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Vuelta, Horner verso il trionfo Nibali deve arrendersi

Il francese Kenny Elissonde (FdJ) ha vinto per distacco la ventesima tappa della Vuelta di Spagna, 142 km con partenza da Aviles e arrivo in salita all'Alto de l'Angliru. Nella penultima frazione Chris Horner (RadioShack), leader della classifica generale, ha tagliato il traguardo in seconda posizione dopo avere staccato Vincenzo Nibali (Astana) nei chilometri finali dell'ultima ascesa. Lo statunitense, che compirà 42 anni fra un mese, ipoteca così la vittoria finale.

Horner ha risposto colpo su colpo ai ripetuti attacchi di Nibali sull'Angliru, poi ha piazzato l'affondo decisivo che ha mandato in crisi il siciliano, giunto insieme ad Alejandro Valverde (Movistar) con un distacco di 28" dalla maglia rossa. In classifica generale Horner ha ora 37" di vantaggio su Nibali quando manca solo l'ultima tappa con arrivo a Madrid. Valverde, staccato di 1'36", ha ipotecato il terzo posto finale.
avvenire.it

L’ultimo uomo resta al palo «È il pallone dei portierini»

Dopo la seconda giornata di campionato, 43 gol segnati (tanti) fanno pensare ad attacchi atomici, ma anche a portieri privi di quei quattro elementi che Jack Robinson nel suo pionieristico “Il calcio e gli uomini che lo hanno fatto” ritiene peculiari, ovvero: «Vista eccellente, capacità di valutare in fretta e bene, coraggio e audacia». Doti che tutte assieme possiedono solo i più grandi tra gli estremi difensori. E uno di questi è stato Ricky Albertosi, saracinesca storica di Fiorentina, Cagliari (dello scudetto) Milan (della stella) e della Nazionale campione d’Europa (Roma 1968) e vicecampione del mondo a Messico ’70.

Albertosi, che sta succedendo a quella che era la migliore scuola di portieri del mondo?
«Succede che i Sarti, i Cudicini, gli Zoff, gli Albertosi e gli Zenga non se ne vedono più... La nostra scuola è in piena crisi. Da tempo sforna per lo più portierini e non portieroni. Al portiere un po’ pazzo si è sostituito il ragioniere tra i pali. Oltre ai limiti di posizione, manca soprattutto il carisma, la capacità di saper parlare e di guidare da dietro per dare sicurezza alla difesa».

Tempo fa proprio ad Avvenire lei disse: tranne Buffon il nulla. Conferma?
«Buffon è l’unico che può giocare e campare di rendita per quello che ha già fatto fino a 40 anni. Però il primo Buffon, quello di Parma intendo, era spericolato, meno bravo tecnicamente ma molto più carismatico. Adesso qualche erroruccio veniale e marchiano lo fa anche lui, ma la difesa della Juventus è talmente forte che lo aiuta a mascherare bene».

Ma scusi, i vice-Buffon in Nazionale, Marchetti e Sirigu, non sono all’altezza del titolare?
«Marchetti è bravo, ma non è partito bene: degli 8 gol subiti dalla Lazio nelle due ultime partirte con la Juve, qualcuno sarà anche colpa sua no? Sirigu al Paris Saint Germain ha fatto due annate ottime, è stato spesso decisivo e credo che Prandelli ogni tanto dovrebbe cominciare a provarlo dal primo minuto».

Gli allenatori della Serie A intanto dal primo minuto schierano 8 portieri stranieri su 20.
«Anche in porta gli stranieri sono diventati tanti e parecchi non sono di qualità. Scelte tecniche ed economiche sbagliate, come la Fiorentina che non ha riscattato Viviano finito all’Arsenal a fare il 12°, per puntare su questo Neto che non è certo una cima. Gli altri, tolto quell’Andujar del Catania che è discreto, neppure si conoscono. È anche vero però che in questo momento il miglior portiere della Serie A è sloveno, Handanovic dell’Inter e prima di lui è stato Julio Cesar».

