Sport Land News

Ecco i protagonisti dello scudetto numero 29 della Juventus, voto per voto


- BUFFON 7.5: un solo infortunio, con la Sampdoria in casa. Per il resto grande sicurezza.
- STORARI 6: una sola sostituzione di Buffon, impeccabile.
- BARZAGLI 9: non sbaglia una partita, non si ferma mai, dimostra vitalità e continuità stupefacenti, sempre tra i migliori.
- BONUCCI 8: molto maturato, non cade più in errori di presunzione. Eccellente nell'anticipo e nel rilanciare l'azione da regista basso. Sicuro ed equilibrato, il reparto ne risente in positivo.
- CHIELLINI 8.5: più che mai lottatore indomito, ma anche realizzatore prezioso come a Napoli. Bloccato all'inizio e nel finale di stagione da infortuni, ma non molla mai.
- LICHTSTEINER 7.5: si conferma l'esterno destro più forte del campionato. Tampona, rilancia, segna, instancabile e tatticamente perfetto. Anche sul piano fisico, indistruttibile.
- VIDAL 9: stagione strepitosa per un giocatore totale. Recupera palla, la smista con lucidità e sicurezza, è instancabile nel ritmo che impone agli avversari, si fa sempre rincorrere. Segna anche caterve di gol (10 a oggi) tutti importantissimi, e si mostra freddo anche dal dischetto. L'uomo scudetto della Juventus è lui.
- PIRLO 7.5: qualche flessione rispetto allo scorso anno. Ma anche nelle giornate buie, è lui la luce della squadra.
- MARCHISIO 7.5: stagione a sprazzi, grandi momenti di ispirazione, alternati a match in cui sparisce dal campo. Classe indiscussa, ma gli manca la consueta continuità.
- ASAMOAH 7: inizio ottimo, poi sparisce dopo la Coppa d'Africa. Torna forte e prezioso, ma non il mastino del girone di andata.
- VUCINIC 7: croce e delizia. Spesso si perde in fronzoli. Ogni tanto si riscatta con giocate e gol preziosi, ma la discontinuità è insita nel suo Dna. - GIOVINCO 6: inizia malissimo, poi conquista la fiducia con qualche gol e spunti anche interessanti. Patisce sempre l'inferiorità fisica. Utile, non prezioso.
- QUAGLIARELLA 7: impiegato poco, tutte le volte in cui viene chiamato risponde con gol decisivi (l'ultimo con l'Inter). E' il più attaccante delle punte bianconere, ma raramente ha la possibilità di dimostrarlo. - MATRI 6: impiegato a sprazzi, si riconquista la fiducia un po' persa con alcuni gol importanti, come quello con l'Inter.
- POGBA 9: Età pazzesca, 19 anni e poche partite: ma è la vera sorpresa della squadra, strabilia tutti mostrando colpi da campione e dimostrandosi forte e completo in tutto, dal tiro micidiale al colpo di testa, al passaggio filtrante, al dribbling stretto. E' un fenomeno anche fisicamente.
- CACERES 6.5: sempre puntuale e efficace, l'incidente d'auto lo frena a metà stagione, quando sarebbe stato indispensabile.
- DE CEGLIE 6: poche presenze, leggero miglioramento. - MARRONE 7: difensore acquisito, se la cava sempre in modo egregio. Dimostra classe e maturità non solo in campo.
- PELUSO 6.5: dopo alcune incertezze iniziali si dimostra una preziosa alternativa sia a Chiellini che ad Asamoah.
- PADOIN 6.5: ogni volta che gioca (poco) fa ampiamente il suo dovere e dà tutto.
- GIACCHERINI 7: è l'eroe di Juve-Catania, con il gol decisivo nel finale. Gioca poco ma incide sempre. Utilissimo. - ISLA 5: stagione completamente fallita dopo il grave infortunio. Non è riuscito a riprendersi e a rendersi utile.
- BENDTNER E ANELKA sv: due meteore.
- CONTE: 10: Nonostante la squalifica di quattro mesi, gestisce gruppo e stagione in modo fantastico. Gran parte del merito del secondo scudetto è suo.
ansa

