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Salernitana-Nocerina, se non vince il migliore...

“Gli esami non finiscono mai”. E’ vero. Siamo degli eterni scolaretti alla scuola della vita. Troppo grande è il mistero in cui siamo avvolti. Noi possiamo solo tentare di indagarlo. Come i bambini abbiamo bisogno di conservare la capacità stupirci, di ridere e giocare. Di perdere tempo per meglio valorizzare il tempo. Giocare. Agli adulti non viene facile. Il gioco richiede gratuità. Si gioca per stare assieme. Per conoscersi meglio. Per regalarsi gioia. Per stringere amicizia. Si gioca per ridere. Per fare comunione. Per gettare via il peso di una giornata di lavoro. Si gioca per sdrammatizzare. Per ritornare bambini. Gli adulti, in genere, non sanno giocare. O, almeno, non sanno farlo bene. Debbono imparare. Con umiltà. Debbono andare a scuola dai loro bambini. Senza ipocrisie.

Chiamando le cose con il loro giusto nome. Senza barare. Gli adulti non sanno giocare perciò rubano ai bambini termini e giocattoli. Con questi fanno finta di imitarli e si bruciano il cervello. Pensate alle slot machine. Una trappola per gente che si lascia ammaliare. Un pessimo esempio per i nostri ragazzi. Restano là, come imbambolati, a gettare via il denaro per pagare l’affitto della casa. Soli. Soli davanti a una macchina assassina. Dal gioco vero si esce sudati e stanchi, gioiosi e ristorati. Da questo falso gioco si esce a pezzi. Nervosi e annoiati. Frustrati e depressi. Con sensi di colpa nei confronti della famiglia maltrattata. Soli. Li vedi al bar quando entri per un caffè. Sono nostri fratelli. Dovremmo aiutarli e invece approfittiamo della loro debolezza.

Nel mondo, tra i tanti giochi antichi, uno in particolare, ha preso il sopravvento: il calcio. Chi lo ha inventato è stato un genio. Basta un pallone, un piccolo spazio, un gruppo di amici e… il gioco è fatto. Si corre, si suda, si scalcita, si grida, si tira. La partita di calcio riproduce una battaglia. Ci sono amici e avversari. Si attacca, si difende. Si combatte. Un solo desiderio: vincere. In fondo l’uomo ha bisogno di un nemico da combattere. Forse dipende da questo il successo del gioco del calcio. Ben venga dunque, se ci fa più forti e più capaci. Se riuscissimo, allora, a essere nemici dell’ingiustizia e della povertà, della menzogna e della falsità sarebbe una cosa stupenda. Prenderemmo a combatterli con tutta la nostra forza. Se il mio nemico non è più l’uomo diverso da me ma il male che lo affligge avrò fatto un bel pezzo di strada. Nocera dista pochi chilometri da Salerno.

Domenica scorsa le squadre di calcio di queste due città si affrontano. Giocano. O, almeno, così è previsto. Vince il migliore? Macché. Ogni squadra ha i suoi tifosi. Alcuni a tutti i costi vogliono essere più tifosi degli altri. Ne hanno estremo bisogno. Il motivo mi sfugge. E’ come se soffrissero di un complesso di inferiorità. Forse, inconsciamente, vogliono richiamare l’attenzione su di sé. Costoro dagli spalti incitano i giocatori. Li invogliano. A volte addirittura li minacciano. Il fatto è grave. Che c’entra il gioco con la prepotenza, la violenza, la sopraffazione? Domenica scorsa, costoro intimano ai giocatori della Nocerina di non giocare e loro, i giocatori, si sottomettono a tanta protervia. Fingendo malesseri e malori inesistenti, diversi di loro escono dal campo impedendo il normale svolgimento della partita. Brutta storia. Davvero. Pessima figura per tutti. Chi ci rimette è il gioco. Al di là del singolo episodio, credo che occorra fermarsi e seriamente e interrogarsi sul senso del gioco e dei giochi. Del tempo libero e dei milioni spesi per l’acquisto di un singolo giocatore. Occorre riflettere sugli idoli creati a tavolino e sulle conseguenze che ne derivano. Viva il gioco del calcio. Viva una bella partita di pallone quando porta a migliorare i rapporti tra gli esseri umani e a donare un po’ di gioia e di speranza per riprendere il faticoso cammino della vita.

Maurizio Patriciello - avvenire.it

Letteratura sportiva e partite alla radio

Comunicato Stampa
È il pallone che vola all’altezza della fantasia oppure è l’immaginazione che, grazie alla radio, prende il sopravvento? Prova a spiegarcelo con garbo, profondità e competenza una delle voci professioniste più note dello sport raccontato a chi in quel momento non può vederlo.

