Sport Land News

Sudafrica 2010: La Grande Spagna cade con la piccola Svizzera

Il mondiale sudafricano non ha ancora la sua regina. C’era tanta attesa di ammirare le Furie Rosse, la corazzata spagnola, il blasone di Vicente Del Bosque, la Seleccion, la favorita numero 1 alla vittoria finale di questo torneo, una squadra stellare composta dai giocatori più forti al mondo: Casillas; Sergio Ramos, Piquè, Puyol, Capdevila; Busquets (62′ Torres); Silva (62′, Jesus Navas), Xavi, Xabi Alonso, Iniesta (77′, Pedro); Villa. Questa era la formazione che ha affrontato la Svizzera al “Durban Stadium” di Durban, una partita che doveva essere senza storia, a senso unico. Gli elvetici erano preparati a subire una goleada. A volte però, la legge del calcio ci dice che questo sport non è matematica, ma una scienza inesatta, dove per vincere serve l’insieme di tante componenti: fortuna, talento, classe, episodi, arbitri e guardalinee, destino. Un destino crudele quello delle Furie Rosse: la Svizzera tanto umile quanto brava a restringere ogni spazio sbanca il Sudafrica e vince la partita più importante della sua storia. Ha deciso l’incontro una rete di Fernandez al 52′. La Spagna ha sempre i favori del pronostico. La rosa di Del Bosque annovera giocatori che non dispone nessuna nazionale. Sicuramente, da adesso in poi non potrà più sbagliare.
La prima partita del gruppo H è stata Honduras – Cile: quest’ultima è una formazione che gioca un calcio veloce, lineare, avvolgente. Il pressing è l’arma principale per gli uomini di Marcelo Bielsa che rincorrono ogni pallone come un ghepardo a caccia della sua preda.
L’Honduras invece, è una formazione modesta, con poche qualità, vittima predestinata di un Cile che presenta ben 3 italiani in campo: Isla e Sanchez dell’Udinese e Carmona della Reggina.
Il gol di Beausejour al 34° del primo tempo regala i 3 punti alla squadra di Bielsa che, insieme alla Svizzera, comanda il girone H.
Al “Loftus Versfeld Stadium” di Pretoria, Sudafrica e Uruguay danno inizio alla seconda giornata del gruppo A: i Bafana Bafana devono vincere per sperare nel passaggio del turno dopo il pareggio nella prima giornata contro il Messico. Il tecnico dell’Uruguay, Oscar Tabarez manda in campo un tridente d’attacco formato da Cavani, Suarez e Forlan. Proprio quest’ultimo sarà l’eroe della serata segnando una doppietta. La prima rete degli ospiti arriva al 24° minuto di gioco: l’attaccante dell’Atletico Madrid lascia partite un tiro da 30 metri che sorprende l’estremo difensore sudafricano, un gran gol. Il raddoppio dell’Uruguay lo realizza ancora Forlan su calcio di rigore.
A tempo scaduto Pereira chiude l’incontro sul 3 a 0.
Il Sudafrica è quasi fuori dal mondiale mentre l’Uruguay si avvicina agli ottavi di finale sospinto da un grande Forlan.

Gruppo H: Honduras-Cile 0-1
Gruppo H: Spagna-Svizzzera 0-1
Gruppo A: Sudafrica-Uruguay 0-3

Rosario Ligato - mediterraneonline

Brasile, bufera su Dunga

JOHANNESBURG – E’ quando il grosso grasso ra­diocronista brazileiro at­tacca il suo collegamento, mentre implode nella sua delusione mesto come un brazileiro mai dovrebbe es­sere; è in quel momento che si ha la netta percezio­ne di come in Brasile l’idea della bellezza del gioco e della felicità che si porta dietro ogni dribbling, sia superiore a tutto. Randpark Golf Club di Johanne­sburg, il giorno dopo Brasile-Co­rea del Nord, mez­zogiorno di totale scon­forto a casa-verdeoro. Non c’è allegria e non c’è samba nelle parole del radiocroni­sta che sta raccontando la sua disillusione a un intero popolo. Volevate gioia? Avete avuto in cambio una banalissima vittoria. Solo una nenia triste, una canti­lena da vespro siciliano. Il senso di tutto è: ma che di­vertimento c’è a vincere così?

NOIA BRAZIL -Questi non siamo noi. L’altra sera i brasiliani – da Rio a Porto Alegre – hanno spento la ti­vù e si sono detti: questi non siamo noi. «Brasile noioso come un sonnifero» , titolano i quotidiani.

