Sport Land News: aprile 2019

Quando il coach si chiama Papa Francesco. i campioni olimpici delle Fiamme Galle in Vaticano con Athletica Vaticana

DPF130419_212.JPG

vaticannews
Se per coach spirituale hai Papa Francesco non puoi che fare solidarietà sul serio, anche attraverso il linguaggio concreto e fraterno dello sport. E così Athletica Vaticana, l’associazione sportiva della Santa Sede, per mettere in pratica le indicazioni spirituale di Francesco ha invitato i campioni olimpici delle Fiamme Galle in Vaticano per incontrare i bambini assistiti nel Dispensario Santa Marta in una giornata operativa, tra visite pediatriche e sedute di logopedia.
Una singolare “visita della misericordia”, vissuta rilanciando l'insegnamento del Papa nel periodo quaresimale, per prepararsi tutti insieme alla Pasqua: le famiglie povere che trovano nel Dispensario un aiuto e un incoraggiamento dai medici e dagli operatori, tutti volontari; gli atleti professionisti del prestigioso gruppo sportivo della Guardia di Finanza e anche i podisti vaticani, tutti dipendenti e cittadini, che non vogliono “correre e basta” ma rilanciare una testimonianza solidale, spirituale e anche culturale tra gli atleti che incrociano nelle strade e nelle piste. E così nei locali del Dispensario, in un clima famiglia, quindici campioni hanno insegnato ai bambini, ma anche ai genitori, i “segreti” dei loro sport, insegnando anche qualche “piccolo passo” per sportivo per divertirsi e consigliando qualche semplice esercizio fisico per stare meglio. Le Fiamme Gialle non hanno mancato di portare materiale scolastico e anche magliette e cappellini, buoni proprio per fare qualche corsa e qualche salto. E per aiutare le famiglie più povere a celebrare la Pasqua ecco anche i dolci tradizionali come le uova di cioccolato per i più piccoli e le “colombe”.
A fare gli onori di casa è stata la direttrice, suor Maria Antonietta Collacchi, religiosa delle Figlie della Carità, accompagnata da sui più stretti collaboratori, a cominciare da Javier e Valentina. Con loro anche alcuni rappresentanti di Athletica Vaticana, con il presidente mons. Melchor Sánchez de Toca, sotto-segretario del Pontificio Consiglio della cultura.
Preferiscono non rilasciare interviste gli atleti delle Fiamme Gialle, non sono qui per mettersi in mostra. “Siamo qui per crescere come persone” dice, a nome di tutti, Fabrizio Donato, capitano anche della nazionale italiana di atletica leggera (nel salto triplo medaglia olimpica e recordman di presenze ai Giochi, oltre che campione europeo). Accompagnati dal generale Vincenzo Parrinello, comandante del Gruppo polisportivo, sono venuti a incontrare i bambini anche il campione olimpico di scherma Daniele Garozzo, il campione del mondo di karate Stefano Maniscalco, i saltatori con l’asta Sonia Malavisi e Ivan De Angelis, i velocisti Matteo Galvan e Lorenzo Valentini, la tuffatrice Maria Marconi e le judoka Miriam Boi, Assunta Galeone e Annalisa Calagreti. Con loro il capitano Giovanni Conti e il direttore tecnico dell’atletica, Andrea Ceccarelli. Per elencare medaglie e record non basterebbe la pagina.
“Offriamo gratuitamente assistenza alle famiglie con bambini, senza tessera del servizio sanitario” spiega suor Antonietta. Sono soprattutto stranieri e certo non guardiamo alla provenienza o alla religione. Da noi trovano servizi di pediatria, ginecologia, ecografia, oculistica, allergologia, dermatologia, psicologia, cardiologia, ortopedia, gastroenterologia, chirurgia e logopedia. L’assistenza medica è estesa anche agli altri componenti della famiglia grazie alla collaborazione di medici specialisti che offrono la loro professionalità”.
Il Dispensario, spiega suor Antonietta, “cerca di far arrivare alle famiglie bisognose anche le medicine e i prodotti di prima necessità per i bambini — latte in polvere, pannolini, omogeneizzati, pappe — e, se possibile, anche per i genitori: parliamo di 350 bambini con un’attenzione diretta per circa mille persone”. Ma soprattutto, ha raccontato la religiosa agli atleti della Guardia di Finanza, “questo servizio è reso possibile del lavoro dei volontari che, ogni giorno, si alternano per seguire con affetto e semplicità i nostri piccoli assistiti con l’idea che il Dispensario è anzitutto una famiglia nella quale confidarsi e confrontarsi”.
Una famiglia che l’8 maggio compirà 97 anni. È infatti il 1922 l'anno di nascita del Dispensario - oggi Fondazione presieduta dal Cardinale Elemosiniere Konrad Krajewski - benedetto da Pio XI e poi sostenuto da tutti i Papi, e subito affidato alle suore Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli. Lo stile è sempre quello della carità e della dignità, fa presente suor Antonietta, “e oggi più che mai cerchiamo di salvare le famiglie dai rischi connessi con il mercato del lavoro nero, la droga e la prostituzione”.
È significativamente proprio con loro, con i “piccoli prìncipi” del Dispensario Santa Marta, che il Papa ha voluto festeggiare gli ultimi tre suoi compleanni. “Francesco ci ricorda sempre - aggiunge la religiosa - che il Dispensario ha il suo punto di forza nell’accoglienza che mette al primo posto la tenerezza, insieme con la consapevolezza che oggi più che mai le persone che vivono nel bisogno vengono scartate, guardate con diffidenza e persino con fastidio”.
Perciò ecco che “in un mondo ossessionato dalle apparenze il Dispensario risponde con una semplicità che ogni giorno si rende operosa tra le tante urgenze di quanti bussano alla nostra porta”. Quelle persone, conclude suor Antonietta, “devono sentirsi a casa qui con noi, vanno guardate negli occhi e noi non abbiamo paura di toccare le loro ferite”.
Ma la solidarietà non s’improvvisa e questo gemellaggio solidale tra Athletica Vaticana e Fiamme Gialle è già al terzo passo. E sempre con il sostegno dell’Elemosineria Apostolica che, a nome di Papa Francesco, sta vicino alle persone più in difficoltà. Ed ecco che 250 poveri, soprattutto migrati, sono stati accompagnati allo stadio Olimpico a vedere le gare del Golden Gala, la più prestigiosa manifestazione internazionale di atletica leggera in Italia. Con tanto di abbraccio con i campioni africani, etiopi, eritrei e kenyani: nelle prove di mezzofondo e di maratona infatti le gerarchie mondiali sono capovolte e il cosiddetto “terzo e quarto mondo” arriva sempre, e significativamente, primo. Poi, nel periodo di Natale, sempre su invito dell’Elemosineria, gli atleti delle Fiamme Gialle hanno preparato e servito — nel Centro sportivo di Castelporziano — il pranzo a un gruppo di poveri assistiti dalla Caritas diocesana di Roma.
L’abbraccio con i bambini, e le famiglie, del Dispensario Santa Marta perciò non è un caso: fa parte di un progetto concreto di solidarietà. E se per coach hai Papa Francesco carità e spiritualità fanno rima anche nel linguaggio dello sport
vaticannews

