'E' una tripletta per la vita di
straordinaria efficacia: ci dice molto sulle donne che danno
segnali di civiltà', impegno e forza straordinari'. Graziano
Delrio, ministro con delega allo sport, esalta 'la serie di
storie bellissime' regalata da Federica Pellegrini, Chiara
Cainero e Valentina Vezzali.'E io che sono molto affezionato ai
bambini e in genere alla vita -dice il ministro, padre di 9
figli- dico grazie a queste donne dello sport che dimostrano
come certe differenze non siano presenti'.
ansa
Blog sportivo, eventi e tanto altro ancora...
World Games, se l’Italia domina negli sport... eccentrici
A Cali, in Colombia, si sono appena conclusi gli “altri” Giochi, che
riuniscono le discipline non olimpiche e sono ormai giunti alla nona
edizione. Gli azzurri hanno surclassato tutti con 18 ori e ora sono in
testa anche nel medagliere all-time
di Stefano Rizzato
Stati Uniti, Cina, Russia? Robetta. La vera potenza dei Giochi, la nazione dominatrice, quella che ha chiuso in testa al medagliere è l’Italia. Peccato che l’anno sia dispari e che i Giochi – a soli 12 mesi da Londra – non possano chiaramente essere quelli olimpici. Per una volta che si vince, anzi stravince, non sarà il caso di fare tanto gli schizzinosi.
Le medaglie di cui gli azzurri hanno fatto incetta sono quelle dei World Games, manifestazione che riunisce decine di sport non olimpici. La nona edizione, appena conclusa a Cali, Colombia, ha attirato 2.870 atleti di 98 nazioni. Tra frisbee, bowling e pallapugno, le discipline eccentriche non mancano, eppure i World Games si disputano sotto l’egida del Cio e servono anche come test per le discipline che aspirano ad avere dignità olimpica.
In Colombia il nostro inno è suonato per 18 volte. Con 13 argenti e 18 bronzi, il conto totale dice 49 medaglie per l’Italia, Russia al secondo posto con 17 ori e poi Francia, Germania e Cina. Il nostro Paese guida anche il medagliere
I campioni azzurri si chiamano Giuseppe Seimandi, Francesco Bonanni, Debora Sbei, Erika Zanetti e così via. Proprio la Zanetti è stata la regina azzurra della rassegna, visto che con i suoi pattini a rotelle ha conquistato due ori. Il secondo, decisivo, è arrivato nell’ultima giornata di gare e ha consentito ai nostri di superare in extremis la Russia.
La specialità della casa sembra essere il “Lifesaving”, un salvataggio da piscina che fa un po’ “Giochi senza frontiere” e ci ha visto racimolare ben cinque medaglie d’oro. L’acqua in generale fa bene ai nostri, con Thomas Degasperi primo nello slalom in versione sci nautico e Cesare Fumarola che ha conquistato l’oro nella gara regina per nuoto pinnato, i 100 metri superficie di cui in passato deteneva anche il record del mondo.
Sei ori sono venuti in totale nel pattinaggio su rotelle, tra velocità e artistico, altra specialità tricolore. Ma gli azzurri non potevano che andar forte anche in uno dei veri classici all’italiana, le bocce, che hanno portato tre medaglie d’oro tutte grazie a ragazzi under-30. Adesso, chi avrà più coraggio di chiamarlo sport da vecchietti?
sportsky.it
di Stefano Rizzato
Stati Uniti, Cina, Russia? Robetta. La vera potenza dei Giochi, la nazione dominatrice, quella che ha chiuso in testa al medagliere è l’Italia. Peccato che l’anno sia dispari e che i Giochi – a soli 12 mesi da Londra – non possano chiaramente essere quelli olimpici. Per una volta che si vince, anzi stravince, non sarà il caso di fare tanto gli schizzinosi.
Le medaglie di cui gli azzurri hanno fatto incetta sono quelle dei World Games, manifestazione che riunisce decine di sport non olimpici. La nona edizione, appena conclusa a Cali, Colombia, ha attirato 2.870 atleti di 98 nazioni. Tra frisbee, bowling e pallapugno, le discipline eccentriche non mancano, eppure i World Games si disputano sotto l’egida del Cio e servono anche come test per le discipline che aspirano ad avere dignità olimpica.
