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Milan scommette su Pato, sara' il suo anno

Sei mesi dopo la sfida passata alla storia dell'ultimo scudetto per il 'gol fantasma' di Muntari, domenica è di nuovo Milan-Juventus al Meazza. In palio c'é solo il 'Trofeo Berlusconi', ma di sicuro per i rossoneri di Massimiliano Allegri sarà un esame importante, anche perché arriva dieci giorni dopo la batosta rimediata negli Stati Uniti dal Real Madrid e a una settimana dall'inizio del campionato. Domenica gli occhi saranno puntati su Alexandre Pato, che probabilmente è il più in forma fra gli attaccanti milanisti dopo l'estate olimpica con la Selecao che gli ha permesso di ritrovare fiducia dopo una stagione fitta di infortuni. "Il Milan deve credere in Pato: penso che si sia messo allaß spalle tutti i suoi problemi fisici, per noi è importante", ha spiegato a Sky Daniele Bonera. "Nessuno discute le sue qualità, Pato deve stare tranquillo e sereno, quest'anno farà un sacco di gol", ha aggiunto Antonio Nocerino, e molti a Milanello pensano che il brasiliano debba finalmente decollare ora che non c'é più Ibrahimovic a monopolizzare il gioco offensivo. Con la cessione dello svedese e di Thiago Silva il club di via Turati ha dato una sistemata ai conti, ma impoverito notevolmente la squadra. "La storia - ha tranquillizzato Nocerino ai microfoni di SportMediaset - insegna che il Milan in passato ha superato cessioni importanti come quelle di Shevchenko e Kakà. Spero sia l'anno di El Shaarawy, Robinho, Cassano, Pato e Boateng, perché c'é bisogno di tutti. Sono contento che ci danno per morti, lo vedranno quando ci incontreranno...". Anche Pippo Inzaghi, rimasto rossonero ma in veste di allenatore degli Allievi nazionali è ottimista: "Magari bisognerà soffrire nei prossimi mesi, ma il Milan tornerà a vincere perché ha questo nel suo Dna". Eppure Allegri aspetta rinforzi con una certa ansia, e forse anche lui spera in buone notizie dopo la crescita in Borsa registrata in giornata dal titolo di Mediaset (+2,94%) sull'ipotesi di un possibile interesse di investitori arabi o russi. Probabilmente ne saprà di più domenica dopo la partita, nella cena in cui Berlusconi e Galliani potrebbero decidere le strategie per ottenere il massimo al minimo prezzo negli ultimi giorni d'agosto. C'é un piano per riportare a Milanello Kakà (Nocerino gli ha lasciato la maglia 22: "E' un fenomeno, se arriva siamo tutti contenti") ma per ora il Real Madrid non fa sconti, e non è certa la permanenza di Antonio Cassano. "Sta bene, è un giocatore che all'inizio forse aveva qualche problemino, più che altro nel ritrovare un po' se stesso - ha osservato a Sky Bonera -, ma sul campo si è sempre impegnato e ha fatto una buona preparazione. Resterà? Ad oggi immagino di sì. Poi, si vedrà". A Milano si vocifera di uno scambio con l'Inter che porterebbe il barese in nerazzurro e Pazzini in rossonero. Ma l'attaccante interista è anche nel mirino della squadra di Antonio Conte, e ad Allegri piace molto lo juventino Alessandro Matri. Ecco perché, a sei mesi di distanza, in questo Milan-Juventus il ricordo dei veleni è offuscato dalle vicende di mercato.
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Juve: offerta per Llorente, caccia a top player

