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Allegri, sarà l'anno di Balotelli

 Si parla di ''un miracolo di Allegri''. In tre anni, la società Milan ha rifondato completamente l'organico ed è una delle due in Italia a chiudere l'anno col bilancio in attivo; inoltre l'allenatore Massimiliano Allegri ha lanciato un blocco di giovani italiani talentuosissimi, che ora compongono metà nazionale, e non è mai sceso dal podio. E in un'intervista a GQ, nel numero in edicola da domani, Allegri commenta così la situazione calcistica attuale: ''Ci sono troppi soldi oggi. Con il mio primo contratto prendevo 500 mila lire al mese. Come fai a tenere la testa sulle spalle se ti danno decine di migliaia di euro a diciott'anni?''. Uno dei suoi ''vizi'' principali? Pane e nutella. ''Non ci crederete, ma non ho mai fumato una sigaretta, non mi sono mai drogato. Niente di niente, in vita mia. Gli atleti non fumano. Ma che atleta e atleta! 'Sti ragazzi oggi fumano tutti''.
E su Mario Balotelli: ''Quando mi hanno detto che c'era la possibilità di prenderlo, ovviamente ho detto di sì. Subito. Noi - aggiunge il tecnico - con Balotelli abbiamo guadagnato due cose importanti. A parte che può diventare uno dei più forti al mondo - e questo sarà l'anno in cui lo dimostrerà - prima di lui non avevamo nessuno che batteva le punizioni. Poi converte i rigori. Poi gli faccio anche battere i corner. È il più bravo che abbiamo''. Allegri parla anche di eleganza: ''Gli allenatori che si presentano a bordocampo con la tuta li multerei - dice Allegri -: stai rappresentando la società, non puoi metterti la tuta''. Il tecnico toscano rifiuta l'etichetta di sex symbol: ''Ma che sex symbol. Io non ci penso. Certo, per me la bellezza e l'eleganza sono importanti; anche la bellezza e l'eleganza femminili sono importanti. Se vedo una donna con le mani poco curate... ma ti pare? È con le mani che ti toccano''. Infine, in merito ai media che non lo celebrano e trovano sempre qualcosa da dire sul suo operato, ammette: ''È colpa mia. Sono un po' timido, forse. Non sono bravo a comunicare con i media, evidentemente, Ma questa è una cosa che voglio cambiare''.
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Lo sport marketing, una specializzazione che sicuramente in Italia è un mistero

Lo sport marketing, una specializzazione che sicuramente in Italia è un mistero esplorato da pochi e che soprattutto, ahimé, non è esplorato professionalmente dalle società sportive. SailBiz ha fatto qualche domanda ad Andrea Annunziata, esperto nel settore nonchè docente presso il CONI Regionale di tematiche attinenti lo sport business. Quello che emerge è che la strada da percorrere rispetto ad altre nazioni è ancora lunga, soprattutto nella vela ma qualche idea per il settore esce fuori: aggregazione. 
SailBiz: Andrea, da esperto di sport marketing quali competenze le società sportive mettono in questo campo?
Annunizata: Molto spesso è difficile parlare di competenze, diciamo che mettono l'esperienza (cosa differente da una professionalità costruita nel tempo), i contatti e la passione. Le modalità sono molto approssimative e spesso frutto della sensibilità dei dirigenti. Sia italiani e quindi estrosi.

