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Basket: Eurolega, Milano piega Zagabria


Milano batte Zagabria per 75 a 60 e ritrova al Forum una vittoria interna che le mancava ormai da un mese esatto (4/a giornata di campionato contro l'Acea Roma).

L'Armani conquista cosi' due punti preziosi non solo perche' a secco in Eurolega da quattro incontri, ma anche perche' li strappa alla piu' diretta concorrente del girone per un posto nelle top 16. Milano tornera' in campo il 25 a Montegranaro contro la Sutor e giovedi' prossimo in Eurolega contro il Caja Laboral Vitoria.
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2-1 all'Aik, Napoli qualificato Anche Lazio avanti, Udinese fuori. Inter ko

C'é un'Italia che si ritrova in Europa. Ma c'é anche l'altra faccia della medaglia, quella della violenza e dei cori antisemiti. Con possibili strascichi disciplinari dell'Uefa. E' la settimana in cui Juve e Milan hanno ritrovato la via in Champions: i rossoneri qualificandosi agli ottavi grazie al 3-1 in casa Anderlecht, la squadra di Conte con una partita perfetta contro il Chelsea che la lancia verso gli ottavi. Gol, vittorie e gesti tecnici come la splendida rovesciata di Mexes a Bruxelles in stile Ibrahimovic: poi il seguito di risultati dell'Europa League di giovedì, con Lazio e il Napoli che si aggiungono all'Inter già qualificata ai sedicesimi e l'Udinese costretta a capitolare a Mosca di fronte all'Anhzi abbandonando le speranze di un recupero miracoloso. A conti fatti, il bilancio tecnico è comunque positivo, specie se si confronta agli inizi stentati di un po' tutte le italiane di Coppa. Nondimeno, se i ranking internazionali sorridono, l'immagine del calcio italiano rischia di perdere punti pesanti in Europa. Prima il raid di una cinquantina di teppisti in un pub a Roma, con una decina di tifosi inglesi feriti, i primi arresti, i sospetti di alleanze trasversali tra ultrà di Roma e Lazio e il movente antisemita. Poi i cori dell'Olimpico. 'Juden Tottenham, Juden Tottenham', urla per pochi minuti la curva Nord dell'Olimpico, a conferma che il club londinese è preso di mira per la sua identificazione con la comunità ebraica della capitale inglese. 'Free Palestina', recita un altro striscione esposto dai tifosi della Lazio. E se a indagare su autori, moventi e dinamiche della notte di Campo dé Fiori sarà solo la polizia, per i cori dell'Olimpico è scontato che intervenga l'Uefa. Lo ha sollecitato il tecnico degli Spurs Villas Boas, ricordando i cori razzisti del pubblico laziale a Londra, all'andata, che costò una multa al club romano. Sul razzismo la confederazione europea segue la linea dura: proprio oggi la disciplinare Uefa ha rinviato l'esame dei fatti di Serbia-Inghilterra U.21: pubblico e giocatori serbi sono accusati di razzismo verso giocatori di colore avversari, a conferma che il fenomeno non ha latitudini.
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Juve, la partita perfetta

Serviva una partita così per sentirsi grandi anche in Champions. La Juve liquida il Chelsea campione d’Europa e prepara con fiducia la valigia per Donetsk: basterà un pari con lo Shaktar già qualificato per decollare verso gli ottavi. Il 3-0 è bello e prepotente, perché annienta gli inglesi (a un passo dall’eliminazione) e regala ai bianconeri le certezze che finora erano mancate nel torneo continentale.

Finalmente la Juve riesce a esprimersi sui livelli del campionato, cancellando gli imbarazzi palesati nelle precedenti uscite. La vittoria infatti arriva come logica conseguenza di una prestazione di qualità e sostanza, che regala al popolo juventino una notte magica, come non si vedeva da tempo. Spinta dal fragore dello Juventus Stadium, la squadra di Conte alla lunga sovrasta gli uomini di Di Matteo: i trottolini Hazard, Mata e Oscar creano inizialmente un po’ di scompiglio, ma poi Bonucci e soci trovano il modo di disinnescarli. In copertina ci vanno Quagliarella e Vidal: l’attaccante non sarà il sospirato top player, però ci assomiglia molto, anche perché segna con continuità. Il mediano cileno è il solito martello: sradica palloni, imposta e quando entra in area lascia sempre il segno. Giova anche il rientro di Vucinic, che offre la solita prova da gattone svogliato, capace però di zampate che graffiano la difesa altrui.

Conte, ancora (per poco) confinato in tribuna, ci mette poco a capire che può essere la serata giusta. La sua Juve ringhia subito e dopo tre minuti spaventa il Chelsea. Lichtsteiner sbuca in area e stampa contro il palo l’assist di Vucinic. Ma poi tocca a Oscar mettere i brividi ai bianconeri con un contropiede concluso da Mata: Buffon si fa trovare pronto nella deviazione d’istinto. La Juve però non si impressiona e inizia a comprimere gli inglesi. Marchisio trova il bersaglio ma Cech ci mette il guantone. Il Chelsea si difende, scricchiola su un paio di guizzi di Quagliarella ma tiene botta. I bianconeri ogni tanto si complicano la vita sbagliando l’impostazione. Per poco non ne approfitta Oscar, in agguato nell’erba come un serpente. Scampato il pericolo, tocca però alla Juve piazzare il morso. Tiro di Pirlo, deviazione di Quagliarella: bianconeri in vantaggio al 38’. Poi succede di tutto: deviazione di Lichsteiner intercettata sulla linea, sull’altro fronte Buffon alza lo scudo e ferma l’incursione di Mata.

Nella ripresa il Chelsea rompe gli indugi, ma la Juve non si fa spingere in trincea. Quagliarella si trova davanti a Cech, ma perde l’attimo fuggente. Al 61’ ci pensa però Vidal a incidere il 2-0 con tocco preciso. La ciliegina sulla torta la mette Giovinco, segnando il 3-0 in contropiede allo scadere. Per Conte è una Juve da gustare.

SITUAZIONE DEL GRUPPO E
L’altra sfida
Nordsjaelland-Shakhtar 2-5
La classifica
Shakhtar 10 punti; JUVENTUS 9; Chelsea 7; Nordsjaelland 1.
Prossimo turno: 5 dicembre
Shakhtar-JUVENTUS
Chelsea-Nordsjaelland

Marco Birolini - avvenire.it