Moto: Spagna, fa festa Pedrosa

Tre piloti di casa sul podio del Gp di Spagna, a Jerez de la Frontera: Dani Pedrosa su Honda, Marc Marquez su Honda e Jorge Lorenzo su Yamaha. Quarto posto per Valentino Rossi su Yamaha, mai in grado di competere per il podio. Ottavo Andrea Dovizioso con la Ducati, mentre Andrea Iannone (Ducati) e' caduto nei primi giri. Marquez e' il nuovo leader del Mondiale con 61 punti, seguito dal compagno di squadra Pedrosa con 58 e dal campione del mondo in carica Lorenzo con 57; Rossi rimane 4/o con 43.
ansa

Serie A: Juventus campione d'Italia

La Juventus batte il Palermo 1-0 e si aggiudica con tre giornate di anticipo il suo 29/o scudetto (il 2/o di fila). Rete di Vidal su rigore al 59'. Altri risultati della 35/a giornata di Serie A: Catania-Siena 3-0 (14', 52' e 71' Bergessio); Genoa-Pescara 4-1 (19' Floro Flores, 30' e 54' Borriello, 35' Sculli, 70' Bertolacci); Lazio-Bologna 6-0 (22', 36', 39', 50' e 61' Klose, 32' Hernanes); Milan-Torino 1-0 (84' Balotelli); Parma-Atalanta 2-0 (45' Parolo, 58' Biabiany); Napoli-Inter alle 20:45.
ansa

Giro: Cavendish prima maglia rosa

Mark Cavendish e' la prima maglia rosa del 96/o Giro d'Italia. Il britannico ha vinto la prima tappa, un circuito cittadino a Napoli di 130 km. Il velocista della Omega Pharma-Quickstep, ex campione del mondo, ha preceduto allo sprint Elia Viviani e il francese Nacer Bouhanni. Quarto Giacomo Nizzolo, quinto Matthew Goss. La tappa e' stata caratterizzata da una caduta a un paio di chilometri dall'arrivo, che ha coinvolto fra gli altri Mattia Gavazzi, che era considerato tra i favoriti di oggi.
ansa

Primavera dispersa, il peccato del pallone

«Un ragazzo bravo a 23 anni deve aver giocato una cinquantina di partite in Serie A. Un 16-17enne deve giocare con i più grandi in campionati competitivi, ma disputare due-tre gare l’anno in A. La filosofia che sta a monte è che il giovane deve giocare...».

È il pensiero logico e naturale dello storico allenatore dell’Auxerre, il francese Guy Roux. In linea teorica la pensano così anche la maggior parte dei suoi colleghi italiani ma, intanto, nella nostra Serie A di giovani provenienti dalla Primavera ne sbarcano sempre meno. Da un accuratissimo studio condotto dall’avvocato Alessandro Greco nell’ambito del Master Sport di Parma e San Marino (relatore Paolo Piani, direttore del Centro Tecnico Federale di Coverciano) emerge una serie di dati allarmanti. A cominciare da quei 1.215 calciatori che hanno partecipato al campionato nazionale Primavera, alias “Trofeo Giacinto Facchetti” stagione 2009-2010, i quali per il 58% sono già usciti dal professionismo. Filosofia del bicchiere mezzo vuoto, indurrebbe a pensare che oltre la metà di quei giovani tesserati siano caduti nella rete della “disoccupazione giovanile”.

L’altra metà, il mezzo pieno, indica che quelle potenziali promesse sono solo scivolate nei campionati dilettanti, alcuni hanno preferito cercare fortuna all’estero, altri «e sono tanti, – precisa l’avvocato Greco – sono attualmente senza squadra». Per un Alessio Romagnoli della Roma che, nella stagione in corso, ha debuttato e segnato (contro il Genoa) in A a 18 anni, c’è un 60% di under 20, pari a 562 giocatori della Primavera di quel campionato 2009-2010, che non sono più nell’orbita del professionismo. Dei nati nel 1989-’90 di quella stessa stagione, a questo punto delle “grandi illusioni”, in 118, «su un totale di 195», sono usciti dal calcio che conta semplicemente per «ragioni anagrafiche». Insigne, El Shaarawy e Immobile, che si sono lanciati proprio in quell’annata, rappresentano dunque l’eccezione.

