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Juve e Napoli ok, Roma ko alla Zeman

I bianconeri e gli azzurri sempre primi grazie alle vittorie contro Genoa e Parma, i giallorossi crollano in casa contro il Bologna.

Nuoto: Europei fondo, Rachele Bruni oro

Rachele Bruni ha vinto la medaglia d'oro nella 5 km a cronometro donne ai campionati europei di nuoto di fondo a Piombino (Li), conquistando così la quinta medaglia, la terza d'oro, azzurra in questa edizione. Bruni (1h00'56''9) ha preceduto la greca Kalliopi Araouzu (1h01'53''5) e la ceca Jana Pechanova (1h01'57''8). Appena fuori dal podio le altre due azzurre in gara, Aurora Ponsele, quarta, e Giorgia Consiglio, quinta, staccate di poco piu' di 30 secondi ansa

Il corridore. Storia di una vita riscattata dallo sport

Si allena da solo e a 58 anni è diventato campione del mondo. Limpido come Forrest Gump, Marco Olmo è l'altra faccia dello sport: pulita e controcorrente. E «Il corridore» (Ponte alle Grazie, pag. 140, 12,50 euro) è la storia della sua vita riscattata dalla corsa, vissuta come un espediente per bluffare il tempo. Scritta a quattro mani insieme a Gaia de Pascale, racconta le vicende di un uomo che è stato boscaiolo, camionista, operaio in una cementeria nel piemontese. Passato dalla fabbrica alle vette del mondo, fino a conquistarne la vetta. Vincendo nell'Ultra Trail. Una disciplina estrema che significa centinaia di chilometri di corsa sui terreni e nei climi più impervi, sulle Alpi o nei deserti. Marco Olmo l'ha scelto come sport all'età di quarant'anni. Iniziando ad affrontare competizioni estreme come la Marathon des Sables, 230 km in assoluta autosufficienza alimentare e condizioni climatiche proibitive nel deserto marocchino, la Desert Cup (168 km nel deserto giordano), la Desert Marathon in Libia e la Maratona dei 10 Comandamenti (156 km sul Monte Sinai), raccogliendo un successo dopo l'altro. A 58 anni è diventato Campione del Mondo. Ha vinto l'Ultra Trail du Mont Blanc, la gara di resistenza più importante e dura al mondo. E non ha vinto una volta sola, ma ben due. Di fila: collezionando 167 km attraverso Francia, Italia e Svizzera, oltre 20 ore di corsa ininterrotta attorno al massiccio più alto d'Europa. Senza uno sponsor. Senza personal trainer ma solo con la sua tenacia. Venendo dal «mondo dei vinti», dal mondo delle montagne sconfitto dalla civiltà industriale. La sua traiettoria è ben di più di un eccezionale exploit sportivo. È un'occasione per misurarsi, per prendere coscienza della sua forza. Ora Marco Olmo si guarda allo specchio, conta le sue rughe e si volta indietro. Si vede «un vecchio», magro. «Mi volto e le mie orme sono già sparite. Ma io so di esserci stato. So di aver vinto la battaglia più grande, quella contro me stesso. Di essermi riscattato per tutte le cose perdute, o lasciate andare via», dice Olmo che conosce il suo corpo e sa dove lo può portare. Lontano. 
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