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Balotelli al Manchester City

LONDRA - Il Manchester City ha annunciato ufficialmente l'ingaggio di Mario Balotelli. L'attaccante proveniente dall'Inter ha firmato un contratto di cinque anni e guadagnera' 3,5 milioni di euro l'anno. Il Manchester paghera' al club nerazzurro 28 milioni di euro per il giocatore.
IL LUNGO ADDIO,LA TELENOVELA E' FINITA - La telenovela adesso e' davvero finita. Il tormentone-Balotelli che ha tenuto in scacco l'intera estate nerazzurra va in soffitta: Supermario non e' piu' un giocatore dell'Inter. Pagato dazio all'emozione per il debutto in Nazionale, festeggiato ieri il compleanno numero 20, l'attaccante bresciano vive la prima grande svolta della sua parabola calcistica con l'addio all'Italia e lo sbarco in Inghilterra, al Manchester City di Roberto Mancini. Non certo un fulmine a ciel sereno: la trattativa tra Inter e i Citizens e' andata avanti per settimane, tra incontri, rilanci e frenate. Con il club di Massimo Moratti - che, nelle scorse settimane, ha definito il giocatore talentuoso ma ''non indispensabile'' - a fare il prezzo, non inferiore ai 30 milioni di euro, e la societa' britannica a cercare uno sconto, fino ad arrivare a 28 milioni oltre a bonus legati al rendimento: ossia, probabilmente, ad una cifra sui 32-33 milioni di euro. Una somma non indifferente (senza contare i 3,5 milioni di euro a stagione di ingaggio che l'agente di Balotelli, Mino Raiola, ha strappato alla dirigenza inglese) messa sul piatto dal City per accontentare Mancini, mentore della punta bresciana e il primo a lanciarlo in grande stile nel panorama calcistico italiano e internazionale. Deciso ad averlo prima dell'avvio del campionato inglese che vede gli uomini di Manchester, domani, debuttare in casa del Tottenham a Londra. Divenuto certo nelle ultime ore e ufficializzato nel tardo pomeriggio, l'addio di Balotelli all'Inter - con cui ha fatto tutta la preparazione estiva senza pero' mai scendere in campo nelle amichevoli - parte da lontano, dallo scorso inverno, quando il giocatore, dopo diverse incomprensioni con il tecnico Mourinho ,sceglie come suo agente Mino Raiola, gia' procuratore di Zlatan Ibrahimovic ceduto al Barcellona, l'estate scorsa, per una quarantina di milioni di euro piu' Samuel Eto'o. Una mossa - la nomina di Raiola - accolta con non troppo entusiasmo negli ambienti nerazzurri e dalla tifoseria, nonostante le prime parole, pronunciate dall'agente lo scorso 12 marzo: ''Oggi Mario Balotelli e' un giocatore dell'Inter, punto e basta. Non sono qui per portare via Balotelli dall'Inter: non vedo il mio lavoro cosi'. Con calma parleremo con la societa'''. E di parole, nei mesi successivi, il procuratore ne ha dovute spendere parecchie, con il suo assistito tenuto fuori squadra da Mourinho (che lo accusava di scarso impegno) contro il Chelsea a Londra e il Cska in Champions League; e con Palermo, Livorno e Roma in campionato. Parole, ancora, spese per proteggere Supermario dopo la maglia del Milan indossata mentre viene ripreso a sua insaputa da 'Striscia la Notizia'; e, soprattutto, dopo la maglia nerazzurra buttata a terra nella semifinale di andata con il Barcellona. Le ultime, di parole, Raiola le ha riservate per intavolare la cessione di Balotelli al City. Una destinazione gradita al giocatore per la presenza di Mancini e per la voglia di misurarsi con il calcio inglese. Gradita all'Inter - che non si sarebbe privata di un giovane cosi' forte per cederlo a una concorrente italiana -, decisa a capitalizzare, nel miglior modo possibile, il talento innegabile di Supermario. Non piu' ''indispensabile'' in ottica fair-play finanziario, soprattutto in uno spogliatoio che, da tempo, non era piu' il suo.