Scaramuzzino Giovanni - Come quando ascoltiamo le partite alla radio. Storie di... solo online da qui sconto 15%

Come quando ascoltiamo le partite alla radio. Storie di sport minuto per minuto TitoloCome quando ascoltiamo le partite alla radio. Storie di sport minuto per minuto
AutoreScaramuzzino Giovanni
Prezzo
Sconto 15%
€ 10,20
(Prezzo di copertina € 12,00 Risparmio € 1,80)
Dati2010, XII-212 p., brossura
EditoreSEI  (collana Sestante)
Nel libro “Come quando ascoltiamo le partite alla radio. Storie di sport minuto per minuto” (SEI, Torino, pp. 210, Euro 12, scontato su Internet) Giovanni Scaramuzzino - da tempo nella squadra di “Tutto il calcio minuto per minuto” di Radio Rai - si mette alla prova come scrittore e va addirittura oltre, sorprendendoci nei panni di romanziere.
Dopo l’esordio con il particolare e avvincente “Fino all’ultimo chilometro. Il Giro d’Italia da una motocicletta” (Geo Edizioni), dedicato al grande ciclismo, qui Scaramuzzino spiazza l’ascoltatore, prima ancora del lettore, dando vita a una sorta di opera radiofonico-cartacea in più atti. È come se i protagonisti vivessero contemporaneamente le loro vicende e irrompessero sulla scena incontrandosi, sovrapponendosi, interrompendosi, completandosi e realizzandosi compiutamente proprio come il racconto in diretta di più partite alla radio.
Particolarmente indovinata la scelta di alcune figure portanti dell’opera: ecco un segretario scolastico (a suo tempo ammiratore di un giovane Nevio Scala, allenatore in rampa di lancio) che, grazie a una sciarpa a lungo tenuta riposta in un cassetto, riscopre, rivive e rielabora ricordi che si sublimano in un incontro che forse ha poco di casuale.
E poi il rapporto controverso, ma sempre speciale, tra genitore e figlio adolescente: entrambi sportivi, entrambi tifosi di calcio. Uno del Livorno; l’altro, il più giovane, nientemeno che del Bastìa. Una storia delicata, suggestiva che si snoda tra le impalpabili onde radio e quelle ben più visibili del Mar Tirreno sul traghetto tra Toscana e Corsica per assistere dal vivo alle partite di campionato dei “turchini”.
Ma probabilmente il personaggio più intenso, controverso e drammaticamente più vero è Fabio, portiere di successo, che in una serata nebbiosa perde la strada di casa alla guida del suo SUV “rischiando” - invano, purtroppo - di ritrovare quei valori di uomo che un tempo, grazie anche a una fondamentale presenza femminile, l’avevano accompagnato, saldi e sicuri, prima di essere sacrificati sul volatile altare dell’effimero.
Ecco, resta invece qualcosa di palpabile, di solido e concreto, dopo essere arrivati all’ultima pagina di quest’opera che pretende di non avere pretese, ma che sa raccontare con sensibilità e umiltà storie che in fondo sono un po’ anche le nostre. “Verba volant”, si dice, e a maggior ragione ciò vale per un radiocronista che con la voce deve saper correre dietro alla palla, alle volate, alle stoccate, al passante di rovescio, al tiro libero, al salto in lungo, al volteggio, sintetizzando l’azione al momento.
Ora però il merito maggiore di Scaramuzzino è quello di essere riuscito, scrivendo, a fermare l’attimo e a fermare anche noi. Una sosta che ci “costringe” a riflettere, ma non una frenata brusca: un dolce rallentamento dopo che l’autore ha avuto l’accortezza di bussare e chiedere permesso.
“Come quando ascoltiamo le partite alla radio. Storie di sport minuto per minuto” di Giovanni Scaramuzzino, SEI,  pp. 210. Euro 12; scontato 15 % su Internet >>>> da qui .

India: treno in corsa uccide 6 elefanti

(ANSA) - NEW DELHI, 14 NOV - Un treno in corsa ha travolto un branco di elefanti nello Stato indiano del West Bengala, uccidendone almeno 6. L'incidente e' avvenuto nella foresta di Dooars, in un punto che fa parte del cosiddetto "corridoio degli elefanti" dove i convogli ferroviari debbono transitare a una velocità massima di 40 km/h. Ma secondo i primi rilevamenti il treno andava ad almeno 100 km/h. Negli ultimi tempi, 43 elefanti sono stati uccisi da treni lanciati a velocità eccessiva nella foresta di Dooars.