Uno tra i più venduti, « Folha » di San Paolo, si inventa uno slo­gan: non più Seleçao, ma « Selexotan » , come il far­maco del sonno. «O Globo» parla di «siccità del gol» . L’accusato numero uno è sempre lui, il mai amato Carlos Dunga, uno che i brasiliani sopportano a ma­lapena, ma solo perché nel­la sua gestione il «Cuccio­lo » ha vinto Coppa Ameri­ca, Confederations Cup e girone di qualificazione ai mondiali in Sudafrica, e di più non poteva fare.

Persino Lula non l’ha presa bene. E non è un buon segno. Il presidente ha assistito alla partita con la moglie Marisa Leticia e con alcuni ministri. Festa non è stata. «Il presidente non era molto felice- ha ri­velato uno del suo staff -

però è convinto che il ren­dimento migliorerà». Dun­ga, dal canto suo, non fa niente per rendersi simpa­tico. Ieri ha cancellato la conferenza-stampa a venti minuti dal suo inizio; nei giorni scorsi ha litigato con i giornalisti che non si ca­pacitavano degli allena­menti a porte chiuse. Ma come, noi siamo il Brasile. A porte chiuse, e quando mai?

CRITICHE -Dunga come Capello. Motivi diversi, la stessa critica. Non ci seipiaciuto, Carlos. Gli rinfacciano il gioco, brutto e no­ioso,e un Kakà lonta­no dalla con­dizione, lo accusano di non dare spettacolo (ma lui si era difeso preventiva­mente prima del Mondiale: «Non cerco il calcio-bonito, voglio solo vincere» ) , tor­nano su vecchie discussio­ni, come quella delle con­vocazioni mancate. Dov’è Pato? Non ti faceva comodo uno come Ronaldinho? E Adriano, lo buttavi via? Qualcuno – pensa te a che punto sono arrivati – tira in ballo anche Ronaldo. Poi esagerano, sbeffeggiandolo per la giacca, pensata dalla figlia Gabriela, aspirante ( molto aspi­rante) stili­sta che già aveva vestito il padre ­ ehm, ehm ­ con una hor­ror- camicio­la che fece epoca. « O Dia » lancia addirittura un sondaggio: «Ma chi gliela ha data quella orribile giacca a Dunga?». C’è chi vota «Capitan Nemo», altri il «Piccolo Principe». Luis Fabiano prova la difesa: «C’erano coreani dapper-t­utto, una marea di corea­ni: è difficile giocare così» . Ma in fondo, la critica più spietata, quella che fa più male, arriva dai cugini ar­gentini, che ovviamente go­dono come ricci. Il «Clarin» scrive che: «Il Brasile ha solo vinto», sottolineando il « solo » . Vincere soltanto non è da Brasile, non è da noi piagnucola qui al Golf Club il radiocronista brasi­liano: mi sono visto allo specchio e non mi sono ri­conosciuto più, dove ti sei persa bellezza, dove sei fi­nitofutbol bailado? (corsport)

Olanda: protesta per l'arresto di due sexy tifose

Il governo olandese ha criticato il Sudafrica per l'arresto di due loro concittadine che sponsorizzavano, insieme ad altre donne, la birra Bavaria, in occasione di un match del Mondiale di calcio.

L'incidente aveva coinvolto in totale 36 donne, espulse dallo stadio, che erano vestite in abiti arancione durante la partita Paesi Bassi -Danimarca, e indossavano una gonnellina mini in cui c'era un piccolo marchio della Bavaria. La birra ufficiale dei Mondiali è invece la Budweiser.
La polizia ha arrestato le due organizzatrici, Mirte Nieuwpoort e Barbara Castelein, con l'accusa di aver fatto pubblicità non consentita.

"E' scandaloso che le due donne siano state fermate per aver indossato degli abiti arancione in uno stadio di calcio", ha detto il ministro degli Esteri olandese Maxime Verhagen.

Le due donne sono comparse ieri davanti alla corte a Johannesburg e sono state rilasciate dietro il pagamento di cauzione, ma dovranno ripresentarsi lunedì prossimo per una nuova udienza. Sono accusate di aver violato le leggi che regolano la pubblicità negli stadi.

L'ambasciata olandese a Pretoria ha chiesto spiegazioni alle autorità sudafricane, dicendo: "Non siamo a conoscenza di norme sudafricane che permettono di arrestare persone per aver indossato un vestito arancione". Ma all'interno degli stadi solo alla birra Budweiser, che è lo sponsor ufficiale, è consentito di pubblicizzare il suo marchio. La FIFA protegge ferocemente i suoi interessi di marketing.

