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Us Open: Vinci al secondo turno

Roberta Vinci si qualifica per il secondo turno degli Us Open. La tarantina, testa di serie n.20, ha battuto con un doppio 6/1 la polacca Urszula Radwanska, sorella della n.2 del mondo Agnieszka.
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Udinese fuori dalla Champions

L'Udinese non ce la fa neanche questa volta. Per il secondo anno consecutivo il sogno Champions dei friulani sfuma nel preliminare, a un passo dalla qualificazione nella fase a gironi. Colpa di un cucchiaio tentato da Maicosuel nella lotteria dei calci di rigore. L'Italia comincia male la sua avventura nella coppa europea più prestigiosa. Per la prima volta dal 1998-99, quando il torneo ha assunto la denominazione attuale, si presenterà alla massima competizione europea soltanto con due squadre, Juventus e Milan. Da allora l'Italia aveva sempre avuto almeno tre squadre in Champions League. Chi sorride è il Portogallo e José Peseiro. Dopo 7 anni dall'eliminazione nello spareggio Champions proprio per mano dell'Udinese, il tecnico portoghese, all'epoca sulla panchina dello Sporting Lisbona, si prende la sua rivincita. Molto amareggiato, invece, Francesco Guidolin che lascia intravedere perfino un possibile addio: "é colpa mia, ora devo riflettere sul futuro", dice amareggiato l'allenatore -.  Evidentemente non sono in grado di guidare una squadra in Champions League perché ci sono arrivato troppe volte vicino e, dopo non averla mai presa, bisogna che uno si renda anche conto che forse non è capace di raggiungerla".
L'Udinese sente la tensione della partita, quella "della vita", come l'ha definita alla vigilia l'allenatore bianconero. I friulani partono contratti, il centrocampo filtra poco. Sulla fascia sinistra manca la pressione necessaria a spingere la squadra in avanti. Inevitabile, dunque, che l' Udinese scopra il fianco ai tentativi di rimonta dei portoghesi, costretti dall'1-1 dell'andata a dover trovare il gol a tutti i  costi, ma apparentemente più tranquilli sul rettangolo verde. Non è un caso se la prima palla gol del match arriva al 9' per la formazione di Peseiro. Willians sbaglia un appoggio, Mossorò ne approfitta e imbecca Lima, davanti a Brkic che compie il miracolo. Come era già successo all'andata, è l' Udinese a sbloccare il risultato, al 25', con un inserimento di Armero che, di testa, spinge in rete un assist di  Basta, uno dei pochi a salvarsi in un centrocampo in evidente difficoltà.
Il vantaggio sblocca i friulani, pericolosi nel finale di tempo. Il colpo del ko, invece, non arriva e la gara resta quanto mai aperta, con il Braga a stringere d'assedio la difesa friulana nella ripresa. Brkic fa l'impossibile. Si oppone a un paio di punizioni insidiose di Hugo Viana. Para tutto quello che può, ma con una squadra schiacciata davanti alla sua porta è costretto a capitolare su Ruben Micael al 26' della ripresa. Il pareggio fa saltare tutti gli schemi, l'Udinese ha paura e si vede. Inevitabile arrivare ai supplementari. E poi, dopo un finale al cardiopalma, ai calci di rigore.
Le speranze per i bianconeri si infrangono sullo sciagurato tentativo di cucchiaio di Maicosuel, nel quarto rigore, e l'Udinese esce dalla competizione con le ossa rotte. E il contentino dell'Europa League  non serve a placare l'amarezza dei bianconeri. "Ringrazio la squadra per quello che ha fatto in queste due partite. Ha speso tutto. Faccio i complimenti allo Sporting Braga, ha meritato più di noi -  attacca un Guidolin più arrabbiato che mai, con parole che suonano quasi come un addio - sono estremamente amareggiato. Dispiace per i giocatori; per me, perché era la mia ultimissima occasione; per la città e per i tifosi. Evidentemente la Champions è stregata, almeno per me. E' difficile amalgamare subito e sostituire i giocatori se ne vanno via tanti. Un allenatore deve prendersi anche le sue responsabilità. Se non ce la faccio, vuol dire che non sono in grado di andare oltre. Ora devo andare a casa e fare delle riflessioni approfondite sul futuro". Peseiro, invece, si dice "molto soddisfatto, orgoglioso della squadra che allena".
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Doping: Kostner, Alex soffriva molto

''L'avevo visto soffrire tantissimo negli ultimi tempi. Lui e' una persona molto introversa: anche per questo ha scelto uno sport in cui passi ore e ore da solo''.

