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Calciomercato Milan: Ibrahimovic sempre più vicino ai rossoneri

Lo svedese sempre più vicino a vestire la maglia rossonera, anche se la trattativa non é ancora conclusa. Il Milan ha offerto 40 milioni ed il Barcellona sta valutando seriamente l'offerta.

Come ogni estate gli ultimi giorni di calciomercato sono infuocati ed i botti che si stanno sentendo sono davvero rumorosi. Dopo che Quagliarella é stato venduto alla Juventus ci potrebbe essere un altro clamoroso colpo, Ibrahimovic al Milan.

Fino a un paio di settimana fa l’affare sembrava puro fantalcio, tant’é vero che anche Raiola aveva escluso un possibile arrivo di Ibrahimovic al Milan. Ma ormai é chiaro che nel calcio di oggi nessuno è incedibile. Inoltre Ibra non ha certo un rapporto idilliaco con Guardiola, che spesso lo ha fatto accomodare in panchina. E lo svedese certo non vuole vivere un’altra stagione da comprimario. Nel club rossonero sarebbe invece la prima stella.

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Platini presenta Collina: «Con lui gli arbitri europei miglioreranno»

MONTECARLO. Da ieri Pierluigi Collina è a capo del settore arbitrale dell’Uefa. Lo ha annunciato il presidente Michel Platini. Il compito di Collina sarà quello di «migliorare gli arbitri e quindi la qualità delle loro prestazioni, di designare i direttori di gara per le varie partite (il primo prescelto è stato lo svizzero Busacca per Inter-Atletico Madrid che stasera assegna la Supercoppa) e di fare da supervisore al progetto dei cinque arbitri».



Polemiche, assalti e oscuri presagi L’italcalcio ostaggio di tv e ultrà

Quelli che la tessera del tifoso... L’Italia, il Paese di 'quelli che'. Quelli che non la vogliono e te lo dicono bruciandoti l’automobile com’è successo ad Alzano con alcuni ultrà dell’Atalanta, niente di personale s’intende; e gettano bombe carta che certo non impari a fabbricarle ad educazione tecnologica e neanche con il 'piccolo chimico'. Quelli che non la vogliono, la tesseraccia, e ti spiegano, anzi ti ululano che è tutto un modo per schedare il povero tifoso e sottrargli libertà personale e negargli i diritti; ma poi non siamo riusciti a trovare nessuno capace di spiegare quale 'libertà' venga negata, e quale schedatura sarà mai, visto che è la stessa 'schedatura' che ti fanno al supermercato con la tessera punti... in realtà un modo comodo per studiare le abitudini di ogni singolo consumatore e, perbacco, la direzione marketing dell’iper sa perfino se ho la dentiera dall’adesivo che ho acquistato (in realtà per il nonno). Quelli che senza tessera seguiranno la squadra in trasferta, sabato e domenica sera, sapendo di concorrere a creare una situazione a rischio, con poliziotti schierati, e nervosi, a spese di tutti i contribuenti... a riprova che il calcio lo 'paga' anche a chi non lo vede.
E poi: quelli che la tessera l’hanno fatta seduti accanto a quelli che non l’hanno; come a Cesena, dove gli ultrà della Curva Mare non ne vogliono sapere ma il Centro coordinamento dei 33 club, per 4.000 tifosi, l’ha sottoscritta senza che la sua coscienza risultasse in alcun modo turbata. Quelli che... per la prima volta ultrà bresciani e bergamaschi remano nella stessa direzione, con il sospetto fondato che sia quella sbagliata. Quelli che a Milano non si capisce niente: 220mila tessere il Milan, praticamente ce l’ha anche chi è andato al Meazza una volta sola negli ultimi due anni; e 'appena' 50mila (pare) l’Inter.
Quelli che s’illudono di aver risolto il problema dei delinquenti che s’infilano in curva e di trasformare gli stadi in teatri: se gli stadi italiani fossero come quelli inglesi o tedeschi o i migliori spagnoli, probabilmente non ci sarebbe alcun bisogno della tessera. Il tifoso italiano paga cifre assurde per vedere la partita male, sotto la pioggia e con il rischio di prendersi un petardo sulla testa, petardo che non potrebbe entrare se tutti gli spettatori fossero davvero controllati. I nostri stadi, tranne rarissime eccezioni, sono brutti, sporchi, scomodi, decrepiti, ingenerano ansia e insicurezza, e ci pensi cento volte prima di portarci la famiglia...
e alla fine non ce la porti.
Ed infine: quelli che per anni hanno lasciato mano libera agli ultrà, per convenienza o paura, e adesso sbattono loro la porta in faccia; i padroni del calcio prigionieri delle televisioni senza i cui soldi farebbero bancarotta. Quelli che se gli abbonati allo stadio calano del 20 per cento e gli abbonati alla pay-tv crescono del 20 per cento è una pura coincidenza.
Quelli che comunque il calcio è il gioco più bello del mondo e tutto digerisce: il biglietto nominale, i tornelli, i daspo, i morti, gli accoltellati, gli assalti alle caserme e i 'puncicati' romani, i portoghesi napoletani, calciopoli, le scommesse clandestine, lo smantellamento dei settori giovanili, le fidanzate dei calciatori strapagati e con la puzzetta al naso, i telecronisti logorroici nevrotici innamorati di sé, i cronisti e i loro processoni... diamine, digeriremo anche la tessera del tifoso, forse una delle iniziative più opportune e intelligenti, ma pensata per un calcio che ancora non c’è; e che, in un contesto insensato, rischia di risultare superflua, come argenteria alla mensa dei poveri.
Una misura opportuna in un contesto inadeguato: stadi fatiscenti, strapotere delle tv e impotenza delle società mentre gli spettatori abbandonano gli spalti per sedersi in poltrona
UMBERTO FOLENA - avvenire 27 agosto 2010