Sport Land News

Nba: Detroit non si ferma più

Risultati delle partite valide per il campionato Nba di basket: Atlanta-LA Clippers 107-97, Portland-Oklahoma 111-104, Utah-Indiana 86-95, Houston-Phoenix 88-97, Milwaukee-Detroit 98-105, New-Orleans-Dallas 97-100, Cleveland-Denver 98-88, Minnesota-San Antonio (a Città del Messico) è stata rinviata per un guasto all'impianto elettrico.
ansa

Doping anche in sport amatoriale, positivo 2,8% controlli

Il fenomeno del doping non risparmia lo sport dilettantistico, dove sono presenti le stesse sostanze di quello professionale. Lo conferma il rapporto della Commissione per la Vigilanza ed il controllo sul Doping e per la tutela della salute nelle attività sportive del Ministero della Salute, che nei controlli nei primi sei mesi del 2013 ha trovato 22 atleti positivi, corrispondenti al 2,8% del campione. Secondo i dati pubblicati sul sito del Ministero, relativi a 778 atleti controllati durante 164 manifestazioni, a risultare positivi sono soprattutto gli uomini (il 4% del campione contro lo 0,7 delle donne) nella fascia di età tra 39 e 44 anni. Il fenomeno sembra più diffuso al Sud, con un rapporto tra positivi e controllati del 4,7%, rispetto a Nord e Centro che si fermano poco oltre il 2, mentre tra le sostanze prevalgono cannabis e steroidi. Per quanto riguarda le discipline, tenuto conto del fatto che in alcuni sport il numero di controlli è stato troppo basso per poter dare una stima della diffusione, atleti positivi sono stati trovati praticamente in tutte, dalla pallamano al rugby, con il ciclismo che ha visto il 6% degli atleti testati positivo a una o più sostanze. ''La positività all'eritropoietina e similari è stata riscontrata nei soli atleti praticanti ciclismo - sottolinea il rapporto - così come la poliassunzione di più sostanze vietate è stata rilevata, nei primi sei mesi del 2013, nei soli atleti praticanti ciclismo''. Molto più diffusa è risultata la pratica di assumere farmaci e altre sostanze, come gli integratori, che non fanno parte di quelle proibite. Ha dichiarato di farne uso il 73,7% delle donne controllate e il 68,8% degli uomini, con vitamine, sali minerali e integratori usati dal 35% del campione mentre gli antinfiammatori dal 25%.(ANSA).

Nell’anticipo dell’8ª giornata, la Grissin Bon domina la Granarolo 86-76

La Grissin Bon risorge dalle proprie ceneri e, dopo la catastrofe di Milano, riesce a piegare per 86-76 la Granarolo Bologna in un derby molto combattuto, ma che i reggiani hanno comandato dal primo all’ultimo secondo arrivando a più 15 già nel primo quarto (24-19) e toccando poi il massimo vantaggio a 5 minuti dalla fine dell’incontro sul più 17 (75-58).

 BELL SCATENATO — Detta così sembrerebbe una vittoria semplice, ma sarebbe ingiusto e ingeneroso nei confronti di una Granarolo che, in realtà, a più riprese ha provato a riaprire i giochi portandosi spesso in scia ai biancorossi senza riuscire mai a completare la rimonta. E così la Grissin Bon, a cui coach Menetti ha dato un volto nuovo, promuovendo Bell in quintetto e spedendo il deludente Karl in panchina dove è rimasto, in pratica, per tutto il match davanti agli occhi del celebre padre-allenatore, ha difeso il proprio fortino e, quel che più conta, ha superato quota 80 punti per la prima volta in questa stagione. Con Bell e White che hanno dato spettacolo e, in due, hanno realizzato 52 punti. Soprattutto Bell ha cancellato le speranze bolognesi con un terzo quarto da favola in cui ha realizzato 14 pazzeschi punti in 10 minuti. Lì, probabilmente, si sono spente le speranze degli ospiti che dopo essere risaliti fino al meno 4 (36-32) si sono visti spingere di nuovo lontani dalla squadra reggiana fino al meno 14 (66-52 al 30°). JORDAN NON BASTA — La Virtus malgrado il bravissimo Jordan che ha tenuto a lungo a galla la squadra felsinea (24 punti con 8/9 al tiro e 6 falli subiti) e l’implacabile Hardy 21 punti e 5/6 da 3 punti, non ha più avuto la forza per ricucire la partita e la Grissin Bon ha potuto allungare con decisione chiudendo il match con una tripla del bravissimo Cinciarini e una schiacciata di White.