Insomma tre portieri promossi, quelli della Nazionale, un paio di stranieri e poi ancora il deserto?
«Per fare rifiorire la nostra scuola la ricetta è semplice: dare fiducia ai giovani portieri italiani. I due ragazzini dell’Under 21, Bardi e Perin, vanno fatti giocare con continuità. Anche quando vanno in tilt, devono sentire addosso la fiducia della società».

Però un Perin che incassa 5 gol con la Fiorentina è normale che venga messo in discussione...
«Perin sia l’anno scorso a Pescara che quest’anno al Genoa qualche "saponettata" l’ha fatta, ma agli inizi della carriera tutti abbiamo pagato lo scotto dell’inesperienza. In una finale di Coppa Uefa con la Fiorentina, io presi 3 gol uno peggio dell’altro dall’Atletico Madrid. È reagendo con coraggio e carattere all’errore che si trova la forza per diventare un grande portiere».

Legge non scritta del calcio recita: un grande portiere fa grande la propria squadra. Con De Sanctis e Abbiati, come stanno messe in porta Roma e Milan?
«De Sanctis è molto meglio di quella manica di stranieri anonimi che alla Roma hanno provato e riprovato negli ultimi anni. Abbiati non mi è mai piaciuto, sta sempre lì inchiodato alla linea di porta… La sconfitta del Milan con il Verona ha fatto tornare "fenomeno" Luca Toni, ma se Abbiati prende due gol con l’attaccante che gli salta di testa dentro l’area piccola vuol dire una cosa soltanto, che il portiere è posizionato male».

I tanti errori non possono essere anche il frutto di allenamenti non calibrati?
«Di sicuro l’esasperazione del portiere che deve saper giocare con i piedi ha portato a una minore cura dei fondamentali: la capacità di tuffo, le uscite. Vedo tanti interventi scomposti a mano aperta e di pugno. In generale noto un po’ di insicurezza. L’unica attenuante è rappresentata dai palloni, troppo leggeri, cambiano direzione all’improvviso e sono la causa di certe figuracce».

Anche quella bella figurina del portiere di riserva, il Piloni, l’Alessandrelli, è diventata una "figuraccia" a quanto pare.
«Agli inizi alla Fiorentina ho avuto come vice un Buffon, Lorenzo, che era un signor portiere, così come poi lo sono stati Rigamonti e il giovane Tancredi. Il portiere di riserva è passato erroneamente come l’inutile rincalzo, mentre era, e sarebbe ancora, un ruolo importantissimo, per la crescita di un giovane o per il confronto quotidiano con il titolare più maturo».

Sparito il ruolo del 12°, è scomparso anche il numero 1 sulla maglia del portiere titolare…
«Se sei un portiere, io dico sempre che il n.1 ce lo dovresti avere tatuato nell’anima e non sulle braccia. Quando ormai alla tv vedo questi ragazzoni con la maglia n. 99, 22 o 64, mi viene una tristezza... Poi però penso: quasi quasi domani me li gioco tutti al Lotto».

Massimiliano Castellani - avvenire.it

Motomoniale Vale, mio fratello: "Vorrei batterlo. Con 10 titoli"