Foto Reuters - fonte: blog in-dies

Buffon ci prova, Mondiale sul filo

MONDIALI 2010 SUDAFRICA - Gianluigi Buffon prova a spingere la notte più in là. Non vuole uscire da questo mondia­le, il portiere azzurro, e dunque pro­va a costruire una specie di recupe­ro miracoloso, cercando di risolvere in tempi utili, diciamo due settima­ne, buone per i quarti, il problema che lo ha costretto a lasciare nel se­condo tempo la porta a Marchetti, lunedì sera contro il Paraguay. Il nemico è il solito, quello che lo tor­menta a fasi alterne da un paio di anni: una discopatia, sfociata nuo­vamente in un’ernia del di­sco.

Questo ha detto la riso­nanza magneti­ca alla quale si è sottoposto il numero uno az­zurro ieri mat­tina a Pretoria. Non è un verdetto inatteso. Il pro­fessor Castellacci, responsabile me­dico della nazionale, aveva già ipo­tizzato questo tipo di problematica e ieri pomeriggio ha fatto il punto del­la situazione: « La forte sciatalgia è stata provocata da una piccola er­nia del disco che comprime la radi­ce sacrale della gamba sinistra, provocando forte dolore. Si tratta di una recidiva. Gigi Buffon resta co­munque qui per tutte le cure del ca­so, perché riteniamo esista un mar­gine, pur minimo, di recupero » .

Il protocollo di cura è già stato fis­sato. La richiesta per uso di farma­ci cortisonici (generalmente proibi­ti dall’antidoping) è stata già accol­ta positivamente dalla Fifa. Buffon dovrà restare a riposo una decina di giorni. Alla terapia antidolorifica medica e fisioterapica, seguirà poi il recupero neurologico e fisico. Una prognosi precisa non è stata fatta, in attesa delle risposte fisiologiche del giocatore, ma è evidente che i mar­gini per rivedere Buffon in campo sono davvero ridottissimi.

RISCHIO OPERAZIONE – Castellacci è rimasto in contatto con i colleghi ju­ventini, avendo carta bianca per questo tentativo, voluto fortissima­mente dal giocatore. C’è anche l’ipo­tesi però che il quadro clinico non migliori in modo con­vincente.

E che Buf­fon, dopo aver rifiuta­to in passato l’opzione operazione chirurgi­ca, sia poi costretto ad affrontare questa eventualità. Un qua­dro che coinvolgereb­be pesantemente la Juve, non solo nella scelta da condi­videre con Gigi, ma perché chiama­ta in questo caso a cercare sul mer­cato un sostituto ancorché tempora­neo di uno dei più forti portieri del mondo. Paradossalmente la staffet­ta che si annuncia in questi giorni in Sudafrica, potrebbe tornare an­che in Italia, visto che sicuramente Marchetti potrebbe diventare un obiettivo serio per i bianconeri.

NIENTE DEROGHE – Ma in questo mo­mento conta lo sforzo di Gigi, inten­zionato a non rimanere per fare nu­mero ma per riuscire ad essere pro­tagonista in uno spicchio di mondia­le. Ipotesi remota ma sul tavolo. In­tanto per tutta la giornata si erano susseguite riunioni federali infor­mali per la gestione di questa emer­genza. Il presidente Abete, il diret­tore generale Valentini, il segreta­rio della nazionale Vladovich e il re­sponsabile dell’ufficio Affari Inter­nazionali, Di Cesare erano stati a consulto per capire, nelle pieghe del regolamento Fifa del torneo la pos­sibilità di una eventuale sostituzio­ne di Buffon nella rosa dei 23. Que­stione scivolosa perché mentre il comma 4 dell’articolo 26 parla di concessione di deroga legata a ‘casi di forza maggiore’, lasciando al co­mitato organizzatore la valutazione dei medesimi, il comma 6 in­chioda i tempi utili per l’azio­ne di avvicen­damento per infortunio alle 24 ore prima del debutto mondiale ( con la possibilità di poter pescare anche fuori dalla lista dei 30 stilata l’ 11 maggio scorso). A tagliare la testa al toro ci ha pensato la Fifa stessa che ha respinto la richiesta della Francia di sostituire il portiere Ce­dric Carrasso, infortunato (contrat­tura muscolare alla coscia destra), non ravvisando caso di forza mag­giore. Un motivo in più per trattene­re Buffon, rinunciando a chiamare Sirigu. E’ evidente che nel caso in cui sia Italia che Francia, dovessero restare con un portiere solo (mettia­mo per un’espulsione) potrebbero a quel punto far valere la necessità di integrare la rosa. (corsport)

