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Calcio Champions: sorteggi

Pochi rischi per Udinese. Possibili Dinamo Kiev e Spartak Mosca. In E. League Lazio e Inter
Nessuno 'spauracchio' sulla strada dell'Udinese nel sorteggio dell'ultimo turno preliminare della Champions League (21-22 e 28-29 agosto) che si svolgerà domani a mezzogiorno a Nyon, presso la sede dell'Uefa. Alle 13.30, avrà luogo il sorteggio dai playoff di Europa League (23 e 30 agosto), che interesserà la Lazio e verosimilmente l'Inter.

Al contrario della passata stagione, quando l'Udinese dovette vedersela con l'Arsenal nei playoff di Champions (e finì eliminata di poco), questa volta gli uomini di Guidolin non affronteranno una grande d'Europa. Le possibilità di ritrovare la fase a gironi della Champions League (per la quale Juventus e Milan sono già qualificate) sono elevate.

I possibili avversari dei friulani si chiamano Sporting Braga, Dinamo Kiev, Panathinaikos, FC Copenaghen e Spartak Mosca. Tutte squadre di buon livello ma nessuna inarrivabile. Lo Sporting Braga allenato da Jose Peseiro - con una vecchia conoscenza del calcio italiano, Fernando Couto, in qualità di assistente - giunse in finale dell'Europa League nel 2011 (battuto dal Porto dì Andre Villas Boas) ma non è ancora una grande del football portoghese. La Dynamo Kiev di Yuri Semin è squadra solida senza essere geniale.

Conta nei propri ranghi l'ex milanista Taiwo, nonché vari nazionali ucraini. Il Panathinaikos, ora allenato dall'ex-tecnico del Porto Jesualdo Ferreira, si affida alle 'vecchie glorie' Katsuranis e Karagunis (campioni d'Europa con la Grecia nel 2004), nonché alla stella emergente del calcio ellenico Ninis. Lo Spartak Mosca si affida al giovane ex allenatore del Valencia Unai Emery per interrompere il dominio in Russia dello Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti, e per brillare in Europa.

L'avversario più agevole per l'Udinese sarebbe comunque il Copenaghen. I danesi, guidati dal belga Ariel Jacobs (ex Anderlecht), hanno eliminato il Bruges al terzo preliminare ma sembrano comunque nettamente inferiori ai friulani. Ad ogni modo, in caso di eliminazione, i bianconeri passerebbero nei gironi di Europa League. Nel torneo europeo minore, Lazio ed Inter (ammesso che si qualifichi, ma dopo il 3-0 dell'andata contro i croati dell'Hajduk, a Spalato, restano pochi dubbi) saranno teste di serie.

Il Napoli, vincitore della Coppa Italia, è direttamente ammesso alla fase a gironi. Il quadro delle partecipanti non è ancora definito - le gare di ritorno del terzo preliminare si disputano stasera - ma sembrano poche le formazioni in grado di impensierire le italiane. Da evitare comunque 'in primis' i russi dell'Anzhi Makhachkala, allenati dal 'santone' olandese Guus Hiddink (già ct della Russia) e che possono contare in attacco sull'ex interista Samuel Etòo

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E. League: Inter-Hajduk 0-2, ma nerazzurri passano

L'Inter perde in casa 2-0 (1-0) contro i croati dell'Hajduk Spalato nella partita di ritorno del terzo turno preliminare di Europa League, ma si qualifica ai play-off della competizione continentale in virtù della vittoria 3-0 nel match di andata.
INTER-HAJDUK; ATTIMI DI TENSIONE FRA TIFOSERIE - Sono circa tremila i tifosi croati al seguito della propria squadra - l'Hajduk Spalato - che sta giocando contro l'Inter nella partita di ritorno valida per i preliminari di Europa League. Qualche momento di tensione fuori e dentro lo stadio.
Prima che iniziasse la partita le forze dell'ordine hanno impedito che i supporters delle 2 squadre venissero in contatto. Al momento del vantaggio dell'Hajduk la 'torcida' si è scatenata e sugli spazi qualche tifoso isolato ha creato un po' di nervosismo. La situazione è sotto controllo
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Juve: non assegnato 10 Del Piero

Grande omaggio della Juventus ad Alessandro Del Piero: la maglia numero 10 del grande campione che ha appena lasciato il club, non è stata assegnata a nessuno. Lo si è appreso oggi, quando è stata resa nota la nuova numerazione sulle maglie.


