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Vela: incidente a equipaggio Luna Rossa

Incidente ad un membro dell'equipaggio di Luna Rossa, impegnato nella marcia di avvicinamento alla Louis Vuitton Cup di vela. Oggi ad Auckland (Nuova Zelanda), durante le operazioni di alberatura dell'ala rigida dell'Ac72, alta 40 metri, un improvviso salto di vento ha fatto impennare l'ala stessa verso la gru e Fred Gastinet, che fa parte dello shore team, e' stato colpito da un carrello mobile, rimediando la frattura di una tibia. Gia' operato, le sue condizioni sono ritenute soddisfacenti.
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Juve, esame Lazio senza Pirlo Torna Vucinic. Petkovic: 'Colpo possibile'


Due azzurri diversi in tre giorni, altrettanto temibili per la Juventus: i biancocelesti della Lazio domani e i blues del Chelsea martedì, per il match spareggio di Champions.
Le due partite sono inevitabilmente collegate per vari motivi: primo tra tutti, il turn over, che Conte dovrà dosare al meglio senza rischiare troppo, perché è già privo di Pirlo squalificato; poi l'impatto psicologico, poiché un calo di tensione inconscio contro i romani pensando al Chelsea potrebbe risultare fatale; e poi, naturalmente, la forza della Lazio, che sale a Torino con la mente sgombra, mentre la squadra di Conte subisce la pressione dell'Inter che è lì in agguato e ha un turno abbordabile in casa con il Cagliari, ma giocherà domani, a risultato Juve acquisito.
Quanto al turn over, Antonio Conte non ama concepirlo come preventivo e poi l'avversario, la Lazio, lo induce a scartare ancor più l'ipotesi di farne ampio ricorso. Tantopiù che un uomo, Pirlo, deve stare fuori forzatamente. Il discorso si collega subito a Paul Pogba, che in una settimana è passato dal trionfo per il gol (più la prestazione da marziano) che ha salvato la squadra con il Bologna, all'esclusione per punizione con il Pescara. La sua reazione a quest'ultimo episodio è stata encomiabile: ha ammesso le proprie responsabilità (nonostante il procuratore Raiola si fosse già scagliato contro Conte), ha definito giusto il provvedimento e, soprattutto, ha risposto con i fatti, tenendo un comportamento irreprensibile. Il tutto conforta Conte e la squadra, che senza la chioccia Pirlo potrebbe sentirsi se non orfana, almeno disorientata. Adesso Pogba deve confermare sul campo non soltanto di avere colpi straordinari estemporanei, ma di saper interpretare il ruolo con intelligenza e applicazione tattica, sapendo che la Lazio non perdona errori avversari.
PETKOVIC,CON JUVE POSSIAMO FARE COLPACCIO - Espugnare lo Juventus Stadium non è impossibile: lo aveva detto Hernanes, lo ribadisce il tecnico Vladimir Petkovic a dimostrazione che in casa Lazio è forte la convinzione di poter domare i campioni d'Italia. "La Lazio è in grado di fare il colpaccio, ma se vogliamo portare via punti da Torino dobbiamo essere al 150%": l'allenatore bosniaco non si nasconde e, dopo la vittoria nel derby con la Roma, studia per continuare a dare soddisfazioni ai suoi tifosi. "E' come un esame di laurea - riconosce alla vigilia della trasferta -. La Juventus è la favorita per lo scudetto, ma potremo vedere cosa possiamo fare anche ad altissimi livelli". L'euforia per la stracittadina è già accantonata: "Dopo due giorni era già smaltita. Mi sono staccato dall'ambiente, ho goduto da solo e sono tornato. Tanti giocatori sono stati in Nazionale, non hanno avuto tempo di godere della vittoria. Gli altri sono soddisfatti e spero che lo dimostreranno domani". Vinto il derby, i supporter biancocelesti gli hanno affibbiato il pesante soprannome di "Vlado il Messia", come recita anche una targa nel centro sportivo di Formello. Il mondo del calcio si è accorto di lui. Ma il tecnico di Sarajevo non vuole fermarsi. "Conte? Non lo conosco personalmente, ma lui ha già dimostrato il suo valore sul campo. Io ancora non l'ho fatto. Dopo il derby ho ancora più fame - assicura -, voglio dimostrare di più le mie qualità che dipendono anche dalla squadra. I ragazzi mi hanno dato soddisfazione in allenamento e con i risultati. La società mi ha dato fiducia, anche nei pochi momenti difficili
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Rugby: Italia sfida All Blacks

"Sappiamo di non essere favoriti, ma le partite vanno giocate. E le chance di vincere quando si inizia a giocare ci sono per tutte e due le squadre. Gli All Blacks sono i primi al mondo, noi siamo all'11/o posto, ma sicuramente non regaleremo la partita, faremo del nostro meglio per metterli in difficoltà". Alla vigilia del test match tra Italia e Nuova Zelanda, il capitano azzurro Sergio Parisse promette al pubblico che riempirà l'Olimpico una prova di carattere. "Sappiamo che giocheremo davanti a uno stadio tutto esaurito - ha spiegato - è una grande opportunità ma anche una grande responsabilità. Arriviamo carichi a questo appuntamento, siamo ansiosi di scendere in campo, vogliamo fare una grande partita". "La Nuova Zelanda è il mito del rugby mondiale, è la squadra più forte al mondo - ha aggiunto Parisse - E' un modello da seguire, e noi abbiamo la chance di confrontarci con loro per capire a che livello siamo. Come fronteggeremo l'haka? Rispettandola come si deve, senza fare delle scelte ridicole come sono state fatte in passato da altri allenatori". Il riferimento è alla partita dei Mondiali 2007 a Marsiglia, quando gli azzurri dell'allora ct Berbizier durante la haka si unirono in cerchio voltando le spalle agli All Blacks provocandone la reazione infuriata che si concretizzò con un eloquente 76-14 finale.
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