Mondiali di Calcio 2010: il programma sulle reti Rai di mercoledì 16 giugno

Mercoledì 16 giugno sesta giornata del Mondiale 2010 in Sudafrica, seguito dalla Rai in diretta e in alta definizione sul canale 501 del dtt. Alle 14.00, su Rai2, Franco Lauro condurrà la rubrica “Dribbling”, ospite in studio Italo Cucci. Alle 17.10 su Rai1, Marco Mazzocchi presenterà “Mondiale Sprint” con la presenza negli studi di Johannesburg di Sabrina Gandolfi, Gianpiero Gasperini, Vincenzo D’Amico, Linda Santaguida e Carlo Longhi alla moviola. All’interno del programma, spazio alle sintesi di Honduras-Cile e Spagna Svizzera. Alle 19.00 su Rai2 sarà “Mondiale Sera” condotto da Marco Mazzocchi, ad approfondire il pre e post gara dell’incontro tra Sudafrica e Uruguay in diretta alle 20.30 su Rai1 con telecronaca di Stefano Bizzotto e commento di Ubaldo Righetti. In chiusura, alle 23.10 su Rai1, Jacopo Volpi condurrà “Notti Mondiali” con la presenza di Simona Rolandi, Sandro Mazzola, Ivan Zazzaroni, Beppe Dossena e Daniele Tombolini alla moviola. In collegamento da Roma, Paola Ferrari con Maurizio Costanzo e Gianpiero Galeazzi racconteranno le emozioni della Coppa del mondo dallo studio Raisport di Piazza di Siena a Roma

Alle 16 c'è Spagna-Svizzera, stasera Sud Africa-Uruguay, il Brasile fatica contro la Corea I brasiliani vincono 2-1. Oggi si comincia alle 13,30

Faticano tutte o quasi le grandi all'esordio mondiale. Anche il Brasile ha dovuto impegnarsi per superare la Corea del Nord (la cui vittoria era ritenuta impossibile dalle agenzie di scommese, era quotata 1 a 35).
Oggi la prima partita della giornata è alle 13,30, Honduras-Cile, trasmessa in esclusiva da Sky Mondiali, primo match del gruppo H.
Alle 16, invece, scendono finalmente in campo i campioni europei in carica che completano il girone: la Spagna affronterà la Svizzera, ma la partità sarà visibile solo dagli abbonati di Sky.

Alle 20,30 Sud Africa-Uruguay su RaiUno e Sky

Alle 20,30, infine, in programma c'è Sud Africa-Uruguay. Le due squadre riaprono il secondo turno delle partite nella fase a gironi. Il match sarà trasmesso da Rai1 e da Sky Mondiali.

Il Brasile ce la fa, ma quanta fatica

Alla fine il Brasile ce la fa, faticando più del previsto, e batte una organizzatissima Corea del Nord. La nazionale brasiliana prima passa in vantaggio grazie al gol di Maicon al 55° e poi raddoppia con Elano al 72°. Ma la Corea non ci sta e riesce ad accorciare le distanze negli ultimi minuti con il gol di Ching all'89°.
Gli asiatici sono coraggiosi e generosi. Chang con i crampi alle gambe riesce ad andare al tiro anche al 91°.
Il Brasile delude, la Corea del Nord sorprende.
Ma il risultato è quello che tutti si aspettavano.

Doppietta in 20 minuti

Il Brasile arriva a segnare la prima rete solo nel secondo tempo. Al 55° Maicon, l'esterno dell'Inter, arriva sul fondo e calcia un tiro-cross sul palo del portiere avversario che non riesce a chiudere e si lascia bucare.
La Corea del Nord reagisce, mentre il Brasile torna ai ritmi letargici del primo tempo.
Ma poi un'altra accelerazione al 72° con Robinho che pesca Elano, tra i migliori in campo, libero in area che di piatto raso terra non perdona la Corea.
Al 73° Dunga decide di far riposare l'autore della doppietta e lo sostituisce con dani Alves.
Al 77° un altro cambio per il Brasile: Nilmar al posto di Kakà.
All'83°

La Corea resiste per 55 minuti

La nazionale coreana, giudicata la più debole del campionato del mondo ha tenuto testa per tutto il primo tempo al Brasile, la squadra più iridata del globo.
I giocatori asiatici si abbracciano in campo prima del fischio d'inizio della ripresa.
Nel primo minuto di gioco Elano tira dal limite dell'area di rigore ma la palla viene rimpallata.
Nel secondo minuto Luis Fabiano si incunea pericolosamente nella difesa coreana, ma all'ultimo non riesce a girarsi.
Il Brasile sembra più deciso e cerca di velocizzare la manovra.
Al 49° Kakà guadagna una punizione da posizione interessantissima. Batte Bastos, il tiro è potente ma non molto preciso.
Al 52° Robinho calcia di controbalzo ma non centra lo specchio della porta.