SB: Quanto l'Italia è lontana da paesi come l'inghilterra in cui lo sport marketing è soprattutto professionalità?
AA: vale secondo me l'equazione per cui l'Italia è indietro di 5 anni sul mondo anglosassone nel suo complesso, marketing compreso. Ma guardando in Europa sono convinto che il modello tedesco presto sarà quello vincente nello sport, specie in momenti di crisi come questo. In Germania si pensa soprattutto alla solidità di bilancio e si agisce di conseguenza anche il marketing ed il merchandise vengono sfruttati per rafforzare l'utile. Sappiamo bene che in Italia non vi è merchandise men che meno marketing.
SB: Spesso si confonde la sponsorizzazione come un obolo dovuto ad uno sportivo, ad un team o ad una società senza mettersi nelle condizioni di agevolare lo sponsor nelle proprie esigenze di comunicazione.
AA: Effettivamente è questo che generalmente viene richiesto. Lo sponsor è una specie di bancomat, nella visione dei dirigenti. Però vi sono opportunità sfruttabili, a me è capitato di lavorare per una società di skyrunning con la quale sono riuscito a creare una sponsorizzazione tecnica per cui gli atleti si trovano a sviluppare solette di una nota marca. In questo modo non solo si è riusciti ad avare un ritorno economico ma anche un vantaggio tecnico. Si è anche fatto in modo che gli iscritti all'associazione potessero comprare i prodotti dell'azienda con sconti personali su internet.
SB: Hai in mente qualche bella case history neglisport minori che ci smentisca?
AA: Premetto che non sono un esperto in materia, ma da appassionato ho l'impressione che i piccoli Yacht club abbiano un'unica chance per trovare sponsor ed è quella di aggregarsi garantendo maggiore visibilità alle aziende, invece spesso sembra di vedere le rivalità delle repubbliche marinare. A questo tutti gli Yacht club devono creare momenti aggregativi aperti al pubblico, ad esempio degli apericena a tema, per aumentare gli iscritti e promuovere così la vela. L'America's cup in questo periodo con le regate alle h21 può aiutare.
SB: Quale è il tuo punto di vista nel settore della vela? Quali sono le professionalità che potrebbero essere utili a questo sport?
AA: Per prima cosa va ribadito un concetto: il professionista non è un mago. Ci vuole tempo perchè quello che fa dia frutto, spesso si aspettano risultati dopo 3 mesi, ma per certe cose potrebbe volerci anche 1 anno di lavoro. Detto questo, credo si debba pensare a responsabili marketing, che come detto in precedenza, potrebbero anche lavorare su più yacht club così da ammortizzare i costi. Queste persone dovranno sostanzialmente creare un'immagine appetibile, trovare dati sugli iscritti, capire i punti critici dello YC, segnalarli ed esaltare i punti di forza. Sarebbe anche importante un responsabile per la parte online con creazione di blog, sito web e utilizzo dei social network costante.
Se poi si ritiene possibile, è anche bello che un dirigente tenga i contatti con le associazioni onlus locali, creare attività a loro favore coinvolgendo gli sponsor. Fare del bene fa bene a tutti.
SB: Lo sport di base quanto è lontano dalle federazioni in termini di crescita professionale?
AA: Se parliamo di Federazioni centrali è certamente alto, a livello locale il gap si abbassa anche perchè la federazione regionale è diretta espressione dello sport locale. Il vero problema però è un altro e cioè quanto le federazioni locali insistano sulla formazione. Basta vedere i programmi delle Scuole regionali dello sport gestite dal CONI, responsabili della formazione dei dirigenti sportivi, per capire che di marketing non si parla o se ne parla pochissimo. Vanno per la maggiore formazione tecnica e fiscale. Siamo in alto mare.
fonte: http://www.sailbiz.it/it/contatti/5759-lo-sport-marketing-questo-sconosciuto