Carolina Kostner racconta al periodico 'Vanity Fair', in edicola domani, il suo rapporto con il marciatore Alex Schwazer, risultato positivo a un test antidoping. ''Tante cose gli hanno fatto male - aggiunge la pattinatrice - Quando ha vinto l'oro a Pechino e la notizia piu' importante sembrava il fatto che io fossi la sua fidanzata''.
ansa

Nuova Inter ma stessa ambizione

L'Inter di Andrea Stramaccioni - ritoccata e migliorata a mercato quasi concluso - sbanca l'Adriatico di Pescara e pone la sua candidatura nella corsa al titolo: dopo la Juventus (data per favoritissima)- stando ai primi e parziali 'exit poll' che arrivano dopo la gara d'esordio - i nerazzurri confermano le ambizioni di sempre e puntano in alto. L'arrivo psichedelico di Antonio Cassano, la maturità tattica di Walter Gargano, l'estro di Wesley Sneijder, la grinta di Guarin, la crescita di Coutinho e soprattutto i gol di Diego Milito fanno sognare l'Inter del nuovo corso, quella che si sta rinnovando dopo i dispiaceri accumulati l'anno scorso. Le premesse sono buone, anzi ottime: il gruppo è tonico e carico di entusiasmo. La guida di Stramaccioni appare salda e convincente: l'Inter, come ha detto Cassano nella sua conferenza stampa di presentazione, non è seconda a nessuna altra squadra. Restano da definire le uscite con Julio Cesar e Maicon praticamente già agli addii per poter piazzare l'ultima zampata in vista del 31 con la caccia al cosiddetto vice-Milito per il quale circola il nome di Gilardino. L'Inter - il 30 a San Siro - deve affrontare il Vaslui in Europa League, una gara da giocare in scioltezza vista la vittoria messa a segno all'andata. Poi arriva il primo vero impegno importante di campionato contro la Roma di Zeman. Un test adatto a capire la nuova Inter a metà tra passato e futuro, la sua stabilità e la sua compattezza. Una volta evaporata l'euforia e smaltito il 'deep impact' di Cassano, il quadro sarà più chiaro. Stramaccioni resta saldamente ancorato alla realtà, spiegando che c'é ancora molto lavoro da fare: in ogni caso, la rinascita nerazzurra passa per le qualità di questo tecnico al suo primo campionato. Il salto dalla Primavera alla prima squadra è gesto da coraggiosi ma - al di là dei sentimenti e delle sensazioni positive - alla fine parleranno solo i risultati. Molte cose sono cambiate rispetto alla passata stagione che iniziò male con l'immediata caduta di Gasperini. Un brutto segnale, assaggio di un periodo travagliato e opaco, necessario però per ridisegnare la nuova Inter e procedere con un rinnovamento indipensabile. Il post Mourinho forse sta per iniziare adesso con Stramaccioni che ha conquistato prima il presidente Massimo Moratti, poi lo spogliatoio e infine tutto l'ambiente. Giovane, ambizioso, spigliato, simpatico. Doti che gli saranno certamente d'aiuto anche se per lui la storia è ancora tutta da scrivere.
ansa