Allora, Luca Marini o fratello di Valentino?
"Luca, il fratello di Valentino viene dopo".
Quindi chi è Luca?
"Ho 16 anni, faccio il terzo liceo scientifico a Pesaro. Corro in Moto3 con il Team Twelve nel campionato italiano. Però faccio anche wild card nello spagnolo".
Passioni oltre la moto?
"Il calcio. E tanto sport, a motore e no, come lo snowboard, che mi piace molto".
Inizia la scuola ed entra per la prima volta nel paddock del Mondiale: cosa la agita di più?
"Troppo facile. Entrare nel paddock non come spettatore, ma da pilota".
Si può riuscire a essere un bravo studente e un pilota?
"Sì. Certo, servono sacrifici. Dura andare bene a scuola e correre da professionista. Voglio finire il liceo. E poi, da piccolo ho sempre sognato di fare l'università. Vedremo come sarà la mia carriera di pilota".
Qualche professore le ha chiesto l'autografo o il cappellino di Valentino?
"Mai. A volte mi aiutano senza volere niente in cambio. Vedremo quelli di quest'anno, cambiano quasi tutti".
A scuola in ape o scooter?
"Scooter, e da poco una minicar. Però se mi sveglio presto ci vado in pullman, lo farò anche domani (oggi, n.d.r.)".
Oltre al ciuffo ossigenato, altri segni particolari?
"Quello era una scommessa persa. Poi è diventato arancione. Ma al mio preparatore Carlo non piaceva e me lo ha tagliato. Però mi ha lasciato un buco davanti e sono dovuto andare dal parrucchiere".
In moto perché voleva o perché quello che aveva intorno quasi la "costringeva"?
"Perché volevo. Il primo ricordo delle moto è il ponte sopra la pista minimoto di Cattolica. A 4 anni e mezzo. Ero con papà e mamma: ho visto che giravano e gli ho chiesto di provare. Amore immediato".
È stato in bilico con il calcio, magari con la maglia della Roma (tifoso al seguito di papà Massimo) e la moto: cosa l'ha spinta seriamente in sella?
"L'anno scorso ho scelto la moto. A calcio sono abbastanza bravo, ma mi manca qualcosa per essere un vero calciatore. Invece credo di essere un buon pilota. Anche se devo imparare tanto e crescere".
Com'è stato il rapporto da bambino con Valentino? Sa che quando è arrivato non era proprio contento...
"Non è vero... Non ci frequentavamo tanto. Ero timido e non gli chiedevo tante cose".
Lui era un mito o un fratello?
"Tutti e due, sicuramente".
Per tanti anni si è pensato che i geni velocistici di Valentino arrivassero da Graziano, adesso si sospetta che invece sia "colpa" di Stefania...
"Per sapere di me tocca aspettare un po'. Non ho dimostrato niente. Dopo che avrò vinto un Mondiale...".
A Valentino cosa chiede?
"Un po' di tutto. Magari lui riguarda le mie gare e mi dice cos'era meglio fare in una certa situazione. Ora parliamo tanto. Non solo di moto".
È anche il suo pilota preferito, quello a cui ispirarsi?
"Sicuramente, in tutto".
Al Ranch andate in moto insieme: avversari o fratelli?
"Avversari. Ma per ora mi dà paga. Mai stato davanti. Anche perché lui ha la 450 e io la 250. E comunque adesso è troppo più veloce di me".
Da grande farà il pilota?
"Sì, sicuramente. Ma non devo chiudere altre porte, come la scuola".
Obiettivo?
"Il massimo... vincere 10 Mondiali!".
Domenica l'esame Misano: stato d'animo?
"Ma io faccio solo la wild card. Sono emozionato, è una grossa opportunità. Ma la tensione non mi sta distruggendo. Magari quando entrerò nel paddock sarà diverso".
Con Vale ne avete parlato?
"Non tantissimo. Mi ha detto di stare tranquillo e lavorare bene per preparare la gara".
Sarebbe contento se...?
"Spero di arrivare a domenica sera ed essere un pilota migliore, di aver appreso qualcosa. Sarebbe il massimo, magari nei 20 o più avanti".
 
Nel 2014 il Mondiale?
"Non bisogna avere fretta di arrivare non pronti e rovinare il futuro. Dipende molto da questa gara per capire il livello del Mondiale e il mio".
Preferisce essere considerato il fratello di Valentino o il suo erede?
"Essere solo il fratello significherebbe che non avrei vinto niente. Meglio l'erede...".
dal nostro inviato
Filippo Falsaperla© RIPRODUZIONE RISERVATA - gazzetta.it

Melissa Satta: bebè in arrivo, Boateng diventerà papà

Secondo Diva e Donna, l’ex velina, compagna del centrocampista dello Schalke04 Kevin Prince Boateng, sarebbe in attesa del suo primo figlio.