Magnini flop. Dotto c’è. Stasera il Settebello

C’è stato il sorriso di Federica Pellegrini e poco altro nella giornata di ieri per gli azzurri impegnati al Palau Sant Jordi.
Nelle semifinali della gara regina, i 100 stile libero, non è riuscito a mettere il suo nome tra gli otto finalisti Filippo Magnini, solo 16esimo. «Non mi sento brillante, sono arrivato alla fine dell’anno un po’ stanco. Con il tempo che ho nuotato a dicembre sarei entrato in finale, ma non ho recriminazioni. Quest’anno mi sono allenato più di quando avevo vent’anni, e a trent’anni non è da tutti» il commento di Filippo, che tornerà in acqua domani per la 4x200.
È dentro, invece, per soli due centesimi, il vicecampione del mondo nei 50 Luca Dotto. «Sono molto felice. Per la seconda volta consecutiva sono tra i migliori otto al mondo, ora me la voglio godere». È ottavo Mattia Pesce nei 50 rana vinti dal sudafricano Van Der Burgh, mentre è sesto Gregorio Paltrinieri negli 800 stile libero dominati dal cinese Sun. Stefania Pirozzi ha invece mancato la finale dei 200 farfalla, chiudendo la semifinale all’11° posto.
Il titolo dei 200 farfalla orfani di Michael Phelps è andato al sudafricano campione olimpico sulla distanza Chad Le Clos. Intanto stasera (diretta Rai Sport 1 dalle 21.45) tornerà in acqua il Settebello campione del mondo in carica, che dopo aver battuto la Spagna nei quarti, cercherà un posto nella seconda finale iridata consecutiva sfidando il Montenegro. «Battere la Spagna è stato un risultato importante perché ottenuto contro la squadra padrona di casa e in un ambiente ostile» le parole del ct Sandro Campagna. «Contro il Montenegro servirà la migliore Italia: loro hanno eliminato la Serbia, tra le favorite per il titolo, e hanno una serie di soluzioni offensive temibili e difficili da controllare. Ma noi siamo l’Italia, campioni del mondo e vicecampioni olimpici. Giochiamo sempre per vincere». 
fonte: http://www.iltempo.it/sport/2013/08/01/magnini-flop-dotto-c-e-stasera-il-settebello-1.1161014

Basket: La Cimberio Varese firma Keydren Clark

La Pallacanestro Cimberio Varese comunica di aver raggiunto un accordo con Keydren Clark. Playmaker, classe 1984, alto 180 cm per un peso di 83 Kg, il giocatore di Tuscaloosa ha firmato un contratto che lo legherà alla società biancorossa fino al termine della stagione 2013/2014. Clark arriva dalla Reyer Venezia con la quale ha disputato le ultime tre stagioni da protagonista. Il neo-regista della Cimberio possiede il passaporto bulgaro grazie al quale giocherà a Varese con lo status di comunitario. Clark ha giocato nel Saint Peter’s College dove per quattro anni è sempre partito nel quintetto base. Dopo l’università si è trasferito in Europa debuttando all’Engaleo, squadra del massimo campionato greco. Successivamente approda in Italia: nella stagione 2007/2008 gioca per la Scavolini Pesaro con la quale chiude al nono posto; subito buone le sue cifre: 15,3 punti in 28,4 minuti di media tanto da risultare il decimo marcatore in rapporto al tempo giocato. Nel 2008 torna in Grecia dove resta fino al 2010 giocando nell’Aris Salonicco. Al suo primo anno con la squadra giallonera disputa 38 partite tra campionato ed Eurocup confermando la media di 15 punti con percentuali realizzative intorno al 50 per cento da due e al 40 per cento da tre, arrivando alla semifinale scudetto. L’anno seguente, sempre con l’Aris, viaggia a 10 punti di media nelle 28 partite disputate. Nel 2010 ritorna in Italia: Mazzon che lo aveva allenato in Grecia lo porta a Venezia dove diventa subito una pedina fondamentale della Reyer che ottiene la promozione in serie A (18,3 punti in 34,2 minuti giocati). E sempre con Venezia disputa da protagonista gli ultimi due campionati arrivando per due volte ai quarti dei playoff, quest’anno contro Varese.

Sito Uff. Pall. Varese
fonte http://www.legabasket.it/news/113965/la_cimberio_varese_firma_keydren_clark

La Grissin Bon Reggio Emilia ingaggia Coby Karl

La Pallacanestro Reggiana comunica di aver raggiunto un accordo per la stagione sportiva 2013-2014 con l'atleta statunitense Coby Karl. Karl, guardia di 196cm, è nato a Great Falls nel Montana il 6 giugno 1983. Protagonista in D-League con gli Idaho Stampede nell'ultima stagione, nella quale si è distinto totalizzando 13.3 punti di media, quasi 4 rimbalzi ed oltre 6 assist, Coby vanta già due esperienze nel massimo campionato italiano: la prima nel finale della stagione 2010-2011 con la casacca dell'Olimpia Milano e la seconda nella stagione successiva con Montegranaro.