#Goal4Uganda. Il calcio nello slum per costruire un futuro migliore

Insegnare il “buon calcio” a 350 ragazzi secondo il modello sportivo-educativo del Dipartimento Junior dell’Associazione Italiana Calciatori, e ristrutturare il campo di una scuola voluta da un gruppo di donne sopravvissute a violenze di ogni genere, in uno dei quartieri più poveri e disagiati di Kampala, in Uganda: è l’idea alla base di #Goal4Uganda, progetto realizzato dalla Ong italiana Avsi in partnership con l’Associazione italiana calciatori (attraverso Aic Onlus) e Cdo Sport, per a valorizzare il calcio come canale di socializzazione positiva e di inclusione sociale, offrendo ai ragazzi un campo adeguato su cui giocare.
Si è appena conclusa una settimana di scuola calcio, rivolta a studenti e studentesse tra i 13 e i 17 anni, della scuola secondaria “Luigi Giussani High School”; una struttura d’eccellenza che sorge nel cuore della baraccopoli.
Per sostenere il progetto, Avsi ha lanciato una raccolta fondi online su AVSI.org/Goal4Uganda.
Grazie all’impegno di Luca Rossettini, consigliere Aic e calciatore del Chievo Verona, è stato possibile mettere in contatto i partner di progetto e costruire questo sogno. Damiano Tommasi, presidente Aic, e Simone Perrotta, responsabile dipartimento Junior di Aic e Campione del Mondo, sono scesi in campo, accompagnati dal Segretario Generale Aic Onlus Fabio Poli. È stata l’occasione per inaugurare il campo da calcio, ristrutturato grazie al progetto, alla presenza di autorità locali e della scuola Luigi Giussani High School, oltre che ai partner del progetto.
Attività del progetto
Il progetto #Goal4Uganda ha prima di tutto una valenza educativa: la scuola Luigi Giussani si trasforma in un punto di riferimento formativo nei quartieri di Acholi e Kamuli, nello slum di Kireka, luogo di incontro per i ragazzi e i docenti coinvolti nelle varie attività, grazie a missioni di preparatori e allenatori italiani per formare i docenti al valore dello sport e alla pratica del calcio. Sono previsti allenamenti, tornei e occasioni di incontro e formazione per gli studenti, con particolare attenzione alla frequenza scolastica dei ragazzi.
La scuola Luigi Giussani High School
Tra i diversi “quarters” che compongono Kireka, uno dei quartieri più poveri della capitale ugandese Kampala, c’è Acholi Land: durante la guerra civile accolse la tribù degli acholi in fuga dalle atrocità di Kony. È qui che sorge la scuola Luigi Giussani, costruita nel 2005, voluta da un gruppo di donne sopravvissute a violenze di ogni genere, desiderose di garantire ai propri figli una buona educazione quindi un buon futuro. Non si sono risparmiate e, con pazienza e tenacia, hanno lavorato, hanno spaccato e venduto le pietre di una cava presente nello slum, hanno realizzato e venduto le collane di perle di carta colorata, e sono riuscite a sostenere una parte significativa delle spese di costruzione della scuola. La Luigi Giussani è oggi un centro educativo di qualità nel cuore dello slum, una scuola primaria e secondaria dove gli insegnanti, insieme con gli allievi, vivono un’esperienza educativa e di crescita umana.
avvenire
Schierati sul nuovo campo di calcio, pensando al futuro (foto Mattia Marzorati)