 GRISSIN BON - White 27, Bell 25, Cinciarini 15

GRANAROLO - Jordan 24, Hardy 21, Walsh 13
di Daniele Barilli - http://www.gazzetta.it/Basket/Italia/30-11-2013/basket-bologna-frena-reggio-derby-emiliano-86-76-201703213224.shtml

MOTOCICLISMO Latina, al Sic day muore Romboni


​È morto Doriano Romboni rimasto coinvolto in un grave incidente avvenuto nel primo pomeriggio di oggi, sul circuito "Il Sagittario" di Latina dove, oggi, è iniziato il "Sic Supermoto Day 2013" in ricordo di Marco Simoncelli. Il pilota 44enne, apparso subito in condizioni disperate, era stato ricoverato in Rianimazione con un'edema cerebrale.

Secondo la ricostruzione dei presenti il pilota ha perso il controllo del mezzo all'uscita di una curva e mentre era ancora appeso alla moto sarebbe stato investito da un altro concorrente. Dopo essere stato trasportato in elicottero all'ospedale di Latina è deceduto oggi pomeriggio. Inutile ogni tentativo di intervento da parte dei medici dell'ospedale Goretti.
avvenire.it

Lega A: Reggiana, Parmareggio: tante iniziative per il match con Bologna

Parmareggio, tante iniziative dedicate ai tifosi per rendere ancora più bello il match con Bologna

Dopo il grande successo riscosso nelle scorse due stagioni, torna il ‘Parmareggio DAY'! Sabato sera, in occasione della gara Grissin Bon – Granarolo Bologna, l’azienda sponsor della Pallacanestro Reggiana, da tre anni presente nel Basket Pool, festeggerà l’attesissimo derby con tante simpatiche e gustose iniziative, che andranno ad arricchire una giornata già emozionante per l’importantissimo confronto.

Insieme agli omaggi gastronomici che verranno distribuiti ed ai tanti gadget preparati per il pubblico che sabato alle 20.30 al PalaBigi tiferà Grissin Bon, saranno ospiti d’onore alla partita i simpatici Topolini Parmareggio che dal campo lanceranno al pubblico tanti regali.
Queste e tante altre sorprese tutte da scoprire, sono le iniziative proposte da Parmareggio per rendere ancora più avvincente lo spettacolo di basket.

Parmareggio nasce nel 1983 a Montecavolo di Quattro Castella, diventando in pochi anni azienda leader mondiale nella produzione e commercializzazione del Parmigiano Reggiano.
Nel 2006 nasce il Progetto Parmareggio con l’intento di creare una marca nel mondo del Parmigiano Reggiano.
La capacità d’innovazione è stata per Parmareggio un elemento determinante che ha permesso, attraverso un’intensa attività di ricerca, di sviluppare sempre nuovi prodotti e soprattutto nuove occasioni di consumo del Parmigiano Reggiano:
dal Parmigiano Reggiano stagionato 30 mesi, prodotto d’eccellenza della gamma Parmareggio, in varie tipologie di formato al Parmareggio Snack la pratica barretta da 20 g ideale per bambini e sportivi;
dalle specialità quali Formaggini, Fettine, Filoncino e Spalmabile dove il primo e unico formaggio presente è il Parmigiano Reggiano, al Burro Parmareggio prodotto con le panne dei caseifici ubicati nelle province di Modena, Parma e Reggio Emilia, che regalano un sapore unico e inconfondibile ed un gusto delicato e cremoso.

Oggi Parmareggio, con i due stabilimenti produttivi di Montecavolo e di Modena, è un riferimento per il consumatore nel mercato del Parmigiano Reggiano e la prima azienda del settore ad aver comunicato i valori della propria marca attraverso una campagna televisiva, con l’ormai famosa mascotte Emiliano, il Topolino Intenditore di Parmigiano Reggiano.

Pallacanestro Reggiana e Parmareggio invitano tutti gli amanti dello sport a partecipare a quest’evento, per condividere le emozioni che solo uno sport come il basket può regalare.

tuttobasket.net

RASSEGNA STAMPA CORRIERE / ROMA - Ecco i titoli in primo piano del quotidiano romano

RASSEGNA STAMPA CORRIERE / ROMA - Ecco i titoli in primo piano del quotidiano romano:
MILAN TRE PERLE NEL CAOS
Grande reazione a Glasgow dopo le polemiche
NAPOLI QUASI FUORI, MA COSI' E' UN FURTO!
ROMA, PALLOTTA DICE SI' AI CINESI

Palla a Prandelli «Il futuro gioca già in oratorio»


«L’è lù, l’è lù, l’è sempre lù...», dice la signora Maria alla vista del ct della Nazionale, Cesare Prandelli, che per un giorno è tornato da dove è partito, l’oratorio Jolly della natìa Orzinuovi. «Quando l’ho detto ai miei amici non ci credevano...», dice Luigi, il piccolo capitano della squadra oratoriale della parrocchia di Santa Maria Assunta.