Alla fine del primo tempo 0-0

Al suo debutto il Brasile è davvero deludente. Alla fine del primo tempo il risultato della sfida con la Corea del Nord è fermo sullo 0-0. Dagli spalti arrivano fischi all'indirizzo dei giocatori sudamericani mentre vanno negli spogliatoi per il riposo.
La squadra di Dunga gioca un calcio a ritmi molto bassi, è imprecisa nei passaggi e trova molte difficoltà nello sfondare la linea difensiva dell'organizzatissima Corea del Nord.
Il primo brivido arriva al 26° del primo tempo quando Maicon, sceso sulla fascia destra si accentra e impegna il portiere asiatico in una parata a pugni chiusi. la palla esce ed è' il primo calcio d'angolo della partita
Al 30° arriva la risposta della Corea, che con una bella galoppata sulla fascia sinistra di Hong, il Rooney coreano conquista campo e un calcio d'angolo.
In questa fase la Corea sembra quasi più pericolosa degli avversari.
Kakà fuori forma, Felipe Melo invisibile, Robinho evanescente.
Il portiere coreano è stato impegnato pochissimo.

Il Brasile parte piano

La sfida tra Brasile e Corea del Nord sembra nascondere poche sorprese. Per la nazionale carioca, in caccia della sesta Coppa del mondo, il match sembra essere quasi una sgambata d'allenamento. Eppure il risultato al 20° ancora non è stato sbloccato.
Il Brasile parte piano, studia l'avversario, ma è poco preciso nei passaggi. La prima conclusione a rete arriva al 6°, con Robinho che però non inquadra lo specchio della porta.
Al 10° anche la Corea arriva al tiro: Hong conquista la fascia destra inquadra lo specchio della porta, ma Julio Cesar para facilmente. I rossi sono ben organizzati, chiudono bene gli spazi agli avversari e si difendono in modo organizzato

Portogallo- Costa d'Avorio finisce 0-0

Negli ultimi 20 minuti di Portogallo-Costa d'Avorio si fronteggiano due campioni sotto una pioggia battente: da un lato Cristiano Ronaldo, dall'altro Drogba. Ma il colpo di scena è l'entrata in campo dell'ivoriano, che si era fratturato un braccio neppure due settimane fa.
Sven Goran Erikson, che allena la Costa d'Avorio, decide di mandarlo in campo.
Al 72° il match è ancora fermao sullo 0 a 0.
La sfida tra le due squadre in campo è decisiva ai fini della qualificazioni, perché in questo girone c'è anche il Brasile. Quindi una delle due è destinata ad uscire (salvo clamorose sorprese).

Il Portogallo di Cristiano Ronaldo fatica a sbloccare il risultato

Anche il Portogallo di Cristiano Ronaldo fatica a sbloccare la sua prima partita ai mondiali contro la Costa d'Avorio. E il primo tempo finisce senza reti.
E anche senza pericoli per i due portieri, Eduardo per il Portogallo e Barry Copa.
Un palo di Cristiano Ronaldo poteva rompre l'equilibro, di un primo tempo comunque ben giocato.
La Costa d'Avorio è molto coperta in difesa e non lascia spazio alle offensive portoghesi, che finora non sono - comunque - particolarmente insistite.
In evidenza, nella Costa d'Avorio, Kolu Toure, che - pur essendo un difensore - è sempre al centro dell'azione.
Giranola di sostituzioni nel primo quarto d'ora del secondo tempo, ma al 65° c'è il colpo di scena: entra Drogba, operato a un braccio subito prima del mondiale per una frattura.

La Nuova Zelanda pareggia all'ultimo minuto

La Slovacchia aveva già vinto contro la Nuova Zelanda, l'orologio - ormai - aveva cominciato a scandire i minuti di recupero, ma il neozelandese Reid, un difensore, riesce a pareggiare e finisce 1 a 1. Il suo colpo di testa batte sul palo e va dentro.
Per l'Italia è meglio. Per la Slovacchia una beffa, perché aveva controllato la partita in lungo e in largo.
Per i neozelandesi si tratta, invece, del primo punto conquistato in un mondiale.
Ora le due squadre che hanno giocato oggi sono a pari punti con Italia e Paraguay che hanno pareggiato ieri sera.
Per gli azzurri è un risultato da considera favorevole.
Infatti. la Slovacchia a 3 punti avrebbe acquisito, comunque, una posizione di vantaggio nel girone.