La F1 festeggia in Cina il suo millesimo Gran Premio. Ma il futuro è ancora un rebus, tra burocrazia e sponsor in calo

La Scuderia Toro Rosso durante le qualifiche al Gp di Cina / LaPresse

Avvenire

Comunque vada, il risultato resterà nella storia della F1. Perché la gara numero 1000 di un mondiale partito il 13 maggio 1950 vale molto per la statistica. Partire in pole per Valtteri Bottas è già un mezzo successo, finire davanti anche in gara sarebbe un trionfo. Nel giorno delle celebrazioni del mondiale F1 restano aperti molti interrogativi. Va bene celebrare il presente rifacendosi a un passato glorioso, ma quello che preoccupa è il futuro. Ci sono troppi argomenti sul terreno da discutere che quello che accade in pista, la Ferrari in seconda fila con Vettel e Leclerc, le Red Bull Honda in rimonta con Verstappen e Gasly, sono buoni per le dispute dei tifosi al bar che devono giustificare questa o quella prestazione. Il problema di base è che la F1 è ingabbiata in una selva di norme, leggi e regolamenti per cui si finisce per parlare addosso. Perdendo di vista lo scopo primario. Far competere gli uomini e i mezzi e da qui trovare spunti per gli albi d’oro, dal punto di vista umano, e innovazione tecnologica per chi, le case, investe soldi a profusione. Si parla tanto di giugno e delle scadenze ad esso legate. 

Quella dei nuovi regolamenti tecnici per il 2021, per la spartizione dei premi, in calo in quanto il prodotto F1 tira di meno e per giunta non piace ai giovani: «Direi che non è vero che non piace ai giovani - dice Lewis Hamilton - il problema è che per guardare i Gp devi pagare le Tv satellitari e coi costi attuali e la mancanza di introiti dei giovani, è difficile coniugare le due cose. Se le immagini fossero libere ci sarebbero più appassionati in grado di seguirci». Vero, ma Lewis dimentica che buona parte degli introiti delle squadre derivano proprio dai soldi che le Tv, a pagamento, hanno iniettato per i diritti televisivi e quindi meno soldi, più visione fa a pugni con le richieste delle squadre e degli sponsor. I primi vogliono più soldi, i secondi più visibilità. Un equilibrio difficile da trovare e che vede, stranamente, Ferrari e Mercedes alleate. Sono le uniche due squadre che non hanno svenduto gli spazi pubblicitari. I costi per comparire su queste monoposto sono rimasti uguali al passato. Anche a costo di rimetterci di tasca propria. Ovvero, se non si vendono agli sponsor, interviene la casa madre a compensare. Mentre il resto dello schieramento ha svalutato la propria appetibilità. 

Per fare un esempio, i costi per avere uno spazio di 15 centimetri su una vettura sono passati da 5 milioni di euro ai 750 mila attuali. È una F1 che celebra 1000 GP e cerca una risposta ai quesiti sul domani. Per farlo confida nelle gesta dei piloti, campioni come Hamilton in sfida con Bottas, di Vettel che si confronta col giovane Leclerc, su storie e gesti da tramandare, con gare combattute da iscrivere negli annali. Per renderla appetibile, quindi vendibile e prendere due piccioni con una fava: gare belle, piloti icone, immagini da rivendere e coinvolgere gli sponsor. Qualcuno deve cedere qualcosa. Meno costi? «Certo - dice Toto Wolff della Mercedes - se guardi lo schieramento e vedi le differenze fra i top team e gli altri è chiaro che spendere meno sia importante, come lo è avere le risorse per competere al meglio, cosa che facciamo contro la Ferrari. È un equilibrio difficile da trovare ma necessario. Per questo sono fiducioso che una soluzione la troveremo». Intanto con due Mercedes davanti a due Ferrari, due Red Bull, due Renault e due Haas, il gioco delle coppie F1 appare quanto mai scontato, ma questo oggi passa in secondo piano: comunque vada sarà un giorno storico. Buon compleanno F1. Chiunque vinca.