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Poker Bolt, da leggenda. Donato bronzo nel triplo

Un oro che significa leggenda. Non sta nella pelle Usain Bolt dopo aver stracciato tutti nella finale dei 200 e bissato la vittoria sui 100 che lo pone sul gradino più alto della velocità di tutti i tempi: è il primo atleta a vincere quattro ori individuali nello sprint. "Ero venuto qui per vincere l'oro, ci sono riuscito. Ora sono una leggenda, mi sento il più grande atleta vivente", le sue prime parole dopo aver battuto i compagni Yohan Blake, medaglia d'argento, e Warren Weir, bronzo. "Ora - ha aggiunto lo sprinter giamaicano - appartengo alla stessa categoria di Michael Johnson e per me è un onore. Sono cresciuto guardando Johnson battere record. La gara è stata più difficile di quanto mi aspettassi e quando sono uscito dalla curva ho sentito la pressione venire fuori". Con la tripletta giamaicana sul podio "abbiamo domostrato di essere il più grande paese nella velocità. E' meraviglioso". "Adesso non devo dimostrare più niente - ha aggiunto Bolt - Ho mostrato al mondo che io sono il migliore e adesso voglio solo divertirmi. Questo è il mio momento e non lo dimenticherò mai. Anche il mio allenatore sta impazzendo di gioia ora ma abbiamo lavorato tutta la stagione per questo obiettivo". Bolto semmai ha un piccolo cruccio, non essere riuscito a battere il suo record del mondo sulla distanza: "Sapevo che sarebbe stato possibile. ma sono uscito dalla curva non abbastanza veloce e poi ho sentito un po' tirare la schiena". Bolt è felice perché questa doppia vittoria arriva al termine di una stagione "molto difficile e davvero dura. Mi sono allenato duramente e sapevo cosa avrebbe significato Londra per me, per questo sono orgoglioso di quello che ho fatto". Il commiato è per ringraziare "tutti quelli che mi hanno aiutato e mi sono stati vicini, a cominciare dai miei tifosi in Giamaica. Per farlo dovrei stare qui un anno intero".




DONATO, SALTO NEL BRONZO COME GENTILE - Un bronzo anche per l'atletica, dopo quello del nuoto. Nel giorno in cui Martina Grimaldi rende un po' meno amaro il bilancio della Fin con il bronzo nella 10 km. del fondo in acque libere, arriva anche il terzo posto del 'ciociaro di Roma' Fabrizio Donato nel salto triplo. Il campione d'Europa ripete quindi, a 44 anni di distanza da Città del Messico 1968, quanto riuscito a quel Giuseppe Gentile che nelle circostanza con la sua impresa si fece notare anche da Pierpaolo Pasolini, che osservandolo in tv decise di affidargli la parte di Giasone nel film 'Medea', girato un anno dopo le Olimpiadi. Forse il quasi 36enne Donato (compie gli anni martedì 14) non arriverà a tanto, ma si consola con il ruolo di salvatore della patria in casa Fidal. Persa prima dei Giochi Antonietta Di Martino e poi il marciatore Schwazer per le note vicende, l'Italia targata Fidal trova questo saltatore quest'anno finalmente lasciato in pace dagli infortuni (ma qualche problema al tendine d'Achille sinistro lo ha avuto anche in avvicinamento a Londra) e quindi deciso a dimostrare quanto vale. Ci riesce con un'ottima condotta di gara fin dal primo salto, ottenendo 7,38. E' già una buona misura, che gli vale subito il podio, ma l'azzurro delle Fiamme Gialle la migliora costantemente (17,44, 17,45 e 17,48) fino ai due nulli finali quando ha un po' mollato sentendo odore di medaglia ("l'avevo capito, e in pedana mi veniva da piangere"), alle spalle dei due americani Taylor e Claye, ovvero il meglio della scena mondiale del triplo. Fa un'ottima figura anche l'altro azzurro Daniele Greco, 25enne leccese ed ex calciatore (ha giocato fino ai 17 anni), che nelle battute iniziali della gara è terzo, poi non scende mai al di sotto del quarto posto ("va bene, se è alle spalle di un italiano") e fa quindi meglio dell'unico altro azzurro che, nella storia dei Giochi, a parte Gentile e Donato, era stato capace di qualificarsi per la finale olimpica del triplo, quel Camossi 8/o nel 2000 a Sydney. "Realizzo il sogno di tutta una vita - dice un emozionato Donato dopo la gara - e faccio fatica ad esprimere ciò che sento. Il mio obiettivo quest'anno era di fare 18 metri, e non lo nascondo, ma avevo fastidio al tendine e quindi non ero libero nella rincorsa. Ero costante nelle misure ma non perfetto, ma ho comunque raggiunto questo risultato". Donato diventa quasi un fiume in piena. "Sono quindici anni che sono qui e sono felice di fare atletica - dice mentre sembra quasi rivolgersi a chi invece ha detto di avere la nausea -. Chi vi si dedica come noi, giorno dopo giorno, raccoglie dei risultati ma se anche non lo fa è felice lo stesso perché torna a casa e trova la famiglia. Spero che questo risultato riesca a conquistare lo spazio che in negli ultimi giorni è stato dedicato solo al doping". Ma Donato è l'erede di Gentile? "Lo conosco di persona - risponde -, per me è stato un modello e adesso che abbiamo tutti e due il bronzo olimpico vorrei incontrarlo di nuovo". E sarebbe un bel momento per tutti quelli che (Donato non è solo) ancora amano l'atletica.