"Con l'arrivo di Coby Karl aggiungiamo al nostro gruppo un atleta di valore", dichiara il DS biancorosso Alessandro Frosini, "un giocatore che ci darà equilibrio all'interno della squadra ed un'assoluta garanzia a livello umano. Il suo identikit corrisponde perfettamente al tipo di giocatore che stavamo cercando, un esterno di sistema che ha già affrontato il campionato italiano".

Sito Uff. Pall. Reggiana
fonte: http://legabasket.it/news/113959/la_grissin_bon_reggio_emilia_ingaggia_coby_karl

Calcio / Serie A, varati i calendari Juve: avvio in salita

Riparte dove era finito, il campionato della Juventus Campione d’Italia: i bianconeri giocheranno la prima giornata in casa della Sampdoria, stessa gara e stessa sede dove si era conclusa a maggio scorso la corsa alla conquista del tricolore. E’ questa la prima indicazione che offre il calendario della Serie A, il cui percorso è stato ufficializzato nella sede milanese di Sky.Il campionato aprirà i battenti nel week end del 24 e 25 agosto per concludersi il 18 maggio 2014. Tre i turni infrasettimanali: il 25 settembre, il 30 ottobre e il 7 maggio 2014; quattro soste per le nazionali (8 settembre, 13 ottobre, 17 novembre e 29 dicembre) e una sessione di test fisici in vista del Mondiale tra il 14 e il 20 aprile, ferie natalizie dal 23 dicembre al 4 gennaio, finale di Coppa Italia anticipata al 16 maggio per evitare ingorghi.Il Milan esordirà contro la neo-promossa Verona al Bentegodi, mentre la prima di Walter Mazzarri sulla panchina dell’Inter sarà in casa contro il Genoa di Fabio Liverani. Per il derby della Madonnina bisognerà aspettare fino a Natale (17° turno, 22 dicembre). Il festival delle stracittadine, ben 5 quest’anno, record assoluto in Serie A, sarà inaugurato da Sampdoria-Genoa al terzo turno. Nella giornata successiva sarà invece la volta di Roma-Lazio, remake della finale di Coppa Italia vinta dai biancocelesti. ​​





​​​​​​​​​​​​​​Il calendario completo della Serie A​

Alberto Caprotti- avvenire.it

Giochi Mondiali 2013, lo sport di serie B Bocce. Biliardo. Body building. In Colombia è sfida tra gli esclusi dalle Olimpiadi. E l'evento costa solo 40 mila euro.

Si chiamano Giochi Mondiali, ma di fatto sono Olimpiadi di serie B, che ammettono una serie di discipline che non hanno diritto a partecipare alla ben più prestigiosa e nota kermesse.
Si tratta di 10 giorni di gare per una quarantina di pratiche sportive, fra le quali, per esempio, bocce, biliardo, parapendio, body building, sci nautico, pattini a rotelle, bowling e nuoto pinnato.
Alcune competizioni sono addirittura considerate solo dimostrative e non prevedono neppure una medaglia per i primi classificati.
A CALI L'EDIZIONE 2013. A ospitare la nuova edizione dei Giochi Mondiali (la nona, che è iniziata il 26 luglio e termina il 4 agosto) è la città colombiana di Cali, che si è aggiudicata l’evento dopo la rinuncia di Duisburg e Dusseldorf.
In Germania, dove peraltro avevano già organizzato la manifestazione nel 1989 e nel 2005, qualche mese dopo aver ottenuto l’assegnazione hanno fatto alcuni calcoli e capito che, in una fase di forte crisi economica come questa, il ritorno sarebbe stato insoddisfacente. Dunque non valeva la pena di proseguire, pur a fronte di costi semi-inesistenti.
GIOCHI COSTATI 40 MILA EURO. Basti pensare che la subentrante Cali nel complesso ha investito appena 100 milioni di pesos (75 dei quali a carico dello Stato), che corrispondono all’incirca a 40 mila euro.
Spese neppure lontanamente paragonabili a quelle delle Olimpiadi: l’ultima edizione (Londra 2012) è costata circa 10 miliardi di euro.
Lo spirito dei Giochi Mondiali - sono nati nel 1981 e si tengono ogni quattro anni - prevede infatti che, proprio al fine di ridurre gli esborsi ed evitare ogni tipo di speculazione edilizia, vengano utilizzate solo strutture già esistenti sul territorio. Non a caso lo slogan dell'edizione 2013 è «Juego Limpio al Planeta» (Gioco corretto sul pianeta).