JUVE RIMANDA FESTA SCUDETTO. MILAN-LAZIO 1-0 AD ALTA TENSIONE

Milan-Lazio, ieri sera, finisce 1-0 dopo una partita ad alta tensione con tanto di zuffa in campo tra giocatori. La Juve rimanda la festa scudetto, battuta 2-1 dalla Spal. Decisiva, oggi, Napoli-Chievo.(ANSA).

Sport POLE MOTOGP AMERICHE A MARQUEZ, A BOTTAS A GP DI SHANGAI

Marc Marquez non si smentisce e sulla pista texana di Austin coglie la settima pole consecutiva della classe MotoGp, l'82/a della carriera. Subito dietro Valentino Rossi, Dovizioso solo 13/o. A Shangai protagoniste oggi le Mercedes con Bottas in pole con Hamilton, seguiti dalle Ferrari di Vettel e Leclerc
ansa

Stati Uniti. Nba, l'addio al basket di Dwyane Wade commuove il web


Ci sono storie così belle che vanno oltre lo sport. E tante sono quelle che ci regala da sempre il basket, specie quello a stelle e strisce. Gli appassionati di tutto il mondo hanno in questi giorni le lacrime agli occhi per il ritiro di due giocatori leggendari dell’Nba, il campionato dei fenomeni statunitensi: Dirk Nowitzki e Dwyane Wade. Il primo, il gigante tedesco che ha dimostrato come si possa essere cecchini da 3 punti anche con 213 centimetri di altezza, chiude a 40 anni e 21 stagioni sempre con la maglia dei Dallas Mavericks: 1 titolo Nba e sesto marcatore di sempre con oltre 31mila punti realizzati per quello che è già considerato il più grande giocatore europeo di tutti i tempi. Altrettanto fantastica la carriera di Wade che smette a 37 anni dopo oltre mille partite Nba e tre anelli con i suoi Miami Heat.
Un fuoriclasse non solo in campo ma anche fuori come testimonia un video toccante (realizzato da Budweiser) in vista della sua ultima partita. Si vede il campione che riceve a sorpresa cinque maglie speciali donategli da persone a cui ha cambiato la vita. Merrilyn Beard-Breland, la donna della Florida che ha visto la sua casa bruciare dieci giorni prima di Natale (“l’incendio èstato il punto più basso della mia vita, tu sei diventato il mio eroe“) è stata aiutata economicamente dal campione. Così come Tamara Johnson, giovane che è riuscita a laurearsi alla Marquette University (il college di Wade), diventando la prima ragazza della sua famiglia a completare gli studi. C’è Andrea Oliver, sorella di Joaquin Oliver, il ragazzino morto nella strage della scuola di Parkland: Wade che era il suo idolo ha voluto omaggiarlo scrivendo il suo nome sulle scarpe usate in partita. E poi c’è Danny Arzu, giovane che ha deciso di dare una sterzata alla sua vita trovando un lavoro onesto e diventando un modello per gli altri proprio dopo aver sentito parlare dal vivo Wade al Miami’s Overtown Youth Center, centro che si occupa dell’aiuto e dello sviluppo dei bambini fino all’età adulta.
L’ultima partita di Dwyane Wade con i suoi Miami Heat ' AP Photo'Kathy Willens
L’ultima partita di Dwyane Wade con i suoi Miami Heat / AP Photo/Kathy Willens



Tutte storie realmente accadute ma è l’ultima quella per cui è più difficile non emozionarsi. È il momento in cui entra in scena mamma Jo-Linda che ricorda a Wade la difficile infanzia, nella quale lo ha cresciuto. Il padre infatti decise di andar via di casa con una nuova compagna quando il piccolo aveva solo quattro mesi. E la madre ferita dalla separazione troverà ingannevole rifugio solo nella droga e nell’alcol, in una periferia di Chicago dove la criminalità è un macigno sul futuro dei più giovani. Nonostante tutto sarà Wade a tirar fuori sua madre dai guai, facendole scoprire anche la fede cristiana.