NUOTO, BRONZO GRIMALDI IDEM QUINTA, NELLA STORIA - Martina Grimaldi ha vinto la medaglia di bronzo nella 10 km di nuoto di fondo ai Giochi di Londra. La medaglia d'oro è andata all'ungherese Eva Risztov che ha fermato il cronometro a 1h57'38", davanti all'americana Haley Anderson (1h57'39"). Spero di aver regalato emozioni a tutti, ci speravo e sono felice". Così Martina Grimaldi, bronzo nella 10 km di nuoto, risponde a chi gli fa notare di aver portato a casa la prima medaglia olimpica per l'Italnuoto, allontanando l'etichetta di 'salvatrice' del movimento. "I miei compagni non hanno preso medaglie - dice a Sky l'azzurra - ma hanno dato il 100%". Un terzo posto difeso con i denti sulla britannica Payne: "Con le soddisfazioni la stanchezza non si sente, ma la botta arriverà. Non ce la facevo più, e il tocco é stato una liberazione". Josefa Idem ha chiuso al quinto posto la finale olimpica del K1 500 di canoa. L'oro è andato all'ungherese Danuta Kozak. "Sono dispiaciuta perché questa era la mia ultima gara, ma sono anche contenta per essere arrivata così vicina al podio. Ora basta, veramente basta, il mio sogno è essere a Rio per raccontare le imprese gli altri". Josefa Idem annuncia così, ai microfoni Sky, l'addio alle gare dopo il 5/o posto di oggi. "E' mancato quel pochino in più, dio bono, come si dice in Romagna - ha aggiunto la canoista, 48 anni a settembre alla sua ottava olimpiade -. E' stato bello sognare con tutti voi certo se la rifacciamo domani va in un altro modo". "Non siate tristi per me". Così Josefa Idem, senza riuscire a trattenere le lacrime, ha parlato del suo addio agonistico dopo 35 anni di carriera. "Ora voglio scrivere storie di sport, storie di perdenti - ha detto la 48enne canoista - questo è il momento di smettere, era diventata troppo dura". "Spero che questo sia un quinto posto che possa ispirare: ai nostri giovani dobbiamo dare un progetto, la gioia di inseguire un futuro", ha detto Josefa. "Alla faccia dello spread - ha aggiunto l'azzurra, nata in Germania - noi italiani siamo molto, molto meglio di quello che crediamo. Siamo davvero forti, siamo grandi".
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Milan travolto dal Real Madrid

Incassa cinque gol il Milan in amichevole a New York contro il Real Madrid. Allo Yankee Stadium finisce 5-1 per gli spagnoli. Apre le marcature Di Maria al 24', poi il pareggio dei rossoneri con Robinho al 33'. Nella ripresa doppietta di Cristiano Ronaldo (49' e 66') e reti di Ramos (81') e Callejon allo scadere (89').


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Prove rally nel frusinate, due morti

Stavano provando la loro Reanult Clio sul circuito del Rally in programma domenica a Santopadre, nel frusinate, ma sono usciti di strada finendo in un burrone. Sono morti cosi' ieri sera, intorno alle 23, il pilota e il navigatore, Francesco Cascone, 27 anni, di Sora, e Vittorio Canestraro 52 anni, residente a Fontechiari. La loro vettura e' uscita di strada ribaltandosi piu' volte. L'incidente e' avvenuto in localita' Barbanera. I due sono rimasti uccisi sul colpo ansa

Itallvolley e Settebello Azzurri in semifinale

PALLAVOLO: 3-0 A USA,ITALIA IN SEMIFINALE COL BRASILE - Gli azzurri della pallavolo si sono qualificati per le semifinali battendo nei quarti gli Stati Uniti 3-0 (28-26, 25-20, 25-20). In semifinale l'Italia affronterà il Brasile.



PALLANUOTO: 11-9 ALL'UNGHERIA, ITALIA IN SEMIFINALE - L'Italia della pallanuoto vola in semifinale del torneo olimpico di Londra. Ai quarti il Settebello ha battuto 11-9 l'Ungheria, campione in carica.