La coppia Satta e Boateng. Italy Photo Press
La coppia Satta e Boateng. Italy Photo Press
Proprio poche settimane fa aveva dichiarato di essere pronta a metter su famiglia con il suo compagno Kevin Prince Boateng. E secondo il settimanale Diva e Donna, la lieta notizia è arrivata. La bellissima Melissa Satta è incinta. Questo è quello che si legge dalle pagine della rivista: “Il segreto più dolce. Il desiderio più grande. Il sogno che diventa realtà. Melissa avrà un bambino dal suo Principe. La modella ed ex velina aspetta che passino le prime, delicatissime, settimane per l’annuncio pubblico della gravidanza. Ma gli amici più stretti, e Diva e donna, gioiscono già per lei perché presto diventerà mamma”. 
fonte: gazzetta.it

Ronaldo in esclusiva per Gazzetta"Italia, farai un grande Mondiale"

"Benvenuta Italia, e complimenti per la rapidità. Sicura del Mondiale già a settembre: ti aspettavo con (quasi) tutte le altre a ottobre, e confesso che un po’ è stata una sorpresa. Una bella sorpresa. Non per la qualificazione, su quella non ho mai avuto dubbi: sui tempi, perché non è così facile avere la certezza di esserci con due partite d’anticipo e mi pare di ricordare, quando furono sorteggiati i gironi, che quello dell’Italia fosse fra i più difficili, perlomeno secondo le previsioni. Benvenuta, dunque: detto da ambasciatore di questo Mondiale che sento sarà bellissimo, ed è per questo che stiamo facendo un grande lavoro e lo faremo ancora in questi mesi. Ma detto anche, più semplicemente, da uomo di calcio e da amante del bel calcio, che ha imparato negli anni quanto l’Italia riesca sempre a dare il meglio in appuntamenti così. Quella di tre anni fa in Sudafrica è stata l’eccezione che conferma la regola, e sono sicuro che a giugno, in Brasile, non ce ne sarà un’altra. AMIAMO BALOTELLI — Benvenuta perché negli ultimi tre anni poche squadre al mondo hanno mostrato un calcio come il tuo, hanno cercato un gioco che mettesse la qualità davanti alla speculazione, la ricerca del gol davanti all’obbligo di non prenderne. Uno spettacolo che divertisse la gente, la facesse innamorare del nostro sport. Il calcio che piace a me. Benvenuta perché hai Prandelli, e tutti quelli con cui ho parlato in questi anni mi hanno spiegato che è lui il primo segreto di questa rinascita dell’Italia. Perché hai Buffon, e io so per esperienza personale che grande portiere sia; perché hai il mio ex compagno di squadra Pirlo, quello che mette la palla dove decide lui; perché hai Balotelli, e se si sono innamorati di lui in Brasile, durante la Confederations Cup di giugno, vuol dire che è un talento vero: nel mio Paese, calcisticamente parlando, abbiamo gusti difficili, e per questo da brasiliano dico, anzi dico un’altra volta, che da lui adesso ci aspettiamo tutti l’ultimo salto di qualità. Anche per avere un’altra sicura stella del Mondiale, certo: può esserlo, ora dipende solo da lui. PRANDELLI FORTUNATO — Benvenuta Italia perché c’è un po’ di Italia in tanti angoli del Brasile, perché tanti brasiliani giocano da voi e il vostro calcio è molto seguito nel nostro Paese. E sabato e domenica scorsi, nel mio blitz a Monza, ho capito che quello italiano potrà essere di nuovo un gran bel campionato: l’ho capito guardando negli occhi quell’affamato di gol che è Tevez, l’ho capito parlando con Kakà, l’ho capito quando gli amici mi hanno spiegato quanto si sono rafforzati il Napoli e la Fiorentina, quanta qualità abbia la Roma, quanta voglia di cambiamento e di riscatto avrà sicuramente l’Inter. Prandelli sarà contento: un grande campionato può fare solo bene a una nazionale che poi dovrà andare al Mondiale. E anche se da ambasciatore non potrei sbilanciarmi, lo dico sottovoce: un pezzetto del mio cuore è sempre in Italia e dunque un pochino di tifo per l’Italia, segretamente, lo farò sempre. Magari fino alla finale con il Brasile, sarebbe fantastico: poi quel giorno sapete per chi terrò...". Ronaldo © RIPRODUZIONE RISERVATA
 gazzetta.it