Quella che Wade ha voluto sottolineare anche sulla sua canottiera scegliendo da sempre il numero 3, in omaggio alla Santissima Trinità. Un uomo che ha sempre spiegato come la sua missione sia quella di restituire a Dio almeno un 10 per cento di quel che abbiamo ricevuto. Dice la madre a Wade nel video: «Io sono più orgogliosa dell’uomo che sei diventato rispetto al giocatore di basket: tu sei più grande della pallacanestro. E “you are bigger than basketball” è l’hashtag con cui il mondo intero sta celebrando via social Dwyane Wade. Standing ovation. Tutti in piedi per un grande uomo, marito, padre e giocatore di basket.
avvenire

FORMULA 1: GP CINA, BOTTAS AVANTI NELLE SECONDE LIBERE



MOTO, FP1 A MARQUEZ. PER JUVENTUS OGGI PARTITA SCUDETTO Scambio di posizioni fra Ferrari e Mercedes nelle seconde libere in vista del gp di Cina di F1 in programma domani a Shangai, mentre nel Gp delle Americhe Marc Marquez ha ottenuto il miglior tempo alla fine della prima sessione delle libere. A Ferrara la Juventus oggi affronta la Spal cercando i punti per lo scudetto. Stasera anche anticipi Milan-Lazio e Roma-Udinese. (ANSA).

ANCORA RAZZISMO NEL CALCIO. INTERROTTA DIGIONE-AMIENS

E' ACCADUTO IN FRANCIA, INSULTI A PRINCE GOUANO Interrotta per alcuni minuti, ieri sera in Francia, la partita di Ligue 1 tra Digione e Amiens, macchiata da insulti razzisti nei confronti del giocatore Prince Gouano, capitano della squadra ospite ed ex primavera Juventus. I giocatori hanno abbandonato il campo al 33' st e sono rientrati dopo alcuni minuti; nel frattempo alcuni di loro hanno cercato il dialogo con i tifosi affinché la situazione tornasse alla normalità. In Premier League è allarme discriminazione. Bufera sui tifosi del Chelsea per Salah. L'Arsenal censura un supporter per Koulibaly. 
ansa


Vero sport e università l'America che insegna

Le finali Ncaa del campionato di basket sono un evento del quale nella vecchia Europa, al netto dei veri appassionati della palla a spicchi, non abbiamo grande percezione. La Ncaa è l'organizzazione che gestisce le attività sportive di 1.268 college e università negli Stati Uniti. Se proprio volessimo partire dall'inizio potremmo già ragionare sul fatto che, negli Usa, il 20% dei bilanci delle università è finanziato dalle donazioni di ex allievi e il senso di appartenenza all'università di questi generosi ex alunni molto spesso è fondato sull'identità sportiva dell'ateneo. Torniamo però al fatto sportivo: finale del campionato Ncaa di basket, dicevamo. Luogo della sfida: il parquet del Us Bank Stadium di Minneapolis, un impianto che definire avveniristico non rende esattamente l'idea. Uno stadio (dove normalmente si gioca a football americano) completamente coperto con incredibili vetrate che sono un prodigio architettonico e con 70.000 posti a sedere, ovviamente tutti esauriti da tempo. Già, una finale che in Italia, potremmo rappresentare, che so, come Politecnico di Torino-Università di Padova è capace di portare più tifosi (oltre ai milioni di spettatori televisivi) di una finale di Champions League di calcio. La NBA stessa, nel giorno della finale, si ferma e lascia il palcoscenico agli sportivi universitari. Sotto la bandiera a stelle e strisce, lo sport universitario assume una mostruosa importanza e risonanza, rispetto al suo impatto sociale, culturale, di costume. Gli studenti universitari Usa ricordano il modello della Grecia classica, che teneva insieme la vigoria del corpo con la virtù, morale e intellettuale. L'identità sportiva, inoltre, permette di avere un ritorno economico che rende le università ancora più belle, più desiderate, più efficaci nel loro scopo didattico e formativo. Che dire o, meglio, che fare? Invidiare e basta? C'è una notizia: nella la finale che si è disputata fra le Università di Texas Tech e Virginia (vinta da quest'ultima), in campo c'erano due italiani. Da una parte, Davide Moretti (classe 1998), nato a Bologna, cresciuto cestisticamente nel settore giovanile di Pistoia e volato via, per accettare l'offerta della Texas Tech University, dopo aver vinto una medaglia di bronzo con la maglia azzurra agli Europei Under 18. Dall'altra, Francesco Badocchi, stessa età di Moretti, padre italiano e madre americana, che ha lasciato Cernusco sul Naviglio proprio perché il nostro Paese non gli avrebbe permesso di coniugare il suo talento atletico con gli studi universitari. Francesco è finito nel campus di Virginia (un bene protetto dall'Unesco) e lo descrive come un luogo dove ci si incanta a osservare le meraviglie architettoniche ogni volta che si va a lezione. Il bello, il bene, la virtù e lo sport, dicevamo. In realtà, lo dicevano 2.500 anni fa anche i Greci a casa loro e poi nel sud del nostro Paese, dove ragazzi affrontavano avventurosi viaggi attraverso il Mediterraneo per venire a fondare Paestum, Crotone, Siracusa: città capaci di generare intellettuali, matematici, politici, filosofi e anche (probabilmente di conseguenza) campioni olimpici. 
Insomma, superata l'invidia e forti del fatto che anche qui da noi era così (purtroppo un paio di migliaia di anni fa) non resta che un'operazione: sarebbe bello chiedere a Davide e Francesco di diventare testimonial ambulanti dello sport universitario. Poi si potrebbe capire come ridare dignità allo sport nel mondo della scuola, dalla primaria all'Università. Infine, si potrebbe ragionare sul come lo sport universitario potrebbe essere di enorme aiuto allo sforzo che oggi è a carico quasi esclusivo delle Forze Armate che, grazie ai loro gruppi sportivi, permettono a migliaia di nostri atleti di poter continuare a sognare i Giochi Olimpici. 
È davvero impossibile? E se sì, gentilmente, qualcuno mi potrebbe spiegare perché?
da Avvenire