Slovacchia in vantaggio al 5° del secondo tempo

Slovacchia in vantaggio all'inizio del secondo tempo, che già aveva iniziato con un passo diverso dal primo. Al 5° minuto segna Vittek con un preciso colpo di testa a fil di palo.
Stavolta il povero Paston, portiere un po' improvvisato della Nuova Zelanda, non c'entra nulla. Il colpo di testa di Vittek era imparabile.
La moviola mostra, però, che lo scatto dell'attaccante slovacco è avvenuto in una leggerissima posizione di fuorigioco. Davvero difficile, però, da individuare.
La Nuova Zelanda, peraltro, non riesce a reagire efficacemente e al 65° la Slovacchia continua a vincere 1-0.

Il primo tempo era finito 0 a 0

Finisce 0 a 0 il primo tempo di Slovacchia-Nuova Zelanda, con gli slovacchi che, alla fine, provano a schiodare il risultato.
Ma non ce la fanno Eppure la loro superirità, fin qui, è stata netta.
Slovacchia-Nuova Zelanda è un match che riguarda direttamente la squadra di Lippi. Entrambe le squadre dovranno, infatti affrontare gli azzurri nel giro di qualificaziome verso gli ottavi di finale.
Poche le azioni degne di nota nei primi 20 minuti, il napoletano Hamsik tenta la via del gol, ma il tiro finisce ampiamente al lato.
Al 23° la partita è ancora sullo 0 a 0. Ma al 27° lo slovacco Sestak, che sulla schiena ha il numero 9, solo in area sulla destra, va vicinissimo al gol.

Il portiere della Nuova Zelanda è un pericolo per i suoi

Al 31° Sestak si presenta di nuovo in area, il portiere della Nuova Zelanda, Paston, sbaglia l'intervento e la palla per poco non finisce sui piedi di Hamsik.
Ora la Slovacchia ha preso il comando del gioco. Ma al 37° Smeltz, attaccante neozelandese, sbuca da solo davanti alla porta di Mucha. Ma il tiro viene deviato in angolo.
Subito dopo nuovo pasticcio di Paston sull'altro fronte. Il portiere esembra il vero problema dei neozelande: comunque al 40° è ancora 0 a 0, anche se la partita dà l'idea di potersi sbloccare.

La diretta streaming di Slovacchia-Nuova Zelanda

Interessante il martedì dei gironi mondiali.
Forse la partita meno bella è quella che ci attende all'ora di pranzo: Nuova Zelanda-Slovacchia (13,30, solo su SkyMondiale) non promette, infatti, spettacolo, ma per i tifosi dell'Italia è importante.
Si tratta, infatti, di scoprire la vera forza delle concorrenti degli azzurri verso la qualificazione. Puo seguirla anche sul tuo pc

Alle 16 il Portogallo di Ronaldo

Alle 16, invece, debuttano la Costa D'Avorio e il Portogallo di Cristiano Ronaldo (nella foto) che vuole diventare una stella di questi mondiali e che pronostica gli azzurri in finale: è uno dei pochi a farlo, per la verità. Ma non è uno qualunque.
Anche Costa d'Avorio-Portogallo è un'esclusiva Sky.

Alle 20,30 il Brasile anche su RaiUno

Infine alle 20,30 è di scena l'attesissimo debutto del Brasile che affronterà la Corea del Nord.
Il match verrà trasmesso da RaiUno in chiaro e da Sky Mondiali e completa il girone G di Portogallo e Costa d'Avorio.
La scorpacciata di calcio, insomma, continua. Divertitevi, se le vuvuzela ve lo consentiranno.

Le partite di ieri: il Giappone a sorpresa batte il Camerun

Un paio di lisci spaventosi nei minuti di recupero davanti alla porta, ma il Giappone riesce a portare negli spogliatoi la vittoria contro il Camerun.
I giapponesi vincono per 1 a 0 e vanno in testa al girone E, assieme all'Olanda. Tre punti a testa, mentre Camerun e Danimarca restano a zero punti.
Eto'o non è mai riuscito a incidere sulla partita.
L'Olanda, comunque, è prima per differenza reti. O ora di prazno ha battuto, infatti, senza troppo merito, la danimarca per 2 a 0.