BALOTELLI; MANCINI, E' UN INVESTIMENTO SICURO - ''Balotelli e' un investimento sicuro''. Roberto Mancini risponde cosi' agli scettici inglesi che ritengono troppi i soldi spesi dal Manchester City per un giocatore in fondo ancora tutto da scoprire. ''Il suo arrivo migliorera' la squadra - ha detto l'allenatore ai microfoni di Sky Sport 24 - Sono felice''. Mancini ha spiegato che ha voluto fortemente Balotelli al suo City. ''Abbiamo seguito diversi giovani giocatori - ha detto l'ex tecnico dell'Inter - , e Mario era tra questi''. Molti in Premier League hanno storto il naso per via di certi comportamenti avuti in passato dall'azzurro: ''E' un bravo ragazzo e puo' migliorare certi suoi momenti caratteriali. Quando si e' giovani e' giusto che sia cosi'. Ma la cosa piu' importante per me e' che e' un grande giocatore''.

BALOTELLI,'PREFERIVO CRESCERE DA GIOCATORE IN ITALIA' - ''Mi dispiace lasciare l'Inter e l'Italia, perche' avrei preferito continuare la mia crescita professionale nel mio Paese''. Lo scrive Mario Balotelli in un comunicato apparso sul suo sito internet, quando manca ormai poco all'annuncio ufficiale del suo passaggio al Manchester City. ''Sto per cominciare una nuova avventura - scrive Balotelli - (...). Vado dove spero di trovare lo spazio per giocare, perche' per me e' molto importante: ho bisogno di giocare, di sbagliare, di imparare, e di giocare ancora. E di un ambiente piu' sereno intorno a me. Lascio alle spalle un anno difficile: ho riconosciuto i miei sbagli, ma credo di essermi trovato spesso al centro di pressioni e critiche che in alcuni casi mi hanno esasperato''. ''Ora penso solo a fare bene nella mia nuova squadra e in premier - ha scritto ancora Balotelli -. Ce la voglio mettere tutta! Ringrazio la mia famiglia, che con tanta pazienza e affetto mi e' stata vicina, nei momenti belli e in quelli difficili. Ringrazio il presidente Moratti, la squadra con cui ho condiviso tante vittorie, i tifosi che mi hanno sostenuto, il mio entourage e gli amici''

ansa



Wenger, altri tre anni con l'Arsenal

Arsene Wenger, tecnico dell'Arsenal, ha sottoscritto un nuovo contratto con la societa' londinese, prolungandolo di altri tre anni. Ora il francese rimarra' ai Gunners fino a giugno 2014. 'Il mio cuore appartiene all'Arsenal - fa sapere Wenger, 60 anni - ed il mio desiderio e' di vedere questa squadra vincere. Le mie motivazioni e la voglia di fare sono forti, come e piu' di prima. Ho fiducia nei dirigenti e spero di poter dire la stessa cosa dei tifosi e dei miei giocatori'.

ansa 14 agosto



Al via la Premier League dell'austerity






Spende solo lo sceicco Mansour,
ma Manchester City è l'eccezione
GABRIELE MARCOTTI
LONDRA
Non sarà l’acquisto di Balotelli a fare dello sceicco Mansour il re del calciomercato globale, titolo già acquisito per distacco sulla concorrenza, più o meno qualificata. Oltre 100 milioni investiti sono una prova inoppugnabile. Semmai l’ultima operazione, chiusa alla vigilia della nuova stagione inglese, rivela un paradosso della Premier League. L’unico a spendere e spandere è lui, gli altri - Abramovich compreso - si sono avviati sulla strada del fairplay finanziario, emendando la meritatissima fama di cicale. Proprio così: se il primo ministro Dave Cameron ha annunciato un programma di tagli alle spese statali, anche la Premier League sposa l’austerity.

Le cifre parlano chiaro. Il calcio inglese resta il più ricco del mondo, ma con oculatezza: nell'estate del 2007 la spesa estiva al calciomercato aveva superato il miliardo e 300 milioni di euro. Da lì si è scesi a 1,2 miliardi nel 2008 e 770 milioni l'anno scorso. Quest'estate si sono superati a malapena i 300 milioni, un terzo dei quali frutto proprio della munificenza dello sceicco Mansour.

Naturalmente la cifra è destinata ad aumentare - mancano poco più di due settimane alla chiusura delle trattative e il City (in campo oggi a Londra contro il Tottenham, differita su Sky sport 1 alle 20,45, Balotelli spettatore) è pronto a spendere un’altra milionata per assicurarsi James Milner - ma quasi sicuramente si chiuderà con un totale ben lontano da quello dello scorso anno. I motivi? L’economia rallentata (con il conseguente calo delle sponsorizzazioni), il forte indebitamento di alcuni club (su tutti Liverpool e Manchester United) e l'incertezza per la nuova normativa Uefa del Financial Fair Play, in vigore dal 2012.