SCHWAZER: IPOTESI DI NUOVE ANALISI ANCHE SU ORO PECHINO - ''Alla fine dello scorso anno, dopo tre anni molto difficili e travagliati, non sono stato piu' capace di dire no al doping'': cosi' Alex Schwazer ha parlato in conferenza stampa a Bolzano. ''Quando il 30 luglio si sono presentati a casa mia per i controlli non avevo la forza di chiedere a mia madre di dire che non ero a casa. Avrei potuto farlo, ma non vedevo l'ora che tutto finisse'', ha aggiunto, con voce rotta dal pianto. "Per me non è stato facile dire a Carolina (Kostner, ndr.) che in frigo non c'erano vitamine B12, ma epo. Mi vergogno tanto. Carolina non sapeva niente", ha aggiunto in lacrime. Parlando di Carolina, Alex ha rivelato altri particolari sul suo stato psicologico nei mesi recenti. "Avevo la nausea della marcia, non ne potevo più degli allenamenti. Alla mia fidanzata piace il pattinaggio, io faccio marcia perché sono bravo, ma non ho piacere a faticare. La differenza tra il mio rapporto con lo sport e quello di Carolina è questo". "So che alle Olimpiadi non sarei andato, perché non ce l'avrei fatta psicologicamente", ha confessato. "Domani vado a Bologna perché devo restituire il tesserino e la pistola dei Carabinieri", ha detto Schwazer, che ha espresso parole di elogio per il gruppo sportivo dei Carabinieri. "Se non ci fosse stata l'Arma non avrei potuto fare questo sport a livello professionale", ha aggiunto Schwazer. "Sono andato in Turchia per comperare l'Epo. Ho fatto tutto da solo, sono partito con 1.500 euro e ho acquistato il prodotto in una farmacia", ha detto l'atleta spiegando come si è procurato la sostanza dopante. "E' stata la prima e unica volta che ho acquistato un farmaco di questo tipo - ha aggiunto l'ex campione olimpico -, perché sono sempre stato pulito". Schwazer afferma di essersi dopato solo per pochi giorni. "Mi sono somministrato le iniezioni dopo il controllo antidoping del 13 luglio fino al 29 luglio (il giorno prima dell'esame risultato positivo, ndr)". Il marciatore ha poi dichiarato di aver acquistato l'epo lo scorso settembre in Turchia, in Antalya - "perché lì basta mettere i soldi sul banco" - e di aver tenuto il farmaco poi sempre in frigo fino a luglio. "Ho contattato il dottor Ferrari nel 2009 per avere da lui consigli tecnici, nient'altro. I test antidoping dell'epoca lo dimostrano perché i valori non mentono. Dal 2011, quando sono apparse le notizie sul ciclismo, non l'ho più sentito", ha aggiunto. "Non devo coprire nessuno. Non voglio più gareggiare, ma tornare alla vita normale. Non avrei perciò problemi a dire che il dottor Ferrari mi ha dato dei farmaci, ma non è stato così", ha risposto Schwazer ad una domanda dei cronisti. "Volevo tutto, invece ho perso tutto". Il marciatore ha così spiegato i fatti degli ultimi giorni che hanno portato alla sua squalifica a Londra. Secondo l'altoatesino, l'errore è stato quello di volere gareggiare sia nella 20 che nella 50 km. "La 50 km - ha detto - la posso vincere anche senza doping, l'ho dimostrato. La 20 km richiede invece velocità nel finale. Non dovevo puntare su entrambe le gare", così l'atleta.



PROCURA BOLZANO AVVIA INCHIESTA - La procura di Bolzano ha aperto formalmente una indagine sul marciatore Alex Schwazer, escluso dai giochi olimpici per doping. L'ipotesi di reato è di frode sportiva. Lo ha confermato il procuratore Guido Rispoli.



Gli inquirenti ipotizzano infatti che l'assunzione delle sostanze dopanti sia avvenuta in parte in Italia, ma in parte anche all'estero. Per questo la competenza sull'inchiesta è della procura di Bolzano, visto che Schwazer é residente in Alto Adige. Il procuratore Rispoli ha creato un gruppo di lavoro che effettuerà gli accertamenti preliminari per vedere se ci sono gli estremi per procedere con l'inchiesta. Questa dovrà anche stabilire l'eventuale responsabilità di terzi, che potrebbero aver indotto Schwazer al doping.



DR. FERRARI 'MAI CONSIGLIATO DOPING, QUERELO' -"Non ho più avuto contatti con Alex Schwazer da circa 18 mesi. Non vado a St. Moritz dall'ottobre 2010. Non gli ho mai consigliato pratiche doping, né lui me le ha mai richieste".Il dottor Michele Ferrari, accostato al marciatore in notizie di stampa, ha annunciato tramite il suo avvocato, Dario Bolognesi, iniziative legali e querele.

IndietroStampa Invia Scrivi alla redazione precedentesuccessivaItalvolley in semifinale, Settebello soffre 08 agosto, 21:51 Ritorna al dossier

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