In Colombia il nostro inno è suonato per 18 volte. Con 13 argenti e 18 bronzi, il conto totale dice 49 medaglie per l’Italia, Russia al secondo posto con 17 ori e poi Francia, Germania e Cina. Il nostro Paese guida anche il medagliere
I campioni azzurri si chiamano Giuseppe Seimandi, Francesco Bonanni, Debora Sbei, Erika Zanetti e così via. Proprio la Zanetti è stata la regina azzurra della rassegna, visto che con i suoi pattini a rotelle ha conquistato due ori. Il secondo, decisivo, è arrivato nell’ultima giornata di gare e ha consentito ai nostri di superare in extremis la Russia.
La specialità della casa sembra essere il “Lifesaving”, un salvataggio da piscina che fa un po’ “Giochi senza frontiere” e ci ha visto racimolare ben cinque medaglie d’oro. L’acqua in generale fa bene ai nostri, con Thomas Degasperi primo nello slalom in versione sci nautico e Cesare Fumarola che ha conquistato l’oro nella gara regina per nuoto pinnato, i 100 metri superficie di cui in passato deteneva anche il record del mondo.
Sei ori sono venuti in totale nel pattinaggio su rotelle, tra velocità e artistico, altra specialità tricolore. Ma gli azzurri non potevano che andar forte anche in uno dei veri classici all’italiana, le bocce, che hanno portato tre medaglie d’oro tutte grazie a ragazzi under-30. Adesso, chi avrà più coraggio di chiamarlo sport da vecchietti?
sportsky.it
Nuoto: Pellegrini critica la nazionale
31 convocati e 2 medaglie, lascio
giudicare voi...'. Federica Pellegrini risponde così a chi le
chiede un bilancio dell'Italnuoto ai Mondiali di Barcellona. E
sul futuro che riparte proprio da questa rassegna iridata la
vincitrice dell'argento nei 200 sl si è mostrata fiduciosa.
'Molte persone si sono informate dei metodi di Philippe (Lucas, il suo allenatore ndr) - ha detto - e dei metodi a Verona. A me piacerebbe avere dei compagni di allenamento adesso che si riprende con carichi maggiori'.
ansa
'Molte persone si sono informate dei metodi di Philippe (Lucas, il suo allenatore ndr) - ha detto - e dei metodi a Verona. A me piacerebbe avere dei compagni di allenamento adesso che si riprende con carichi maggiori'.
ansa
La legge anti-gay in Russia, un duro colpo allo sport
Alle Olimpiadi di Sochi 2014 verranno puniti coloro che faranno "propaganda di relazioni sessuali non tradizionali": sconcerto e prime minacce di boicottaggio
S e esistesse un dizionario "avanzato" in cui
cercare la definizione delle parole oltre il significato immediato, alla
voce sport troveremmo: libertà, socializzazione, confronto. Ogni sfida
fisica è infatti anche un confronto di idee, modi di vivere, interessi. E
visto che l’Olimpiade è il momento più alto dello sport, quello che più
esalta i Diritti Umani, è difficile non cogliere la contraddizione di
quello che la Russia sta per mettere sul piatto della prossima Olimpiade
invernale di Sochi 2014, con la prima prova generale già fra una
settimana ai Mondiali di atletica di Mosca.
Stiamo parlando della nuova legge anti-gay istituita in
giugno dal governo di Putin che, già intollerabile come principio,
rischia di minacciare a tal punto le prossime competizioni in Russia da
sollevare già qualche minaccia di boicottaggio. Questa recrudescenza di
intolleranza proposta dal regime di Putin ha fatto fatica a trovare
posto sulla stampa internazionale, ma il Comitato Olimpico
Internazionale l’ha portata alla luce denunciando la scorsa settimana la
minaccia che incombe sull’essenza stessa dei Giochi.
In un primo momento tutti avevano creduto alle
assicurazioni del governo russo su una specie di "tregua sportiva". Ma
ad accendere la miccia ci ha pensato il ministro dello sport russo,
Vitaly Mutko, che giovedì si è affrettato a spiegare che la nuova legge
non nasce per perseguitare i gay ma verrà attuata durante i Giochi per
punire solo coloro che faranno "propaganda di relazioni sessuali non
tradizionali" di fronte a minori. E fa già pensare il fatto che nessun
funzionario russo si azzardi a usare la parola gay, sostituita
dall’odiosa dicitura "sessualità non tradizionale".
In ogni caso la legge impedisce di esprimere orientamenti
gay sia online sia sulla stampa (del tutto vietati i Gay Pride) e per i
cittadini stranieri che verranno scoperti a fare propaganda gay, la
legge prevede pene che vanno fino a 2250 euro di multa, reclusione di 15
giorni, deportazione e divieto a fare rientro in Russia. Venerdì il Cio
ha chiarito che userà tutti i mezzi perché la nuova legge non venga
applicata agli atleti olimpici ma il candidato portoricano alla
presidenza, Richard Carrion, è andato oltre, proponendo che le future
candidate olimpiche non abbiano leggi statati discriminatorie in
contrasto con la carta olimpica.