Dunque, oggi si riparte. La caccia è al Chelsea di Carlo Ancelotti, capace di centrare la doppietta campionato-FA Cup lo scorso anno. Il battesimo dei campioni l’officerà il West Bromwich a Stamford Bridge (ore 18,30, diretta Sky Sport 1). Compito principale di Carletto sarà rilanciare una squadra piena di giocatori usciti dal mondiale malconci (Drogba), depressi (Lampard) o con il morale a terra (Anelka, Terry, A. Cole).

Due i puntelli, l'israeliano Benayoun sulla fascia e la formichina brasiliana Ramires a centrocampo (dove sono partiti Ballack e Deco). Linea verde allo United. Niente pezzi da novanta, ma giovani di belle speranze come il 19enne stopper Smalling, il 23enne messicano Hernandez e l’incognita Bebè, 20enne portoghese: infanzia tra i senzatetto, l'anno scorso militava in terza serie. Eppure per il maxi-fantasista (è alto 1,90) con le treccine, Sir Alex Ferguson è arrivato a spendere 9 milioni. Un terzo di Balotelli.
lastampa.it 14 agosto 2010


Palermo batte Napoli e Valencia con il punteggio di 1-0

(ANSA) - PALERMO, 12 AGOSTO 2010 - Il Palermo ha vinto il triangolare contro Napoli e Valencia e si e' aggiudicato il Trofeo Assemblea regionale siciliana. Nella prima partita da 45' il Valencia supera il Napoli 6-5 ai rigori. I tempi regolamentari si erano chiusi sull'1-1 con reti di Soldado e Maiello. Ai rigori prevale il Valencia, per l'errore di Rinaudo. Nel secondo incontro il Palermo batte il Napoli 1-0 con rete di Maccarone (poi espulso).

I rosanero si impongono 1-0 anche sul Valencia (gol di Pinilla).

Argentina: Veron attacca Maradona

(ANSA) -BUENOS AIRES, 12 AGO- Dopo un mese di silenzio, Juan Sebastian Veron parla attacca duramente Diego Armando Maradona: 'mi ha escluso'. Il giocatore rileva una serie di ''contraddizioni'' dell'ex ct durante i Mondiali. ''E' troppo espansivo con la stampa e s'impiccia in questioni che poi ha problemi a portare avanti'', ha sottolineato Veron raccontando che ''Maradona voleva che fossi lo 'Xavi' della squadra per poi invece lasciarmi fuori. Alla fine di fatto non ho giocato'', ha concluso.



Amichevoli - Il Palermo vola con i goal 'NUOVI DI ZECCA" di Maccarone e Pinilla: Napoli e Valencia K.O.

I rosanero vincono il triangolare del Barbera
Un Palermo parso già in ottima condizione, ha superato questa sera nell'ordine Napoli e Valencia e si è aggiudicato il triangolare del 'Barbera'.

Nel primo dei tre mini match da 45' disputatisi, si sono affrontate Napoli e Valencia. Iberici in vantaggio già al 3' grazie a Soldado che ha realizzato un calcio di rigore che lui stesso si era procurato per un fallo di Rinaudo. Al 38' il pareggio partenopeo con Maiello che sfrutta un errore di Del Horno ed insacca con in preciso diagonale che tocca prima il palo e poi si infila alle spalle di Moya. Il risultato non cambia più e si va ai calci di rigore dove l'errore dal dischetto di Rinaudo regala al Valencia la vittoria per 6-5.

Sconfitti, i partenopei sono chiamati a scendere subito in campo contro il Palermo. Tra le fial rosanero spicca l'argentino Pastore già in crede condizione, ed è proprio il centrocampista reduce dai Mondiali a regalare a Maccarone al 25' l'assist per la rete che poi deciderà l'incontro. Palermo nel complesso meglio del Napoli con un ottimo Hernandez che prima dello scadere dei 45' ha anche sfiorato il 2-0 con un pregevole colpo di tacco. Da segnalare anche l'espulsione di Maccarone per doppia ammonizione.