Italia qualificata per i mondiali in Brasile. Chiellini e Balotelli piegano 2-1 la Rep. Ceca


In una notte di brividi e magie l"Italia si regala la sua qualificazione più bella. Il 2-1 alla Repubbica Ceca porta la nazionale al Mondiale con un anticipo di due turni come mai le era riuscito prima nella sua storia centenaria.
C"è tutto in questa serata da record: l"omaggio alla storia azzurra di ieri (Piola) e di oggi (Buffon), lo scherzo maligno dei cechi che vanno in vantaggio, e poi la riconciliazione dello Juve Stadium col nemico di un tempo Balotelli. Sua la rete che vale la qualificazione, su rigore, dopo una serie di palle gol stregate, e chissà che non sia segno benaugurante. Prandelli, cui pure le scelte iniziali hanno dato problemi tanto da costringerlo al rapido cambio in corsa, si gode un"Italia capace di soffrire e tirar su la testa nei momenti difficili.

E orgogliosa di essere la prima europea, con l"Olanda, a staccare il biglietto per Rio. Ora ci saranno nove mesi per cercare l"Italia migliore e chiarire il futuro della panchina. La prima assoluta dell"Italia nello stadio Juve comincia con le feste annunciate. Boniperti fa gli onori di casa consegnando una targa ai familiari di Silvio Piola per i 100 anni dalla nascita, poi è la volta di Buffon per le sue 136 volte azzurre, con Pirlo per le sue 100 dello scorso giugno. Tutto molto rapido, tra scaramanzia e voglia di altre feste Prandelli ha scelto di cercare la qualificazione con una sola punta, Balotelli, vertice di una squadra che parte con De Rossi centrale di una difesa a tre, Maggio e Pasqual sulle fasce e e poi Candreva e Giaccherini a supporto. Pirlo e Montolivo fanno da cerniera centrale.

La Repubblica Ceca invece si affida a Kozak davanti con Rosicky a supporto, con tanti tagli da dietro. Riesce subito quello dell"ex laziale, fermato da un fuorigioco dubbio. Subito dopo lo svedese Erikkson compensa fischiando su Pasqual solo davanti alla porta, rimesso in gioco secondo le nuove regole da un tocco del suo marcatore. Gli azzurri sembrano padroni del campo, gli avversari in cerca del momento giusto. Le occasioni, facile aspettarselo, arrivano da Balotelli: al 15" il suo destro è parato da Cech, un minuto più tardi il tuffo di testa non è preciso. È una sorpresa più che una beffa il gol che la Repubblica Ceca trova al 19": da Rosicky a Jiracek fino a Kozak per la battuta a rete, in due tocchi taglia tutto il campo in verticale e l"intera difesa azzurra. De Rossi lì al centro non sa intervenire da marcatore, i due compagni sono troppo larghi: 0-1, e Prandelli cambia subito. De Rossi torna a centrocampo, la difesa a quattro.