.Inchiesta. La SuperLega divide il mondo del pallone

La SuperLega divide il mondo del pallone

avvenire
Gli schieramenti iniziano a delinearsi. I prossimi cinque anni, da qui al 2024, saranno scanditi da una lunga battaglia sulle modifiche al format della Champions League con relative ricadute sul destino dei campionati nazionali. Il futuro spinge verso una SuperLega per pochi eletti oppure una super-Champions che accentuerà le tutele economiche nei confronti delle partecipanti (con possibili finestre nel fine settimana e sistema di accesso slegato dalla classifica dei campionati). Sarà una lotta tra l’Eca (Associazione europea dei club) guidata da Andrea Agnelli e l’associazione delle Leghe professionistiche europee capeggiata dallo spagnolo Javier Tebas sempre più leader dello schieramento di chi vuole difendere la centralità dei campionati nazionali. Il capo della Liga è diventato il punto di riferimento di questo fronte (recentemente ha spiegato il suo punto di vista ai club di Serie A con una visita in via Rosellini che non ha fatto impazzire di gioia qualche presidente). Non a caso sarà Madrid la sede dell’importante riunione convocata per il 6-7 maggio: una sessione del Club advisory platform della European Leagues aperta a tutti i club del continente. Guarda con interesse a questi movimenti anche l’Associazione italiana calciatori: «I club medio-grandi italiani non si rendono conto di quello che sta succedendo. Mi auguro sia solo un basso profilo legato al fatto che stanno lavorando nelle apposite sedi istituzionali», dice Umberto Calcagno, vice-presidente vicario Aic. Il pensiero va a club come Fiorentina, Sampdoria e Bologna, realtà storiche di piazze importanti che rischiano di essere le più penalizzate.
Parlando con i vertici di questi club si respira preoccupazione. La Sampdoria, ad esempio, si dichiara contraria a SuperLega o super-Champions ma al momento sta soprattutto cercando di capire e studiare le possibili evoluzioni. Ma presto potrebbe entrare in fibrillazione anche grandi come Roma, Lazio o Napoli. Perché almeno due di queste big potrebbero non rientrare in certe logiche dal 2024. «Bisogna evitare effetti disastrosi –continua Calcagno – non ci stiamo ponendo abbastanza il problema dei rischi di devastazione del mondo che resterebbe tagliato fuori dai nuovi format. Temo che possano entrare in funzione tecnicismi giuridici in grado di vanificare la contrarietà della maggioranza dei club europei». Le conseguenze economiche per i campionati nazionali sarebbero pesanti: «I ricavi dei tornei nazionali entrerebbero sicuramente in sofferenza di fronte alla prospettiva di una coppa europea per ricchissimi, una per poveri e una per poverissimi», spiega Marco Bogarelli, ex ad di Infront Italia, advisor della Serie A per la vendita dei diritti tv. Difficile fare stime perché non è ancora chiaro l’assetto dopo il 2024. Il riferimento di Bogarelli è all’idea di creare l’Europa League 2 che dovrebbe garantire un ampliamento della partecipazione ai tornei Uefa a fronte di uno sbilanciamento verso l’alto della Champions. Se andrà in porto questa riforma sarà un’impresa continuare a vendere i diritti tv della Serie A intorno a quota un miliardo.
Preoccupazione raccolta al volo dall’ad della Lega di Serie A Luigi De Siervo che ieri in Commissione cultura alla Camera ha dichiarato: «Questo cambierà per sempre il nostro calcio rischiando di rendere il campionato residuale. La sperequazione che crea la Champions è evidente, più queste squadre parteciperanno a una competizione ricca e più la differenza si amplierà». Timori condivisi anche dalla Premier League come dimostra il comunicato assai critico emanato nei giorni scorsi. «I club devono valutare le conseguenze – continua Bogarelli – non tutti lo hanno ancora fatto. Le modifiche dei format delle coppe dovranno essere concordate a livello di Leghe europee. Non solo da Eca e Uefa. Deve essere l’associazione dei proprietari ad avere più voce in capitolo. Non si può pensare che altri imprenditori spendano senza avere ritorni per sostenere un sistema pensato per poche big». Chiaro il ragionamento: con una flessione degli introiti da diritti tv molte realtà del campionato italiano faticherebbero a restare a galla mentre pochi eletti beneficerebbero di un boom di ricavi.
«La Serie A diventerebbe una B alta – spiega Calcagno – superfluo dire che fine farebbero B e C. Gli stipendi dei calciatori ne risentirebbero. Nella massima divisione continuerebbero a girare cifre consistenti. Ma sotto sprofonderebbero ». Uno scenario da terra bruciata per consentire ai primi 15 club europei per fatturato di competere tra di loro in maniera più bilanciata rispetto a quello che succede adesso. Attualmente tra il Manchester United primo e l’Inter quindicesima ballano circa 370 milioni di differenza. Secondo l’Aic la soluzione sarebbe quella di rendere più equilibrato il sistema con differenze distributive meno sbilanciate tra i club di A e una mutualità più consistente destinata a B o C (come succede in altri paesi europei). In questo modo migliorerebbe la competitività. Ma lo spirito dei tempi spinge verso altre direzioni. Il confronto sarà aspro. Ai primi di maggio a Madrid andrà in scena una delle prime occasioni per misurare i rapporti di forza.