A decidere il Torneo è stata dunque l'ultima partita che ha visto impegnata la squadra di Rossi contro il Valencia. All'8' siciliani già vicini alla rete con Liverani che su punizione impegna severamente Guaita. E' però il preludio della rete che arriva al 25' con Pinilla che di testa sfrutta al meglio un corner per i rosanero. Gli ultimi tentativi del Valencia non arrecano preoccupazione a Pastore e compagni che dimostrano già di essere in ottima condizione in vista dei preliminari di Europa League.
goal.com


Balotelli più Cassano: è la nazionale dei «matti». Che però all’esordio non fa impazzire: a Londra gli azzurri di Prandelli infatti hanno perso 1-0. E tra un mese ci sono già le qualificazioni per l’Europeo 2012.

Una seconda chance per Prandelli
I matti azzurri non incantano
Balotelli più Cassano: è la nazionale dei «matti». Che però all’esordio non fa impazzire: a Londra gli azzurri di Prandelli infatti hanno perso 1-0. E tra un mese ci sono già le qualificazioni per l’Europeo 2012.
Tony Damascelli (il Giornale)

Manca gioco e chi fa gol
La giovane Italia di Prandelli perde in modo abbastanza sfortunato una partita che era quasi impossibile vincere. La Costa d’Avorio è dovunque più forte di noi e soprattutto sa giocare a calcio. Non è una sorpresa, noi avremmo dovuto esserlo, ma oltre alla buona volontà nessuno ha mostrato di più. (...) Se pensavamo le nostre difficoltà legate a un nome solo sbagliavamo. Questa è una crisi profonda che Prandelli ha affrontato all’esordio come Lippi alla fine, con una maggioranza di giocatori di contorno. (...) Oggi il mondo è pieno di ottimi giocatori che noi non abbiamo. La Costa d’Avorio per tutto il secondo tempo non ci fa più vedere palla giocando con due tocchi. In un mondo così il fantasista è spesso un lusso (...) Dobbiamo imparare a coprire di nuovo le parti essenziali del campo. È impressionante la qualità che abbiamo perso nei pochi anni in cui ci siamo fermati a guardare. Manca gioco e chi lo concretizzi. In due mesi esatti, in 4 partite abbiamo girato nove attaccanti. Non ne abbiamo più. Mario Sconcerti (Corriere)

Male la prima
Ricominciamo com’era finita, e come succede ormai da troppo tempo alla nazionale: perdendo. L’unica differenza con i mondiali è che la sconfitta dell’Italia a Londra contro la Costa d’Avorio, nella partita d’esordio del ciclo Prandelli, non fa male. E forse è addirittura meglio così, avevamo già cominciato a pensare che il portare fuori la nazionale da una crisi profonda e devastante fosse facile. Che bastasse mettere dentro Cassano e Balotelli per risolvere tutto col calare un paio di assi sul tavolo. No, non bastano loro, non basta una squadra un po’ più giovane e coraggiosa, non basta l’iniezione di uomini nuovi, parte dei quali non rivedremo più, non basta comunque una partita così per capire da dove e soprattutto cosa dobbiamo ricostruire.
Fabrizio Bocca (la Repubblica)

Almeno siamo simpatici
Almeno è simpatica. Per diventare un’Italia importante e esportabile deve ancora essere alfabetizzata. Siamo all’abc e in fondo un po’ ce lo siamo meritati: la bocciatura mondiale ha bisogno di tempo per essere assorbita. (...) Dalle mie parti i vecchi, in situazioni del genere, la risolvono con questa battuta: siamo indietro come i meloni d’inverno. ps. Intanto Lippi naviga nel Mediterraneo.
Ivan Zazzaroni (Libero)

Manca l’equilibrio
Il cittì è nuovo, ma il risultato non cambia: l’Italia continua a perdere. Il debutto di Cesare Prandelli, è identico a quello di Marcello Lippi e di Roberto Donadoni che lo hanno preceduto. Con una sconfitta. La nazionale si arrende, a Londra in amichevole, anche alla Costa d’Avorio. Non bastano Balotelli e Cassano. E nemmeno l’oriundo Amauri, il peggiore del tridente. La grande qualità dei due grandi esclusi della vecchia gestione non si discute. Ma è ancora troppo anonimo il resto del gruppo. Il gioco non si vede, cosa abbastanza normale. Manca, però, l’equilibrio e questo deve far riflettere.
Ugo Trani (il Messaggero)
in europaquotidiano.it