Rugby: Italia-Argentina dedicata al Papa

La sfida Italia-Argentina del 23 novembre a Roma è stata ufficialmente dedicata dalla Federugby a papa Francesco. Lo annuncia la stessa federazione, che anticipa anche che il giorno prima del test match le Nazionali saranno ricevute in udienza privata dal Pontefice. Il capitano Sergio Parisse gli consegnerà una maglia azzurra e il pallone ufficiale della gara. ''Ora abbiamo un altro sogno speciale - dice il presidente della Fir Alfredo Gavazzi - avere Sua Santità nostro ospite per la partita''.
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Basket: Datome, record personale in Nba

''Non abbiamo giocato una buona gara e il risultato ne è la prova lampante. Ora pensiamo alla prossima con Sacramento''. Luigi Datome commenta il 113-95 con cui i suoi Detroit Pistons sono stati sconfitti da Golden State, ieri in Nba. L'azzurro, tuttavia, si consola con il record personale di italiano più veloce a raggiungere la doppia cifra nel campionato di basket nordamericano: Gigi ha scalzato per una gara Danilo Gallinari, che aveva segnato 10 punti dopo 5 partite nel suo primo anno nei Pro.
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Quali sono i 10 luoghi più inquinati del pianeta?

Si tratta di località in cui la presenza di sostanze tossiche mette a rischio la vita e la salute di oltre 200 milioni di persone, sia nei Paesi in via di sviluppo che nelle aree industrializzate. Il dossier completo è stato pubblicato da Worst Polluted e dal Black Smith Institute. Ecco la lista completa.

1) Agbogbloshie Dumpsite - Ghana

I metalli pesanti, come cadmio, mercurio e piombo, sono il principale inquinante che mette in pericolo chi vive nelle vicinanze della discarica di Agbogbloshie, in Ghana. Si tratta di un vero e proprio punto di raccolta a cielo aperto per i rifiuti elettronici, che includono computer, televisori e forni a microonde provenienti dal mondo industrializzato, per un totale di 215 mila tonnellate di e-waste importate ogni anno. Il problema dell'inquinamento dell'aria nasce dai roghi appiccati per bruciare i rifiuti, dato che non vi sono a disposizione sufficienti sistemi di smaltimento. I fumi tossici raggiungono i villaggi e la popolazione, che corre il rischio di contrarre intossicazioni da metalli pesanti e malattie respiratorie.
ghana

2) Chernobyl - Ucraina

A Chernobyl le polveri radioattive includono uranio, plutonio, cesio 137, stronzio 90 ed altri metalli tossici. Si tratta di sostanze che espongono una popolazione di 10 milioni di persone a forti rischi per la salute. Il disastro nucleare più grave del mondo risale al 25 aprile 1986 e continua a rappresentare una minaccia. Da Chernobyl, la contaminazione radioattiva ha raggiunto il 40% dell'Europa e parte dell'Asia, del Nord Africa e del Nord America. Uno studio scientifico pubblicato nel 2012 sulla rivista Environmental Health Perspectives, con il titolo di "Radiation and the Risk of Chronic Lymphocytic and Other Leukemias among Chornobyl Cleanup Workers" ha evidenziato la correlazione tra il disastro nucleare e un forte incremento del rischino di leucemia.
chernobyl

3) Citarum River - Indonesia

Basta osservare le immagini del Citarum River per rendersi conto della grave situazione di inquinamento che ha colpito l'area. Tra le sostanze pericolose per la popolazione e per l'ambiente troviamo piombo, cadmio, cromo e pesticidi. Il fiume Citarum scorre nei pressi della capitale, Giacarta, ed è considerato il fiume più inquinato del mondo. La situazione di grave disagio per la popolazione e fortemente dannosa per l'ambiente è causata dalle industrie che sorgono lungo le sue coste e che da decenni scaricano liquami tossici illegalmente nelle sue acque, senza ricorrere a depuratori.
citarum river india

4) Dzerzhinsk - Russia

Dzerzhinsk è una città della Russia Occidentale, che sorge sul fiume Oka. E' tra i siti più inquinati del mondo, a causa della presenza di industrie chimiche che operavano soprattutto nel periodo della Guerra Fredda, scaricando inquinanti nel fiume. Tra le sostanze pericolose per la popolazione per l'ambiente troviamo soprattutto numerosi sottoprodotti tossici che derivano dagli impianti manifatturieri che impiegano sostanze chimiche. Ciò ha portato ad un grave incremento dei casi di cancro agli occhi, ai polmoni e ai reni. L'aspettativa di vita per gli abitanti della città e di 47 anni per le donne e di soli 42 anni per gli uomini. Il problema maggiore è rappresentato dal diossido di zolfo, un gas fortemente irritante per gli occhi e l'apparato respiratorio. Le emissioni inquinanti delle industrie tuttora attive stanno danneggiando la salute dell'intera popolazione.
dzerzhinsk