Giaccherini si scatena a sinistra, Balotelli in cerca del pari. Ma la porta sotto la curva degli ultrà juventini per lui pare stregata. In un grappolo di minuti si divora tre gol. Prima spara sulla traversa tutto solo a 3 metri da Cech (24") poi alza troppo ancora tutto solo sul tiro di Giaccherini respinto (25"), infine schiaccia di testa in modo perfetto sul cross di Pirlo per il salvataggio d"istinto del portiere ceco. In mezzo, un brutto fallo su Darida che vale il giallo e poteva essere anche rosso. A grattargli via i nervosismi, l"incitamento della curva juventina, a suo modo una notizia. L"Italia si espone ai contropiedi, va ancora vicina al pari con Candreva da fuori ma rischia grosso all"ultimo secondo: fortuna per lei che stavolta sia Kozak a sparare alto sul velo di Limbersky. La ripresa propone Osvaldo per Giaccherini - seconda marcia indietro di Prandelli - e si ricomincia subito con un gran destro di Balotelli cui Cech nega ancora una volta il gol. L"assedio azzurro è premiato all"undicesimo angolo: è il 7", Cech esce male e Chiellini schiaccia a porta vuota per l"1-1. Le notizie da La Valletta dicono di una Bulgaria vittoriosa, gli azzurri sanno che non basta il pari per volare in Brasile e insistono. E sono premiati dopo soli due minuti. Sul lancio in area Gebresellasie fa fallo su Balotelli, rigore e con la fidanzata Fanny in tribuna esulta per il 2-1 tutto lo stadio. È il ventesimo rigore realizzato su 20 tiri dal dischetto, altro piccolo record della serata.

Non è finita qui, perchè la Repubblica Ceca ci crede e cerca il pari mentre l"Italia deve prendere fiato. Kozak la mette sul fisico, fa uscire Pasqual per una gomitata e si prende solo il giallo, ma è ancora l"Italia con Candreva (35") ad andare più vicina al gol, con un tiro al volo da fuori area. La palletta di Raburic sotto porta al 49" prova a dare il brivido finale, ma è troppo debole per fermare la festa azzurra.


Cesare Prandelli. «Ho visto una grande Italia. Nel primo tempo abbiamo preso un contropiede ma anche creato quattro palle gol. All"intervallo ho detto che non dovevamo demoralizzarci e siamo stati bravi». Così Cesare Prandelli, ai microfoni di Rai Sport. «Gli errori di Balotelli? Può capitare di sbagliare e gli ho detto di essere tranquillo - ha proseguito - Noi siamo una squadra che conosce i propri limiti e che cerca di enfatizzare le proprie qualità. Speriamo fare sempre meglio». «Sono rimasto molto colpito dal fatto di quella dottoressa del Bergamasco, Eleonora Cantamessa, morta investita per aver soccorso un ferito in strada - ha concluso Prandelli - Mi ero detto che se stasera avessimo vinto le avrei dedicato il nostro successo, e così voglio fare».

Giorgio Chiellini. «Se Mario sta calmo e non si fa prendere da cose fuori dalla partita, è un giocatore determinante»: così ai microfoni di Rai Sport Giorgio Chiellini che si è complimentato con Balotelli. «Si è visto anche nel primo tempo di oggi, in cui ha trascinato la squadra - ha aggiunto - Veder sbagliare quei gol a Balotelli è strano anche per noi, perciò ci sembrava una partita stregata perchè sappiamo che Mario è capace di ogni prodezza». Con il successo di questa sera l"Italia ha staccato il biglietto per i Mondiali brasiliani con due turni d"anticipo: «Volevamo la vittoria e la qualificazione - ha proseguito Chiellini - ce la siamo guadagnata partita dopo partita, ma in particolare in questi tre anni abbiamo lavorato tanto. Conosciamo i nostri limiti e le nostre qualità, dobbiamo limitare i difetti sul campo, aiutandoci a vicenda, ed esaltando le nostre qualità. Non siamo i più forti a livello individuale, ma come collettivo diamo tutti il meglio di noi stessi, e questo aiuta a migliorare le prestazioni dei singoli».

Mario Balotelli. Tanti errori nel primo tempo poi il rigore che è valso la vittoria e la qualificazione ai Mondiali 2014: Mario Balotelli è stato protagonista di Italia-Repubblica Ceca. «Non mi è mai successo di sbagliare queste occasioni - ha detto ai microfoni di Rai Sport - sono stato sfortunato ma ci ho provato fino alla fine. Questo sta diventando un bel gruppo e soprattutto una squadra forte e compatta, che riesce a tirarsi fuori dalle situazioni complicate». «L"occasione più clamorosa? Quella di sinistro dopo la ribattuta di Cech, ho alzato la palla perchè pensavo che me la ribattesse, ma l"ho alzata troppo e non ho preso la porta». ha aggiunto. L"attaccante del Milan ha poi fatto i complimenti al pubblico dello Juventus Stadium: «Faccio i complimenti ai tifosi della Juventus, non me l"aspettavo e sono stati bravi». Alla domanda sulla sua assenza all"incontro di domenica con il ministro Kyenge, Balotelli spiega: «Non era un incontro obbligatorio, stavo dormendo come tanti altri compagni, ma capisco che la mia assenza ha creato maggiore rumore».