Notizie sport del 3 Aprile 2019


SERIE A: JUVE OK A CAGLIARI,MILAN PARI IN CASA. OGGI LE ALTRE 

F1: BENE ESORDIO IN FERRARI SCHUMI JR,SECONDO IN TEST BAHRAIN Negli anticipi della 30ma giornata della Serie A di calcio la Juventus passa 2-0 a Cagliari con gol di Bonucci e Kean, mentre il Milan pareggia 1-1 in casa con l'Udinese. Oggi le altre: alle 19 Empoli-Napoli; alle 21 Roma-Fiorentina, Torino-Sampdoria, Frosinone-Parma, Genoa-Inter e Spal-Lazio. Domani i posticipi Sassuolo-Chievo e Atalanta-Bologna. F1: bene l'esordio sulla Ferrari per il figlio di Schumacher, secondo nei test in Bahrain; oggi la seconda giornata. (ANSA).

Le Alpi Marittime e le Cozie prima, e poi la pedemontana del Friuli faranno da contesto territoriale per due avvenimenti internazionali di volo libero in deltaplano.

Comunicato stampa per news.oggi@yahoo.it
 
Dal 6 al 7 aprile ritorna per la sesta edizione il grande meeting Trofeo Malanotte, organizzato dal Delta Club Mondovì con centro operativo presso l’Aviosuperficie Alpi Marittime di Pianfei (Cuneo).
Si volerà tra le Alpi e il mare, un volo molto particolare in una zona altrettanto particolare. La quota elevata del decollo, 1740 metri, fa sì che in primavera inoltrata si spicchi il volo in un paesaggio quasi invernale, mentre giù in basso la pianura è tutta verde. Il mare è a soli 40 km di distanza verso sud. Facilmente i piloti toccano quote attorno a 3000 metri sfruttando i motori più ecologici inventati dalla natura: l’irraggiamento solare del suolo e l’azione del vento sui rilievi montuosi. D’altronde non sarebbe possibile diversamente perché il volo in deltaplano e in parapendio non ne prevede altri e per questo si chiama “volo libero”.

Dal 25 aprile al 1 maggio, organizzato da Flyve e Aero Club Lega Piloti, terza edizione dello Spring Meeting – Trofeo Friuli Venezia Giulia 2019, una competizione che si svolgerà in una zona ben nota a chi pratica il volo libero. La stessa sarà teatro del XXII Campionato del Mondo di deltaplano il prossimo luglio. Attesi i migliori piloti da tutta Europa che hanno già colmato il numero massimo degli ammessi alla gara.
L’area di volo si sviluppa principalmente nella zona pedemontana del Friuli ma, a seconda delle condizioni atmosferiche, è possibile volare anche nelle Alpi e in pianura. Il decollo principale da cui prenderà il via ogni prova di gara, una al giorno meteo permettendo, è situato sul monte Valinis sopra Meduno (Udine). Tuttavia, sulla base delle condizioni meteorologiche, sarà possibile utilizzare altri punti di decollo situati in territorio italiano e sloveno, cinque in tutto. Atterraggio ufficiale e quartier generale della manifestazione a Travesio (Pordenone).
Molte attività collaterali saranno organizzate per famiglie e visitatori.
 Ufficio Stampa FIVL