Senza investimento c'è qualche problema organizzativo

La mancanza di investimenti finisce però con il condizionare il livello qualitativo della manifestazione, che talvolta viene turbata da problematiche che non dovrebbero neppure scalfire un evento sportivo di portata internazionale.
A Cali il giorno dell’inaugurazione la competizione di ginnastica ritmica con il nastro è stata annullata perché la forte corrente generata dal sistema di condizionamento dell’aria, installato all’interno di alcune palestre, impediva al nastro di volteggiare.
Peraltro la federazione internazionale di ginnastica ha protestato vibratamente con gli organizzatori per le condizioni (definite «inaccettabili») degli impianti in cui si devono esibire gli atleti. Informando poi le varie federazioni che partecipano ai Giochi sull’inadeguatezza delle strutture.
INVITI SUI RISULTATI DEL 2011 E 2012. Come se non bastasse, sono stati messi in discussione anche i criteri di ammissione degli sportivi da far gareggiare.
Il regolamento infatti prevedeva che potessero accedere ai Giochi Mondiali solo i migliori di ogni disciplina, selezionati sulla base del ranking mondiale. Molte pratiche non dispongono però di una vera classifica di rendimento. E così la commissione competente ha deciso di tenere conto dei risultati conseguiti dagli atleti negli ultimi anni ma, per motivi organizzativi, si è basata solo su quelli registrati nel 2011 e nel 2012.
Sono state così ignorate tutte le performance del 2013, privando alcune rappresentative di elementi emergenti di spicco.

Una vetrina mondiale per la Colombia

Pur con tutti i loro limiti, anche i Giochi Mondiali possono rappresentare però una vetrina importante per realtà poco conosciute.
Il presidente della Colombia Juan Manuel Santos durante la cerimonia inaugurale ha spiegato infatti che è un onore che una città del suo Paese sia la prima latinoamericana a ospitare questo evento. Cali in particolare è il terzo centro colombiano per estensione dopo Bogotà e Medellin e punta a diventare la capitale sportiva della nazione.
L'OCCASIONE PER LA CITTÀ. Non a caso il presidente del comitato organizzatore, Rodrigo Otoya, ha dichiarato all’agenzia di stampa cinese Xinhua che «questa competizione rappresenta un’opportunità per la città per ottenere riconoscimenti mondiali ed essere presa in considerazione per futuri eventi sportivi».
Peraltro Cali aveva organizzato già nel 1971 i Giochi Panamericani, che avevano riscosso un notevole successo.
IL CIO PROMUOVE LE DISCIPLINE. La nona edizione dei Giochi Mondiali vede la partecipazione di 3.495 atleti provenienti da 107 Paesi diversi. Folta anche la pattuglia dell’Italia.
L’evento è organizzato con il patrocinio del Comitato olimpico internazionale, che vigila sulla manifestazione e ogni tanto decide di promuovere qualche disciplina che si è messa in evidenza e ha suscitato particolare interesse.
È il caso, ma non solo, del triathlon che, proprio in virtù delle buone performance mostrate dai suoi atleti ai Giochi Mondiali, dal 2000 è diventato specialità olimpica.
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