"Staremo attenti alle occasioni di qualità". Il presidente Agnelli è stato chiaro, a Villar Perosa: la rosa della Juventus sarà ulteriormente migliorata, sempre restando nei parametri di spesa previsti. Ormai i petali della margherita bianconera per l'attaccante di livello, sono rimasti pochi, sebbene se ne siano aggiunti un paio nelle ultime ore: Llorente, Dzeko, Jovetic, più Hernandez e Berbatov (Manchester United). Il preferito da Conte resta sempre lo spagnolo, ma la società non intende andare oltre i 16 milioni offerti all'Athletic Bilbao, poco di più di quanti potrebbe ricavarne dalla cessione di Matri al Milan. L'approdo di Van Persie all'United, ha spostato alcuni equilibri sulla scacchiera internazionale: l'Arsenal cerca una punta, ma soprattutto il City, sfumato l'olandese, è a caccia di un top player e, come ha confermato lo stesso Mancini, lo acquisterà. Potrebbe essere proprio lo spagnolo, eliminando così un altro obiettivo della Juventus, ma al tempo stesso offrendole uno spiraglio, la cessione di Dzeko, che costerebbe più o meno quanto Llorente, ma ha un ingaggio assai alto (5 miolioni). Anche gli esuberi dell'altro Manchester potrebbero fare comodo alla squadra di Conte: in primis il messicano Hernandez, punta veloce e prolifica e il talentuoso Berbatov, già però trentunenne. Marotta avrebbe chiesto notizie anche dell'altro Hernandez, quello uruguaiano del Palermo, giovane promettentissimo, ma con alle spalle un serio infortunio. E' anche spuntato il nome dello spagnolo del Siviglia Negredo, dichiarato però incedibile e non proprio una prima scelta per Conte. Sfumati i grandi obiettivi (Van Persie, Cavani, Higuain, Suarez), si cerca un giocatore che, a parità di valore tecnico ed economico, sia più adatto possibile agli schemi d'attacco della squadra campione d'Italia. In attesa del recupero degli infortunati (Chiellini forse disputerà uno spezzone a San Siro nel 'Berlusconi', Isla ne avrà ancora per una settimana e Caceres per tre), Conte cerca nuove soluzioni per un organico che molto probabilmente comincerà il campionato incompleto, in attesa di botti finali di mercato e guarigioni eccellenti. Lo scambio Quagliarella-Pazzini potrebbe essere il last minute, ma non è l'obiettivo prioritario. Il tempo stringe : c'é il Parma sabato 25, ma soprattutto la Champions alle porte, a metà settembre. Intanto questa mattina si è recata a Vinovo l'avvocato Giulia Bongiorno, neo entrata nel pool difensivo di Conte, preceduta dal suo legale, Antonio De Rensis. Il tecnico certamente non è sereno, diviso tra la partita del campo e quella giudiziaria. Bisognerà aspettare il 20 per l'appello e non saranno giorni leggeri: Conte si butta però nel lavoro del campo con un'energia raddoppiata, magari mettendoci un pizzico di rabbia in più, mitigata dall'ennesima conferma, ieri, della solidarietà dei vertici societari. Carrera, d'altra parte, ha conquistato presto la fiducia generale e Conte, da questo punto di vista, può stare davvero tranquillo
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Prandelli punta su giovani, Destro e' gia' pronto

Per Antonio Cassano le porte della Nazionale sono aperte, ma nell'immediato sembra che un posto da titolare accanto a Balotelli se lo sia conquistato Mattia Destro, mentre altri giovani sono nel mirino per preparare la squadra per il Mondiale 2014. E' questo il panorama azzurro tracciato in un'intervista a Sky Sport dal ct, Cesare Prandelli, che per quanto riguarda il campionato spera di assistere ad una lotta serrata e vedere un maggiore impiego dei giovani. "Cassano è un giocatore che farà di tutto per esserci ancora e se giocherà nel Milan sicuramente troverà posto - ha esordito il commissario tecnico -. Mi auguro che trovi motivazioni per lavorare bene, perché è ancora molto giovane e ha qualità straordinarie". Quanto a Destro, Prandelli ha ribadito gli elogi: "Già in preparazione degli Europei avevamo visto che aveva qualità ma, soprattutto, ha l'entusiasmo del giovane ed ha anche la capacità di farsi trovare pronto in zona gol. Le prossime convocazioni saranno dettate dalla presenza nel campionato e se Destro dimostrerà di meritarsi la maglia di titolare è pensabile che possa essere negli undici". Destro, ma anche Insigne e altri della Under 21 sono molto seguiti dal tecnico, che ha bisogno di innesti freschi nella squadra e per questo invita anche i club a darsi da fare: "Bisogna programmare il futuro, dobbiamo avere il coraggio di puntare sui giovani - spiega il ct -. In chiave campionato, mi auguro di assistere ancora ad una lotta a tre o quattro squadre. Più squadre ci sono e più possibilità ha il calcio italiano di uscire da una situazione un po' di difficoltà". Anche Prandelli, come molti, è curioso di vedere al lavoro Zeman: "Lui è sinonimo di qualità di gioco, di calcio offensivo e, quindi, tutti vogliamo vedere qualcosa d'importante da questo punto di vista". Infine, un annuncio: "Prima della partita di Modena (11 settembre contro Malta per le qualificazioni ai Mondiali, ndr) vorremmo fare veramente un allenamento in mezzo alla gente dell'Emilia colpita dal perché ha bisogno, comunque, di non dimenticare quello che è successo ma, soprattutto, di dare la giusta nostra presenza. L'abbiamo detto due anni fa, volevano riavvicinare la gente alla maglia azzurra e, automaticamente, noi dobbiamo avvicinarci ai problemi della gente".
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