the last dance.
"We came here to be first," Gaziantep head coach Jure Zdovc toldfibaeurope.com on the eve of the semi-final clash.
"On my first day at Gaziantep, five months ago, I said the same thing and now we are much stronger than five months ago.
"We have quality; we have shown this because we beat Triumph, who for me are the strongest team, twice.
"Maybe we are a bit unlucky because we have to play against Reggio, but at the end of the day if you want to be first you have to beat everybody.
"My personal goal is to be first and I believe that my players feel the same way and they are not just happy to be here."
The two sides are then, theoretically at least, equally matched in terms of motivation and enthusiasm.
Gaziantep are well within their rights to consider though that they have the edge on another important aspect in this semi-final battle.
No matter how it's measured, in points allowed per game or points conceded per possession, the Turkish team have had the best defence in the EuroChallenge this season, giving up only 66 points per game to their opponents.
"For sure we are better defensively," Zdovc asserted.
"But, first of all, this is one game and anyone can play hard defence in one isolated game.
"Secondly, because they [Reggio Emilia] are very experienced, they can trick you with some clever switching and helps to steal the ball.
"This is something we need to control and don't make mistakes, to not give them easy baskets.
"I believe that we have an advantage if we play five-on-five."
"They have some great individual players, and we prepare for [Rimas] Kaukenas, [Andrea] Cinciarini,[James] White, [Troy] Bell, how we defend them will be very important.
"But we only play with one ball and five players must defend the ball."
Menetti also agrees that defence will be the key to this semi-final, and he is more than happy for the effort his players can put in it.
"Defence is our trademark and I am proud of it," the Italian coach said.
"Looking at our roster at the beginning of the season you would not guess that a team would emerge with defence in its DNA.
"But thanks to organisation and cohesion we managed to turn around games with defence."
13. Rimantas Kaukenas (Reggio Emilia)
The experience of playes like Rimantas Kaukenas will be crucial in Reggio Emilia's maiden Final Four campaign
Reggio Emilia came from behind and turned on their heads the two most crucial games in their EuroChallenge campaign, against Krka Novo Mesto on the final day of the Last 16 and in Game 2 of their play-off series against last year's champions, Krasnye Krylia Samara.
But these two enormous triumphs on the road were a bright exception for a team that generally struggles away from their home court.
The PalaDozza arena of Bologna is 75 kilometres from Reggio Emilia but, for all intends and purposes, Reggiana are playing at home in this Final Four.
"What Reggio Emilia have is that they play good at home, they've won all their home games, although now we are playing in Bologna and not in Reggio," Zdovc said.
"But playing at home can also bring added pressure and turn into a negative.
"They also have three, four very experienced players, with a character that can change the direction of a game."
Zdovc has mentioned those previously and they are all backcourt players. Does this mean that this game will be determined on the perimeter?
"No, the difference between us and Reggio is that we have a strong inside game and they don't", Zdovc offers.
"In their game, the guards come first and their big guys are finishers, they set screens and they take rebounds, but we play differently.
"We try to put the ball inside; we have good players under the basket."
We are more than likely to see robust defensive efforts in the second semi-final on Friday, which points to a probable low score.
It is highly unlikely for either team to pull away and make a clean break but then the contenders came prepared in general for a Final Four that will turn into a too close for comfort affair.
"Any of these four teams can win the cup, there is no favourite," Menetti said.
"Besides, the Russians [Triumph] and the Hungarians [Szolnok] have already played in a Final Four before, while Gaziantep and ourselves are newcomers."

Final Four EuroChallenge 2014: Grissin Bon Reggio Emilia, è il tuo giorno!

final four eurochallenge
Ci siamo: meno di 10 ore ed il sogno Eurochallenge entrerà nel vivo per la Grissin Bon Reggio Emilia, che al Pala Dozza di Bologna cerca il primo storico successo europeo per la gloria personale e per chiudere con onore una stagione europea che per le nostre squadre sarà ricordata come la stagione dei rimpianti, viste le eliminazioni evitabili di Sassari e Milano tra Eurocup ed Eurolega. 
Di fronte i reggiani si troveranno di fronte i turchi del Gazientep, squadra ostica da affrontare e con in organico elementi tignosi come Erdogan e Lorbek: dal canto loro, gli uomini di coach Menetti proveranno a fare la partita puntando sulla verve offensiva di Bell e Filloy, con la guida in cabina di regia di Cinciarini e l’esperienza di Kaukenas: proprio il lituano ha già vissuto due volte l’esperienza di una Final Four con la gloriosa Montepaschi Siena in Eurolega e sarà il faro del team reggiano in questa magnifica tre giorni.
Dalla loro inoltre i padroni di casa potranno contare su un Pala Dozza gremito con oltre 3 mila spettatori pronti a sospingere la matricola reggiana verso un trionfo storico.
olimpiazzurra.com
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Running for Kids. L’Italia di corsa per difendere chi c’è arrivato in fuga


Ad un podista la domanda prima o poi arriva: «Scusa, ma tu perché corri?». In tanti rispondono: «Per divertimento», «Per star bene», o «Per dimagrire». Ivana Di Martino, 43enne monzese, invece non ha dubbi: «Io corro per sensibilizzare...».
La corsa, il gesto più istintivo e naturale dell’uomo, oggi ci mostra un’altra faccia, quella della solidarietà e dell’umanità, che grazie a Ivana e al suo progetto Running For Kids viene esaltata.