Una traversa del Camerun poteva riaprire il risultato nel finale

Giappone-Camerun è ricominciata da dieci minuti nel secondo tempo, ma al 55° il risultato non cambia.
Giapponesi ancora in vantaggio, grazie al gol di Honda.
E il riultato è lo stesso anche quando mancano 20 minuti alla fine della partita.
Il Giappone ha l'occasione per raddoppiare all'81° e solo il palo salva Souleymanou, il portiere camerunense.
Ma, sul rovesciamento di fronte, Appiah, con un tiro potente, colpisce la traversa.
L'estremo difensore giapponese, Kawashima, ringrazia il suo Dio, perché il pallone lo aveva ormai superato.

Il Giappone chiude il 1° tempo sull'1 a 0

Il Giappone chiude in vantaggio il primo tempo della partita contro il Camerun.
I "leoni indomabili" non sono apparsi, nei primi 45 minuti, all'altezza della loro fame.
Grande potenza atletica, ma poco gioco.
E un errore della difesa imperdonabile sul gol di Honda.
Ancora 0 a 0 al 30° del primo tempo la partita tra Giappone e Camerun non si è ancora sbloccata.
Le due squadre si fronteggiano praticamente alla pari.

Al 33° il gol dei giapponesi

Ma il Camerun soffre e il Giappone sembra sempre più pericoloso.
Comunque, al 33° il risultato non si è ancora mosso dallo zero a zero del fischio di partenza dell'arbitro portoghese Benquerenca.
Ma al 38° arriva un passaggio perfetto a Honda che, solo davanti al portiere, stoppa bene e tira altrettanto bene. Giappone in vantaggio.

L'Olanda batte la Danimarca, ma fatica tanto

L'Olanda raddoppia a 5 minuti dalla fine e batte 2 a 0 la Danimarca, dopo una grande sofferenza durata l'intera partita. Ma gli olandesi non danno spettacolo e faticano più del previsto.
Il secondo gol è di Kuyt, che manda prontamente in rete un tiro di Sorensen finito sul palo.
Al primo minuto del secondo tempo, finalmente, il primo gol. Va in vantaggio l'Olanda, ma non certo per vera e propria superiorità calcistica. i danesi, infatti, fanno un pasticciaccio. Ed è il portire Agger a farsi un disastroso autogol.
Seppure il gioco delgi olandesi sia più piacevole di quello danese, infatti, vere e proprie azioni incisive e pericolose - al momento - non se ne sono viste.
Le emozioni e i gol, visti ieri sera in Germania-Australia, al momento sono solo un ricordo.
La Danimarca, comunque, pur sfavorita è riuscita a imbrigliare le manovre olandesi e così il primo tempo finisce com'era cominicato, sullo 0 a 0.

Mercoledì debuttano le furie rosse

Mercoledì 16 giugno la prima partita della giornata è alle 13,30, Honduras-Cile, trasmessa in esclusiva da Sky Mondiali, primo match del gruppo H. Alle 16, invece, scendono finalmente in campo i campioni europei in carica che completano il girone: la Spagna affronterà la Svizzera, ma la partità sarà visibile solo dagli abbonati di Sky.
Alle 20,30, infine, in programma c'è Sudafrica-Uruguay. Le due squadre riaprono il secondo turno delle partite nella fase a gironi. Il match sarà trasmesso da Rai1 e da Sky Mondiali.

Giovedì torna in campo l'Argentina

Giovedì 17 giugno torna in campo l'Argentina di Maradona. Alle 13,30 affronterà la brillante Korea del Sud, ma il match sarà visibile solo per gli abbonati Sky.
E in esclusiva verrà trasmessa anche la partita delle 16,00, con le avversarie del girone B ancora a 0 punti. Grecia-Nigeria si affronteranno in un incontro decisivo per la qualificazione e trasemsso da Sky Mondiali.
Alle 20,30, infine, è in programma la partita Francia-Messico in onda in chiaro su Rai1 e a pagamento sul canale 271 di Sky.

Venerdì l'Inghilterra ha una seconda chance

Venerdì 19 giugno alle 13,30 torna in campo la Germania. Nella seconda partita della fase a gironi la nazionale tedesca se la deve vedere con la Serbia di Stankovic, affamata di punti e sempre ostica. La partita sarà trasmessa in esclusiva su Sky Mondiali.
Alle 16, invece, in programma c'è Slovenia-Usa, in onda solo su Sky.
Mentre alle 20,30 scenderanno in campo Inghilterra-Algeria. La nazionale inglese allenata da Capello ha una seconda chance per dimostrare a tutti la sua forza. Il match verrà trasmesso sia su Rai1 in chiaro, sia su Sky Mondiali a pagamento.