Inutile sottolineare che fra i partecipanti olimpici i gay
so no presenti nella stessa percentuale della popolazione mondiale. Ma,
oltre a loro, a Sochi ci saranno dirigenti, tecnici, accompagnatori,
familiari, tifosi. Come può la Russia, proprio nello sport, pensare di
segregare un diffuso modo di vivere. Giustamente i siti gay sono da
giorni in fermento sull’argomento e il comitato olimpico australiano ha
espresso la propria preoccupazione su una legge che permetterà di
sospettare praticamente chiunque. Anche se fra gli atleti degli sport
invernali non ci sono gay dichiarati come l’oro 2008 australiano della
piattaforma Matthew Mitcham, erede in tutto e per tutto di Greg
Louganis, proviamo ad immaginare gli scenari possibili per i gay nei
prossimi avvenimenti in Russia.
E’ reato se dopo la gara va a baciare il suo fidanzato o,
peggio, gli dedica la medaglia? E’ reato se dichiara il suo orientamento
"non tradizionale?". E come dovranno comportarsi gli spettatori in
tribuna e gli operatori della stampa nel diffondere le notizie? Sembra
di essere tornati indietro di cento anni.
Fausto Narducci - gazzetta.itRally Finlandia: vittoria Ogier
Il francese
Sebastien Ogier (Volkswagen) ha vinto il rally di
Finlandia, 8/a prova del Mondiale di categoria. Nella classifica
finale ha preceduto le Ford del belga Thierry Neuville e del
norvegese Mads Ostberg. Per Ogier e' il quinto successo in
questa stagione, che gli consente di aumentare il suo vantaggio
in testa alla graduatoria del Mondiale.
ansa
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Pallanuoto: Ungheria campione del mondo
L'Ungheria ha vinto il torneo di
pallanuoto maschile dei Mondiali di Barcellona battendo in
finale il Montenegro per 8-7. Per i magiari e' il terzo titolo
iridato della loro storia. L'ultimo lo avevano conquistato dieci
anni fa, proprio a Barcellona.
ansa
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Range Rover Sport, mondana e sportiva. La montagna come pane per i suoi denti
Altre immagini, altre emozioni per la nuova Range Rover Sport,
il fuoristrada più estremo del mondo, pur nell’abito elegantissimo e
raffinato che richiama tutta la gamma Range Rover. Alcune sere fa
l’avevamo visto sotto i riflettori di una serata di gala milanese, e poi
a Roma e ancora in giro nei quattro angoli del pianeta. Ma Range Rover Sport resta il 4x4 per eccellenza e non lo dimentica.
Anzi mette in mostra le sue qualità in modo sensazionale. Come fatto nella più implacabile delle sfide al mondo: la Pikes Pike International Hill Climb, la celebre cronoscalata che si svolge ogni estate in Colorado e che affronta una delle montagne più impervie al mondo. Una gara conosciuta anche come “The Race To the Clouds”, la corsa verso le nuvole. E la seconda generazione di Range Rover Sport ha affrontato la scalata della Pikes Peak nel tempo record di 12 minuti e 35 secondi, percorrendo più di 20 km alla media di oltre 95 km/h. Fantastico per una salita che prevede 156 tornanti, tra precipizi e pareti rocciose.
Il primato è stato stabilito da una Range Rover Sport con motore 5.0 turbo benzina da 510 CV. Un modello di serie, cui sono state apportate soltanto due modifiche ed esclusivamente per ragioni di sicurezza: una gabbia di protezione e le cinture da competizione. Il percorso della Pikes Peak parte da un’altitudine di 2.860 metri sul livello del mare e arriva a 4.300 metri, una quota dove l’ossigeno nell’aria scarseggia e si fa sentire sui piloti come sulle parti meccaniche. Ma non più di tanto sul nuovo Range Rover Sport.
tgcom24
foto Ufficio stampa
Il primato è stato stabilito da una Range Rover Sport con motore 5.0 turbo benzina da 510 CV. Un modello di serie, cui sono state apportate soltanto due modifiche ed esclusivamente per ragioni di sicurezza: una gabbia di protezione e le cinture da competizione. Il percorso della Pikes Peak parte da un’altitudine di 2.860 metri sul livello del mare e arriva a 4.300 metri, una quota dove l’ossigeno nell’aria scarseggia e si fa sentire sui piloti come sulle parti meccaniche. Ma non più di tanto sul nuovo Range Rover Sport.
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