Lei corre per i bambini, e lo sta facendo senza tregua: percorre e unisce tutta l’Italia con l’obiettivo di motivare l’opinione pubblica sull’integrazione e sul riconoscimento dei diritti fondamentali ai migranti minorenni, bambini che arrivano a migliaia sulle coste di Lampedusa.
La sfida della Di Martino consiste nel percorrere ben 467 chilometri divisi in 21 tappe giornaliere. È partita domenica a Lampedusa, dove ha corso la distanza completa della maratona: 42 chilometri. Ogni giorno “scalerà” 2 km dalla tabella di marcia quotidiana, oggi sarà a Lecce per farne 32, domani sarà a Bari per correrne 30, e così via risalendo e unendo l’Italia, come una infaticabile garibaldina. Fino a Milano, quando nella tappa conclusiva correrà gli ultimi simbolici 2 km.

«È molto più dura di quanto pensassi, nei primi tre giorni ho corso per 120 chilometri, come fossero tre maratone consecutive. Ma va bene così, stringo i denti. L’idea è quella di condividere tramite la corsa la grande fatica che i migranti fanno per raggiungere Lampedusa e accompagnarli nel percorso di speranza, simbolicamente rendendolo via via meno impegnativo».

Insegnante, tre figli piccoli e ben due operazioni al cuore, la vita di Ivana non è certo facile: «Non sono una professionista della corsa, anzi con le operazioni al cuore mi avevano detto che mai avrei più corso, invece sono tornata a farlo. L’anno scorso ho dato il via a “21 volte donna” correndo 21 mezze-maratone in 21 giorni a favore delle donne, un progetto più mio.

In questa impresa, insieme a Terre des Hommes, con la mia corsa voglio parlare dei milioni di bambini in fuga dalla povertà, dalla malnutrizione e dalla guerra. Bambini che, dalla Libia, dal Libano, dall’Africa martoriata dalle guerre civili o dalla Siria dove la tragedia della guerra sta assumendo dimensioni sempre più drammatiche, finiscono a migliaia sulle nostre coste».

Nelle corse di tutto il mondo da New York a Londra, da Milano a Parigi con i Charity Programm si raccolgono fondi a favore di associazioni di volontariato, una maniera per divertirsi in compagnia, fare sport e contemporaneamente fare del bene. A Milano, ad esempio, esistono i “Podisti da Marte” che si ritrovano in piazza Castello e mentre corrono tutti insieme, col sorriso sulle labbra, regalano fiori ai passanti e raccolgono fondi da donare alle varie onlus.

“Running For Kids” in questo caso sta unendo l’Italia: «Il sostegno che sto ricevendo in queste prime tappe di corsa è molto forte – continua Ivana –. L’altro giorno a Siracusa c’è stato Max, un ragazzo del Gambia che ha praticamente costretto l’operatore del centro a svegliarlo per poter fare almeno un pezzo di strada con me. Mi ha riempito il cuore di gioia dandomi una scossa d’energia. Ho avuto l’onore di visitare il centro di accoglienza “papa Francesco” di Priolo Gargallo, un’isola felice con ragazzi della Libia che giocano a calcio e si divertono insieme pur non avendo nulla. Ragazzi senza un dito o con vistose bruciature, frutto delle violenze subìte nel loro Paese. Io corro per mettere in luce questo, nella speranza che non accada mai più».

Quasi nessuno di noi è in grado di fare ciò che sta facendo Ivana in questi giorni, ma non per questo dobbiamo stare fermi e attendere. Intanto la si può andare a trovare sulla strada ed incitarla a non mollare, ma, soprattutto, si può fare una donazione a Retedeldono e al progetto Faro per assistere bambini che scappano dalla povertà, dalla violenza e dai soprusi. Perché un giorno potrebbero essere dei campioni, come Meb Keflezighi, medagliato olimpico e vincitore lunedì della maratona di Boston, oggi statunitense ma di origini eritree. E proprio Meb da bambino scappò insieme alla famiglia da una terribile guerra in Eritrea approdando sulle nostre coste. Venne ospitato a Monza dove ha vissuto e frequentato la scuola prima di partire per l’America che poi l’ha visto diventare un campionissimo.

Cesare Monetti - avvenire.it
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