Sempre nel gruppo B anche la Bulgaria ha battuto 2-1 Malta a TàQali. Queste le reti: nel pt 9" Dimitrov; nel st" 14" Gargorov, 33" Herrera.

Risultati e classifiche
Gruppo F

Lussemburgo - Irlanda del Nord 3 - 2 Russia - Israele 3 - 1 - Classifica: 1. Russia 18 8 6 0 2 15 4 11 2. Portogallo 17 8 5 2 1 16 8 8 3. Israele 12 8 3 3 2 17 12 5 4. Irlanda del Nord 6 8 1 3 4 8 14 -6 5. Lussemburgo 6 8 1 3 4 7 19 -12 6. Azerbaigian 5 8 0 5 3 4 10 -6 Prossimi incontri: 11/10: Azerbaigian - Irlanda del Nord 11/10: Lssemburgo-Russia 11/10: Portogallo-Israele 15/10: Azerbaigian - Russia 15/10: Israele - Irlanda del Nord 15/10: Portogallo-Lussemburgo.
Gruppo D
Romania - Turchia 0-2 Andorra - Olanda 0-2 Ungheria - Estonia 5-1 - Classifica 1. OLANDA 22 8 7 1 0 24 4 20 (qualificata) 2. Ungheria 14 8 4 2 2 18 12 6 3. Turchia 13 8 4 1 3 14 7 7 4. Romania 13 8 4 1 3 13 12 1 5. Estonia 7 8 2 1 5 6 16 -10 6. Andorra 0 8 0 0 8 0 24 -24 Prossimi incontri: 11/10: Andorra - Romania 11/10: Estonia - Turchia 11/10 Olanda-Ungheria 15/10: Ungheria - Andorra 15/10: Romania - Estonia 15/10: Turqchia - Olanda.
Gruppo B
Italia - Repubblica Ceca 2-1 Armenia - Danimarca 0-1 Malta - Bulgaria 1-2 - Classifica: 1. ITALIA 20 8 6 2 0 15 5 10 (qualificata) 2. Bulgaria 13 8 3 4 1 13 6 7 3. Danimarca 12 8 3 3 2 9 10 -1 4. Rep. Ceca 9 8 2 3 3 8 8 0 5. Armenia 9 8 3 0 5 8 10 -2 6. Malta 3 8 1 0 7 4 18 -14 - Prossimi incontri 11/10: Armenia - Bulgaria 11/10: Malta - Rep. Ceca 11/10: Danimarca - Italia 15/10: Italia - Armenia 15/10: Bulgaria - Rep. Ceca 15/10: Danimarca - Malta.
Gruppo G
Grecia - Lettonia 1 - 0 Slovacchia - Bosnia 1 - 2 Lituania - Liechtenstein 2 - 0 Classifica: Bosnia 19 8 6 1 1 25 5 20 Grecia 19 8 6 1 1 9 4 5 Slovacchia 12 8 3 3 2 9 7 2 Lituania 8 8 2 2 4 7 10 -3 Lettonia 7 8 2 1 5 8 16 -8 6. Liechtenstein 2 8 0 2 6 3 19 -16 Prossimi incontri 11/10: Bosnia - Liechtenstein 11/10: Grecia - Slovacchia 11/10: Lituania - Lettonia 15/10: Grecia - Liechtenstein 15/10: Lettonia - Slovacchia 15/10: Lituania - Bosnia.
Gruppo C
Kazakhistan - Svezia 0-1 Austria - Irlanda 1-0 Far Oer - Germania 0-3 - Classifica 1. Germania 22 8 7 1 0 28 7 21 2. Svezia 17 8 5 2 1 14 8 6 3. Austria 14 8 4 2 2 16 8 8 4. Irlanda 11 8 3 2 3 13 13 0 5. Kazakhistan 4 8 1 1 6 4 17 -13 6. Far Oer 0 8 0 0 8 3 25 -22 - Prossimi incontri 11/10: Far Oer - Kazakhistan 11/10: Germania - Irlanda 11/10: Svezia - Austria 15/10: Far Oer - Austria 15/10: Irlanda - Kazakhstan 15/10: Svezia - Germania. 