Il campetto dista cento passi da casa Prandelli, dove ogni volta che il Cesare torna c’è mamma Aldina ad attenderlo sull’uscio. «Mia madre ha visto che mettevo la tuta e mi fa: “Ma dove vai Cesare?” All’oratorio mamma, gli ho risposto. E lei: “Ancora?” Sì mamma ancora, oggi però non scavalco...», dice ridendo Prandelli. Su questo campetto di paese il ct azzurro all’età di Luigi ha «imparato a sognare» nella «squadretta», quella allenata da Giuliano «che se ne è andato via per sempre troppo presto».
La formazione benedetta da don Vanni, che «era troppo avanti... Aveva già inventato i cartellini del fairplay (quelli viola, ndr), dandoci il giallo e il rosso in base a come ci comportavamo durante la settimana. Se eri da cartellino dovevi darti da fare per meritarti di tornare a giocare con la squadretta».

Ricordi di un “giovane Holden” bresciano, quelli che il Cesare rivela ai ragazzini del suo oratorio che adesso è diretto dal degno prosecutore dell’opera di don Vanni, don Luciano Ghidoni. Qui, è un sabato nel villaggio assai speciale quello promosso dal Centro sportivo italiano (Csi). «Dal campetto del ct, abbiamo deciso di fare partire la seconda edizione della Junior Tim Cup, il campionato delle squadre di oratorio che alla domenica giocano prima dei campioni negli stadi della Serie A», spiega il presidente del Csi Massimo Achini procedendo ai sorteggi del torneo 2013-2014 che riparte con lo slogan “Il calcio è di chi lo ama”. «Ma sarà anche una stagione di sfide al bullismo», annuncia il direttore della partnership del campionato oratoriale Domestic Media Telecom Italia, Carlotta Ventura. Una sfida che da Orzinuovi vede coinvolti tutte le forze in campo.

«Anche i genitori devono tornare in oratorio per seguire da vicino la crescita dei loro figli», è l’appello che lancia, l’ambasciatore del calcio oratoriale, Emiliano Mondonico. «Mister “Mondo”», per Prandelli, con il quale condivide la stessa filosofia e la convinzione che «qui, giocando sullo stretto e a volte su terreni pieni di buche o dove ti tocca anche dribblare gli alberi, possono ancora nascere i campioni di domani – dice il Cesare –. I giocatori più tecnici, in questo calcio troppo fisico, si torneranno a pescare in oratorio». E in oratorio, sotto una pioggerellina inglese, Prandelli e il “Mondo” si divertono nella partitella con la meglio gioventù di Orzinuovi, alla quale il ct azzurro regala scampoli di amarcord. «Quando ero piccolo si giocava “al rientro”. Chi andava a pranzo lasciava il posto a un compagno e se lo riprendeva al pomeriggio. Nessuno si arrabbiava per le sostituzioni come, invece, si vede spesso in certi campi... Qui si impara che il bello del gioco è stare insieme».

L’oratorio che ha lasciato il Cesare è cambiato tanto, anche nel colore della pelle di chi ci gioca. «Nella vicina Brescia il 30% di chi ha 20-30 anni è figlio di stranieri e il calcio in oratorio è sicuramente uno degli strumenti di integrazione più importante», informa don Marco Mori, presidente del Forum Oratori Italiani. «Il calcio sullo “ius soli” è in ritardo rispetto ad altri sport, ma un passo alla volta ci arriveremo anche noi al riconoscimento della cittadinanza sportiva. Intanto, anche Blatter è arrivato a capire l’importanza della presenza dei bambini negli stadi. Nell’ultima partita della Nazionale con la Germania, a San Siro è stato uno spettacolo vedere sugli spalti migliaia di famiglie.

È questa l’immagine del nostro calcio che vorremmo sempre vedere». Per ora quell’immagine resta un sogno tutto da realizzare. Mentre il sogno azzurro di Prandelli continua, in direzione del Brasile: Mondiali del 2014. «Il mio sogno fin da piccolo non era diventare un professionista, ma svegliarmi ogni mattina con la passione per questo gioco. Il sogno per il futuro sarebbe riuscire con quella stessa passione che è sbocciata in questo oratorio, arrivare ad alzare la Coppa del Mondo. Sarebbe una felicità da condividere con milioni di persone e di bambini come voi».

Triplice fischio del “Mondo”, segue il “terzo tempo”, con pane e nutella per tutti. Poi, il Cesare saluta e torna a casa da mamma Aldina, mentre la signora Maria guardandolo andar via sussurra: «L’è lu, l’è sempre lu, il nostro Cesare».

Massimiliano Castellani - avvenire.it