Real, Psg, Milan, inizio choc per big

Inizio choc per le 'grandi' del pallone in Europa. E se il Milan può semmai recriminare per un po' di sfortuna nel finale di incontro contro la Sampdoria - e comunque si trattava della prima partita di campionato - per Psg e Real Madrid la partenza fa davvero venire i brividi, se si pensa che i parigini hanno archiviato già la terza gara di Ligue 1 e gli spagnoli due, con zero vittorie in due. I numeri (e la classifica) al momento parlano chiaro con i 'miliardari' francesi gia a -6 dal Marsiglia battistrada, mentre Mourinho deve già rincorrere (-5) l'eterno rivale Barcellona, già a punteggio pieno. "E' vero, fa un certo effetto vedere il Real così dopo due giornate: ma magari le prossime trenta non si ferma più", la scaramantica frase di Pique, difensore simbolo del Barcellona.
Da Parigi invece Ancelotti invita tutti "a non perdere la fiducia", e ha una spiegazione semplice: in questo mometno alla sua squadra di supercampioni manca solo "velocità". I parigini, reduci da un fastosissima campagna acquisti (140 milioni) che ha fatto arrivare sotto la Torre Eiffel Ibra, Thiago Silva e Lavezzi, non sono ancora riusciti a vincere e soprattutto, nelle ultime due gare, nemmeno a segnare un gol. Anche ieri, nel posticipo contro il Bordeaux l'attacco stellare di Carlo Ancelotti (senza Lavezzi, squalificato) ha fatto flop, frutto anche di un gioco che ancora latita e di una manovra spesso leziosa. L'allarme non è ancora scattato in società, ma il tifo ha già fatto sentire rumorosamente il suo stato d'animo, salutando con una bordata di fischi la squadra al rientro negli spogliatoi. "Non è stato un buon inizio di campionato - ha ammesso Ancelotti - e sicuramente speravo meglio perché abbiamo qualità, ma ora possiamo solo migliorare. La pressione non deve privarci della fiducia nei nostri mezzi, visto che sappiamo bene che il nostro obiettivo resta lo scudetto". Una ventata di ottimismo condivisa da Zlatan Ibrahimovic: "Sono sicuro che basterà infilare due vittorie per imboccare la strada giusta".
Ben più acceso invece lo stato d'animo di Mourinho in Spagna, dopo il clamoroso ko nel 'piccolo derby' contro il Getafe (2-1). Per ritrovare i blancos all'asciutto di vittorie dopo due partite di Liga bisogna risalire alla stagione 2001-02, quando il Real concluse il campionato al terzo posto. Al di là del risultato (che fa il paio col pareggio rimediato in casa contro il Valencia una settimana fa), a Mourinho non è andata proprio giù la scialba prestazione dei suoi ieri sera al 'Coliseum Alfonso Perez': "Una prestazione orribile e inaccettabile" ha tuonato un Number One nervosissimo in conferenza stampa, forse anche per sensibilizzare la dirigenza che finora gli ha negato i rinforzi richiesti (ma proprio oggi é arrivata l'ufficializzazione di Modric dal Tottenham). "Abbiamo strameritato la sconfitta - ha urlato Mou - Sono tanti anni che sono nel calcio ma scopro sempre cose nuove. Oggi ho visto una partita orribile, dopo che l'anno scorso mi era capitato di fare 100 punti in campionato. Non ho detto nulla ai giocatori ma lo farò perché devono sapere quello che penso. Adesso voglio solo far sapere che è stata più una sconfitta meritata del Real Madrid che una vittoria meritata del Getafe". Per vedere se la sfuriata del portoghese avrà avuto gli effetti sperati su CR7 e compagni basterà attendere poco: il 29 è in programma al Bernabeu la gara di ritorno della Supercoppa spagnola contro il Barca.
Ma non ci sono solo la Serie A, la Ligue 1 e la Liga spagnola a tenere banco nella crisi delle big: in Premier League non vanno meglio le cose per altre due 'blasonate' d'Europa, come Liverpool e Arsenal che insieme hanno incamerato appena 3 punti su 12 disponibili nelle prime due giornate di campionato. Oggi come oggi Arsenal e Liverpool sono l'immagine della fatica, due squadre che "non vanno". Se è vero che Wenger ha dovuto fare a meno di un calibro come Van Persie, è altrettanto vero che all'Emirates Stadium sono arrivati Giroud, Cazorla e Podolski, ma il risultato sono stati finora due pareggi senza reti. Il Liverpool, a dir la verità, la vittoria contro il City di Roberto Mancini se l'era anche guadagnata (se non fosse stato per un disgraziato retropassaggio di Skrtel) ma resta il fatto che dopo due giornate ha appena un punto in classifica, complice il pesante scivolone (3-0) rimediato nella partità d'esordio.
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La più grande bugia dell'Olimpiade 2012

Liu Xiang? Era tutta una bugia

In Cina gira la voce di un infortunio già maturato da giorni per l'ostacolista che, apparantemente, si sarebbe invece fatto male all'esordio in pista



La sfortuna di Liu Xiang aveva commosso il mondo. Per la seconda volta in carriera, alla seconda olimpiade consecutiva, è arrivato l'infortunio al momento decisivo, nella sua gara dei 110 ostacoli. Una storia incredibilmente commovente, se non fosse che, forse, abbiamo tutti assistito a una grande presa in giro.
La voce è iniziata a circolare proprio in Cina. Il quotidiano Oriental Guardian è uscito allo scoperto nei giorni scorsi rivelando che sia Liu Xiang che il governo fossero già al corrente dell'infortunio dell'atleta. Un infortunio che era stato appurato già all'arrivo a Londra. Qualche dolore, gli accertamenti del caso e la scoperta che il tendine d'Achille era andato ko ancora una volta.
Liu Xiang e lo staff sapevano tutto, ma addirittura anche alcuni giornalisti. Compreso il commentatore della tv cinese, proprio l'uomo che con le sue parole è riuscito a commuovere un popolo intero. In diretta, apparentemente in modo spontaneo, era riuscito a descrivere ai limiti del pianto il dramma dell'atleta. Ma, forse, era tutta un'immensa bugia.

Tragedia: il giavellotto uccide un giudice


Brutto incidente durante il festival dello sport, un meeting giovanile di Atletica a Duesseldorf, in Germania. Un giudice di gara è morto dopo essere stato colpito alla gola da un giavellotto. La lancia si è conficcata sulla carotide del 75enne.
Secondo una prima ricostruzione il giudice si sarebbe mosso per la misurazione prima che la lancia cadesse a terra calcolando male la traiettoria. Immediati i soccorsi, il trasferimento in ospedale e l'operazione all'ospedale di Dusseldorf. Sette persone, tra cui il lanciatore 17enne, sono dovuti ricorrere alla consulenza di uno psicologo dopo il brutto incidente.
Cinque anni fa, nel corso del Golden League di Roma, il francese del salto in lungo Salim Sdiri fu colpito dalla lancia del finlandese Tero Pitkameki ma non ci furono gravi conseguenze

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