Quando è ora gli italiani amano l'Italia

MICHELE BRAMBILLA
Avevamo appena finito tutti quanti di dire e di scrivere che dell’avventura degli azzurri in questi mondiali non frega niente a nessuno, e anzi che erano sempre di più coloro che si auguravano una figuraccia, che siamo già qui a registrare un dato che ribalta tante nostre impressioni.

La prima partita della Nazionale, cioè la non certo esaltante prestazione con il non certo formidabile Paraguay, ha fatto il record di spettatori. Ventun milioni e mezzo tra Rai e Sky. Vuol dire che la partita l’hanno vista proprio quasi tutti.

Ma c’è un altro dato meno scientifico, però altrettanto reale, ed è quello sull’ancor più sorprendente proliferazione di megaschermi nelle piazze, di gente in giro con la bandiera italiana, di tricolori alle finestre. L’Italia della gente comune non solo ha visto l’Italia del calcio: ha anche tifato. Questo è un dato per molti inconfessabile, perché non c’è nulla di più banale che manifestarsi tifosi della Nazionale, e non c’è nulla di più snob che dire: della Nazionale non me ne può importare di meno. Eppure l’altra sera faceva caldo, tenevamo tutti le finestre aperte e quando De Rossi ha segnato - e si trattava solo di un modesto pareggio - s’è udito un urlo provenire dalle case accanto, evidentemente popolate da tifosi occulti come noi.

E’ strano quel che è successo l’altro ieri. Perché non si può neppure dire che, come al solito, noi italiani siamo stati solleciti nel salir sul carro dei vincitori: per adesso non ci sono vittorie da festeggiare e non c’è neppure un carro. C’è però qualche cosa di misterioso che porta tutti noi, quando l’Italia gioca ai mondiali, a prendere atto di un’inattesa prevalenza dell’emozione sulla ragione, o meglio su convinzioni che riteniamo ragionate. Per capirci: anche chi trova Lippi simpatico come un bicchiere di olio di ricino, anche chi avrebbe preso a sberle Cannavaro quando ha detto che siamo un Paese ridicolo perché qualcuno sostiene che i calciatori guadagnano troppo, forse perfino chi si dichiara non italiano ma padano, insomma anche chi crede di avere buone ragioni per «tifare contro» quando la palla è in campo avverte un senso di appartenenza di cui è il primo a meravigliarsi.

Il record di spettatori e di tifo per una pur improbabile Nazionale come questa dimostra probabilmente una cosa. Dimostra che noi italiani siamo molto meno anti-italiani di quanto diciamo e anzi ostentiamo di essere. Fa chic lamentare sempre che in Italia è tutto uno schifo, che nei Paesi anglosassoni sì che c’è un senso dello Stato, che in Francia sì che i trasporti pubblici funzionano, che negli Stati Uniti sì che valorizzano i talenti e io i miei figli li mando all’estero e bla bla bla. Da qualche anno c’è perfino una retorica terzomondista alimentata da chi, con i soldi guadagnati in Italia, va in vacanza in Paesi miserabili (ma in hotel a cinque stelle) e quando torna ammonisce: là sono tanto poveri ma hanno una dignità, mica come noi.

Tutto questo noi ossessivamente ripetiamo perché, tra i nostri tanti difetti, il peggiore sta appunto nel dire che siamo pieni di difetti. Campioni dell’autodiffamazione, ecco il nostro primato. «Siamo in Italia…» è la conclusione sconsolata di tanti nostri discorsi, come per dire: qui non si può concludere nulla di buono. Strano Paese, in cui ciascuno critica l’Italia e al tempo stesso se ne dissocia, come se gli italiani fossero sempre gli altri.

Eppure siamo molto meno peggio di quanto ci vogliamo dipingere. Tanto che, paradossalmente, perfino questo nostro continuo criticarci a volte diventa un pregio. Perché i veri difensori di una civiltà non sono i suoi goffi e retorici esaltatori, ma i suoi critici: a volte perfino i suoi detrattori e i suoi castigatori. Il mugugno di noi italiani è fastidioso e ingeneroso, ma serve pure a tenere desta l’attenzione per limitare i danni. In fondo il cinema italiano è diventato un cinema solo quando ha cominciato a smascherare le nostre miserie e le nostre viltà.

Speriamo che la Nazionale non inciampi goffamente contro qualche carneade neozelandese o slovacco. Dovesse succedere, diamo per scontato che torneremo tutti anti-italiani. Farebbe parte del nostro modo di essere. Ma per il momento prendiamo atto che l’inizio di questo Mondiale, con tanto e spontaneo tifo, è la prova che questo popolo si vuol bene molto più di quanto voglia far credere.
La stampa.it