5) Hazaribagh - Bangladesh

L'inquinamento in quest'area del Bangladesh è causato soprattutto dal cromo ed è legato alle 270 concerie presenti in tutto il Paese. Nella sola Hazaribagh si colloca il 90% degli stablimenti, che disperdono nell'ambiente sostanze tossiche, con particolare riferimento al cromo esavalente, responsabile dell'incremento dei casi di cancro e del peggioramento della salute della popolazione, che soffre soprattutto di problemi respiratori e di dermatiti provocate dall'esposizione alle sostanze pericolose.
bangladesh

6) Kabwe - Zambia

Kabwe è la seconda città della Zambia per grandezza e popolazione ed è collocata a 150 chilometri dalla capitale, Lusaka. I più gravi problemi di inquinamento sono causati dal piombo, sostanza tossica rilevata nel sangue dei bambini in una quantità da cinque a dieci volte superiore ai livelli raccomandati. Per oltre 90 anni si sono susseguiti lavori per l'estrazione del piombo dal sottosuolo, senza tenere conto dei possibili danni. Concentrazioni elevate di piombo nel sangue possono risultare mortali.
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7) Kalimantan - Indonesia

Kalimantan è la porzione indonesiana dell'isola di Borneo. L'inquinamento da cadmio e mercurio mette a rischio la vita di oltre 250 mila persone. Le miniere d'oro rappresentano la prima risorsa economica per il Paese, ma soprattutto una grave fonte di malattia per la popolazione. L'impiego di mercurio per l'estrazione dell'oro porta al rilascio di oltre 1000 tonnellate di emissioni tossiche all'anno, che inquinano l'aria e l'acqua e mettono a serio rischio la salute degli abitanti.
kalimantan indonesia

8) Matanza-Riachuelo - Argentina

Il bacino del fiume Matanza-Riachuelo, in Argentina, ha una lunghezza di soli 60 chilometri, ma ospita nelle proprie vicinanze ben 15 mila industrie chimiche che rilasciano i propri scarichi nocivi nelle sue acque. L'aria viene inquinata da composti organici volatili, come il toulene, un solvente tossico presente anche nella benzina. Il problema di inquinamento mette a rischio la salute di oltre 20 mila persone. Il 60% di esse vive in zone considerate inabitabili per via della contaminazione dell'acqua e dell'aria.
matanza argentina

9) Delta del Niger - Nigeria

Il delta del Niger si estende in un'area densamente popolata. L'inquinamento delle acque del fiume riguarda gli sversamenti di petrolio che lo interessano dagli anni Cinquanta. Tra il 1976 e il 2001 sono stati conteggiati almeno 7000 incidenti che riguardano le operazioni di estrazione del petrolio. L'area è in costante attesa di bonifica e l'oro nero ha inquinato sia i terreni che le acque sotterranee, devastando la vita delle comunità che contano sull'agricoltura e sulla vicinanza al fiume per sopravvivere.
niger nigeria

10) Norilsk - Russia

Norilsk è una città industriale della Russia fondata nel 1935 e interessata soprattutto da attività estrattive e da inquinamento da metalli pesanti, tra cui si trovano rame e ossido di nickel. Nell'aria vengono rilasciate ogni anno 500 tonnellate di ossidi sia di rame che di nickel e 2 milioni di tonnellate di diossido di zolfo. La speranza di vita degli operai di Norilsk è inferiore di 10 anni alla media russa. Oltre 130 mila persone sono state esposte ai danni causati dagli agenti inquinanti, con un grave incremento dei casi di malattie respiratorie e di cancro ai polmoni e all'apparato digerente.
norilsk
Marta Albè
Fonte Foto: Blacksmith Institute

Scherma: il calendario 2014 della Fis

È pronto il calendario 2014 della Federscherma, che accompagnerà i prossimi dodici mesi a suon di aggettivi. Il motivo scelto, infatti, è 'La scherma azzurra è...', associato ad ogni pagina da un termine diverso: da 'eleganza', presentato dalle sciabolatrici Vecchi, Bianco, Sinigaglia e Lucchino; a 'tradizione', in compagnia dei colleghi uomini Montano, Occhiuzzi, Samele, Murolo, Berrè, oltre all'olimpionico Michele Maffei. I proventi della vendita del calendario saranno devoluti all'Unicef.
ansa