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Balotelli più Cassano: è la nazionale dei «matti». Che però all’esordio non fa impazzire: a Londra gli azzurri di Prandelli infatti hanno perso 1-0. E tra un mese ci sono già le qualificazioni per l’Europeo 2012.

Una seconda chance per Prandelli
I matti azzurri non incantano
Balotelli più Cassano: è la nazionale dei «matti». Che però all’esordio non fa impazzire: a Londra gli azzurri di Prandelli infatti hanno perso 1-0. E tra un mese ci sono già le qualificazioni per l’Europeo 2012.
Tony Damascelli (il Giornale)

Manca gioco e chi fa gol
La giovane Italia di Prandelli perde in modo abbastanza sfortunato una partita che era quasi impossibile vincere. La Costa d’Avorio è dovunque più forte di noi e soprattutto sa giocare a calcio. Non è una sorpresa, noi avremmo dovuto esserlo, ma oltre alla buona volontà nessuno ha mostrato di più. (...) Se pensavamo le nostre difficoltà legate a un nome solo sbagliavamo. Questa è una crisi profonda che Prandelli ha affrontato all’esordio come Lippi alla fine, con una maggioranza di giocatori di contorno. (...) Oggi il mondo è pieno di ottimi giocatori che noi non abbiamo. La Costa d’Avorio per tutto il secondo tempo non ci fa più vedere palla giocando con due tocchi. In un mondo così il fantasista è spesso un lusso (...) Dobbiamo imparare a coprire di nuovo le parti essenziali del campo. È impressionante la qualità che abbiamo perso nei pochi anni in cui ci siamo fermati a guardare. Manca gioco e chi lo concretizzi. In due mesi esatti, in 4 partite abbiamo girato nove attaccanti. Non ne abbiamo più. Mario Sconcerti (Corriere)

Male la prima
Ricominciamo com’era finita, e come succede ormai da troppo tempo alla nazionale: perdendo. L’unica differenza con i mondiali è che la sconfitta dell’Italia a Londra contro la Costa d’Avorio, nella partita d’esordio del ciclo Prandelli, non fa male. E forse è addirittura meglio così, avevamo già cominciato a pensare che il portare fuori la nazionale da una crisi profonda e devastante fosse facile. Che bastasse mettere dentro Cassano e Balotelli per risolvere tutto col calare un paio di assi sul tavolo. No, non bastano loro, non basta una squadra un po’ più giovane e coraggiosa, non basta l’iniezione di uomini nuovi, parte dei quali non rivedremo più, non basta comunque una partita così per capire da dove e soprattutto cosa dobbiamo ricostruire.
Fabrizio Bocca (la Repubblica)

Almeno siamo simpatici
Almeno è simpatica. Per diventare un’Italia importante e esportabile deve ancora essere alfabetizzata. Siamo all’abc e in fondo un po’ ce lo siamo meritati: la bocciatura mondiale ha bisogno di tempo per essere assorbita. (...) Dalle mie parti i vecchi, in situazioni del genere, la risolvono con questa battuta: siamo indietro come i meloni d’inverno. ps. Intanto Lippi naviga nel Mediterraneo.
Ivan Zazzaroni (Libero)

Manca l’equilibrio
Il cittì è nuovo, ma il risultato non cambia: l’Italia continua a perdere. Il debutto di Cesare Prandelli, è identico a quello di Marcello Lippi e di Roberto Donadoni che lo hanno preceduto. Con una sconfitta. La nazionale si arrende, a Londra in amichevole, anche alla Costa d’Avorio. Non bastano Balotelli e Cassano. E nemmeno l’oriundo Amauri, il peggiore del tridente. La grande qualità dei due grandi esclusi della vecchia gestione non si discute. Ma è ancora troppo anonimo il resto del gruppo. Il gioco non si vede, cosa abbastanza normale. Manca, però, l’equilibrio e questo deve far riflettere.
Ugo Trani (il Messaggero)
in europaquotidiano.it


Inghilterra, anche Brown molla Capello e la Nazionale

da TUTTOMERCATOWEB.COm

Il difensore del Manchester United, Wes Brown (30), chiude l'avventura con la Nazionale. Brown, convocato dal ct Fabio Capello per l'amichevole in programma contro l'Ungheria, ha spiegato la decisione con un comunicato. "Dopo lunghe e difficili riflessioni, ho deciso che per me e' il momento di ritirarmi dal calcio internazionale. All'età di 30 anni, sento che è giusto farmi da parte e lasciare spazio ai giocatori più giovani. Questo mi consentirà di concentrarmi sugli impegni con il club", dice il difensore.

Juventus, Marotta tenta il blitz per Dzeko. Arriva Bastos


Camoranesi, Poulsen e forse Grosso ai titoli di coda, Tiago frena la trattiva. Questo il borsino delle trattative in uscita, propedeutiche ai nuovi investimenti in casa Juventus. Settimana decisiva per il mercato della Vecchia Signora. Il mercato in uscita dovrebbe liberare risorse per puntellare gli ultimi interventi e dare a Delneri la squadra che dovrà definitivamente rivaleggiare per vincere qualcosa, anche se la parola scudetto resta abolita nel clan bianconero.

L'italoargentino Mauro Camoranesi, in rotta con la società, usufruirà di un permesso societario per volare a Birmingham e assistere all'ultima fase della trattativa fra il club inglese e il suo agente Sergio Fortunato. L'accordo potrebbe essere a portata di mano, si potrebbe chiudere in tempi brevi. Anche per Cristian Poulsen al Liverpool si potrebbe essere alle fasi finali. Il sì del danese dovrebbe spianare la strada per Mascherano all'Inter. In Premier League andrà probabilmente anche Fabio Grosso.

Ultimata la fase dei tagli, la Juventus si concentrerà sul da farsi per rafforzare la squadra. Il dg Beppe Marotta sta tentando l'ultimo disperato assalto a Edin Dzeko, bomber del Wolsburg dalla quotazione esorbitante. Beppe Marotta e Dieter Hoeness sono pronti ad incontrarsi. La Juve metterà sul piatto Diego per avere uno sconto sul centravanti bosniaco. Se non dovesse esserci uno sbocco positivo, si tenterà di monetizzare per il brasialiano, che non ha convinto del tutto nel modulo di Delneri e reinvestire sui proventi della cessione su un altro attaccante.

I nomi sono i soliti: Pazzini e Adebayor, con l'attaccante del City in lieve vantaggio sul primo. Per quanto riguarda il capitolo esterno di centrocampo, Bastos sembra aver superato in volata il giocatore del Cska Milos Krasic ed Eljero Elia dell'Amburgo, per il quale il club anseatico avrebbe già rifiutato un'offerta di 11 milioni. Il brasiliano del Lione che ha attratto Beppe Marotta e Fabio Paratici per la sua duttilità, in grado di giocare su entrambe le fasce e di coprire sia il ruolo di terzino sia quello più avanzato a centrocampo. Un elemento di qualità nella nuova Juve operaia.

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