fonte: ilmessaggero.it

Letta candida l'Italia per l'Olimpiade del 2024

L'Italia potrebbe tornare a candidarsi per ospitare le Olimpiadi. Lo ha annunciato il premier Enrico Letta da Cernobbio. "Quanto è successo a Buenos Aires mi fa pensare che nell'agenda 2024 l'Italia possa candidarsi alle Olimpiadi. L'Italia è un Paese grandioso ma se abbiamo delle scadenze ci impegniamo meglio. E' un tema su cui lavorerò", ha detto il primo ministro in occasione del Forum Ambrosetti.
E subito è arrivata la candidatura di Roma attraverso le parole del sindaco Ignazio Marino. "Ci sono le condizioni per candidare Roma ad ospitare i Giochi - ha spiegato - poiché la città possiede i requisiti necessari. Chiederò presto un incontro al premier Letta e al Presidente del Coni Giovanni Malagò, che ho già chiamato al telefono a Buenos Aires". "Ci sono tante valutazioni che dobbiamo fare insieme - ha aggiunto - tenendo però presente che la candidatura di Roma rappresenta una straordinaria opportunità di crescita economica per la città. L'organizzazione delle Olimpiadi costituirebbe un'ulteriore occasione di recuperare il ruolo internazionale che si addice a Roma e si appoggia su una base considerevole di impianti sportivi già esistenti". "Pronti con il sindaco Marino e al fianco di Roma per le Olimpiadi 2024, l'anno giusto per vincere", gli ha fatto eco su Twitter il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "Ho già parlato con Enrico Letta, ora si può sognare... Ho sentito anche il sindaco di Roma, Marino e il Governatore del Lazio, Zingaretti: ci vedremo presto", ha esultato il presidente del Coni, Giovanni Malagò.
Secondo l'ex ministro dello Sport, Piero Gnudi, nel febbraio dell'anno scorso "il governo ha fatto bene" a ritirare la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020 e spera "che da qua a quattro la situazione dell'Italia cambi". ''Le Olimpiadi - ha detto commentando l'apertura di Letta a una candidatura per il 2024 - sono un obiettivo di stimolo all'economia. Penso che la candidata naturale sia Roma. Bisogna pensare a cos'è stato Roma '60. A parte il fatto che i Giochi sono un evento che unifica la Nazione e dà slancio morale".
Se Roma si candida, Milano non si tira indietro. "Anche Milano può avere le sue carte per candidarsi alle Olimpiadi del 2024. Da sportivo sono felice per le parole del premier Letta - ha detto l'ex campione olimpico e oggi assessore allo Sport della Lombardia, Antonio Rossi -  . Non voglio accendere diatribe con Roma. Ma Milano ha le strutture dell'Expo: con la costruzione di uno stadio e una piscina nella zona, dopo il 2016, avrebbe ancora più chance. Ne parlavamo con il presidente Maroni''.

Maroni: "Chiederò di candidare Milano"

"Le olimpiadi 2024 potrebbero essere una straordinaria occasione per Milano se deciderà di candidarsi: ne parlerò col sindaco Pisapia nei prossimi giorni". Parola del presidente della Lombardia Maroni, che innesca così il "derby" italiano per la candidatura ai Giochi. "Accetto volentieri questa proposta di Letta, ma vedremo se il sindaco di Milano candiderà la città"; ha aggiunto.
tgcom24