Poi, ci sono i più fortunati: i 200 calciatori (su 295) ex Primavera di A e B che sono finiti in prestito o in comproprietà in club di Lega Pro. «Passaggio che comporta un doppio guadagno per quest’ultime società – spiega Greco –. Nella maggioranza dei casi lo stipendio dei calciatori è a carico della squadra madre e l’utilizzo costante degli under 22 costituisce la conditio sine qua non per ottenere la corresponsione dei contributi federali. Però, il dato più inquietante della nostra ricerca è che più dell’80% dei 160 Primavera tesserati per club che nel frattempo sono falliti, attualmente, risultano svincolati o, al massimo, si sono accasati nei dilettanti. E tutto questo non fa che certificare, purtroppo, la pochezza della maggior parte dei settori giovanili, ma soprattutto che il campionato Primavera da noi non è agonisticamente formativo».

Da qui probabilmente l’esigenza di una riforma che dovrebbe portare al “trasloco” delle formazioni Primavera nel campionato di Lega Pro. «Un progetto più volte sbandierato, ma che vedo di difficile realizzazione per un problema, oserei dire, di ordine “politico” del nostro sistema calcistico – dice Greco –. Piuttosto sarebbe auspicabile un ritorno al passato, con un più fattibile Campionato riserve». Il torneo che dagli anni ’30 disputavano le formazioni delle riserve della Serie A, le quali erano iscritte al campionato di Prima divisione, ma senza fare classifica e in caso di vittoria finale non venivano promosse in B.

Questo format delle riserve è stato soppiantato dal torneo De Martino (fino al 1971) e successivamente da quello Primavera. Di fatto questo torneo esiste ancora in Spagna, dove il professionismo è circoscritto alla serie A e B: sotto ci sono i dilettanti che se la vedono con le “squadre satellite” dei club della Liga. Così, il Barcellona B (in cui giocano i ragazzi della pluripremiata “cantera”, in età compresa tra i 18 e i 26 anni) può retrocedere o essere promosso, ma non partecipare al medesimo campionato del Barça di Messi. «Il grande vantaggio del sistema spagnolo, un modello anche da questo punto di vista – dice Greco – è che un giocatore della squadra B può passare a quella A in qualsiasi momento della stagione e, nel caso in cui ha disputato almeno 10 partite nella categoria superiore, non potrà più scendere, da regolamento, in quella inferiore».

Da qui si spiega il perché l’82,05% dei nazionali spagnoli (32 su 39 convocati) sono transitati dalla Lega Pro, mentre quelli italiani sono solo il 37,7%. In Spagna il 25,9% dei componenti della rosa è “prodotto in casa” e l’Italia ancora una volta è il fanalino di coda europeo (dietro a Francia 21%, Inghilterra 17,5% e Germania 14,1%) con un misero 7,8%. «Quel che preoccupa ancora di più – conclude Greco – è il restringimento costante degli spazi per i ragazzi nati e cresciuti nei vivai italiani, perché, per ragioni solo economiche, dal 40% di Primavera stranieri tesserati nel 2009-2010, ora si è superato il tetto del 50% di presunti talenti pescati all’estero. Con numeri del genere, invertire la rotta per le nostre società rappresenta la vera impresa da compiere per il futuro».

Massimiliano Castellani 
avvenire

F1: Senna diventera' samba Carnevale Rio

A 19 anni dalla morte di Ayrton Senna, in Brasile si sono svolte commemorazioni per ricordare il pluricampione del mondo di F1. Da Rio arriva la notizia che proprio a Senna, di cui nel 2014 ricorrera' il ventennale della morte, sara' dedicato il samba che la scuola Unidos da Tijuca presentera' in occasione della sfilata del Carnevale 2014.

Unidos da Tijuca ha vinto il Carnevale nel 2010 e 2012 e con l'enredo intitolato 'Acelere, Tijuca', ''faremo tornare il nostro idolo in pista''.
ansa

F1: Alonso 'Gp Spagna emozione speciale'. Pilota Ferrari aspetta gara di casa:scatta ulteriore motivazione

La Spagna sempre nel cuore. Dopo la la lunga pausa la Formula uno e' pronta a sbarcare in Europa: la prossima settimana si corre a Barcellona e per Fernando Alonso il circuito catalano evoca sempre sensazioni particolari. Il pilota della Ferrari, dopo le noie avute in Bahrein, e' ansioso di tornare in pista a Montmelo'. ''Il calore del pubblico e le sensazioni che si provano quando si corre in Spagna sono sempre speciali.Scatta cosi'un'ulteriore motivazione perche' vuoi fare quel qualcosa in piu'''.
ansa