Associazione Nazionale Italiana Volo Libero 

Notizie sport del 2 Aprile 2019


SERIE A, STASERA ANTICIPI MILAN-UDINESE E CAGLIARI-JUVENTUS 

BIANCONERI SENZA CR7 E DYBALA. DOMANI ALTRE, NAPOLI A EMPOLI Stasera in campo gli anticipi della 30ma giornata della Serie A di calcio: alle 19 il Milan ospiterà l'Udinese, mentre alle 21 la Juventus senza Ronaldo e Dybala sarà impegnata a Cagliari. Domani sera le altre: il Napoli a Empoli, l'Inter in casa del Genoa, la Lazio a Ferrara contro la Spal e la Roma che ospita la Fiorentina. (ANSA).

Athletica Vaticana: Roma, sabato 6 aprile la Messa del maratoneta nella chiesa degli artisti



Agensir
Domenica 7 aprile si svolgerà la XXV Acea maratona internazionale di Roma. Come l’anno scorso, alla vigilia della competizione, sabato 6 aprile verrà celebrata la “Messa del maratoneta” nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, nota come “Chiesa degli artisti” (Piazza del Popolo – ore 18). A promuovere l’iniziativa è Athletica Vaticana, la prima associazione sportiva costituitasi lo scorso gennaio in Vaticano, rappresentativa podistica della Santa Sede nota come “i maratoneti del Papa”. Atlete e atleti – non solo maratoneti – sono invitati a vivere insieme un momento di spiritualità anche con familiari e amici. Al termine della Messa verrà impartita la benedizione degli sportivi e sarà recitata anche la “Preghiera del maratoneta” tradotta ad oggi in 37 lingue tra cui arabo e cinese ma anche etiope e swahili. Il 6 aprile si celebra inoltre la Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace, indetta nel 2013 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Athletica Vaticana aderisce alla campagna #WhiteCard, in collaborazione con la Peace and Sport Foundation. Per questo, alla fine della Messa sarà realizzato un simbolico gesto per la pace con l’obiettivo di rilanciare il comune messaggio per uno sport sempre più vero e a misura d’uomo.

Basket: serie A; risultati e classifica

Risultati e classifica della 24/a giornata di Serie A di basket: Dolomiti Energia Trentino-Fiat Torino 95-87 (ieri) Alma Trieste-Vanoli Cremona 97-80 AX Milano-Acqua S.Bernardo Cantù 98-91 VL Pesaro-Sidigas Avellino 91-89 Banco di Sardegna Sassari-Segafredo Bologna 90-72 Germani Brescia-Oriora Pistoia 87-79 Grissin Bon Reggio Emilia-Happy Casa Brindisi 82-76 Openjobmetis Varese-Umana Reyer Venezia 87-79 

- CLASSIFICA:

 Milano 38 punti; Venezia 34; Cremona 30; Avellino,
Brindisi e Varese 28; Trieste e Trento 26; Sassari, Bologna, Cantu' e Brescia 24; Pesaro e Reggio Emilia 14; Torino 12; Pistoia 10. (ANSA).

Notizie sport del 1 Aprile 2019


CALCIO: LAZIO VINCE IN CASA INTER, ROMA KO COL NAPOLI 

SPALLETTI: ICARDI FUORI PER COME COMPORTATO,UMILIANTE MEDIARE Nella 29ma giornata della Serie A di calcio la Lazio vince 1-0 in casa dell'Inter privo di Icardi e riapre la corsa Champions. Spalletti conferma la scelta di non far giocare l'ex capitano: "Doveva stare fuori per come si è comportato; mediare con un giocatore è umiliante". Perde la chance Champions la Roma, col Napoli che si impone 4-1 all'Olimpico. Sogna l'Atalanta, che vince 3-1 a Parma ed è a -3 dal Milan insieme ai biancocelesti. Fiorentina-Torino 1-1, Bologna-Sassuolo 2-1 e Frosinone-Spal 0-1 


F1: LECLERC TRADITO DA FERRARI, IN BAHRAIN VINCE HAMILTON 

MOTOGP: IN ARGENTINA DOMINA MARQUEZ, POI ROSSI E DOVIZIOSO Hamilton su Mercedes vince il Gp del Bahrain di F1, davanti al compagno di scuderia Bottas. Terza la Ferrari di Leclerc, tradito dal motore quando era in testa a -10 giri dalla fine. Vettel quinto dopo un testa coda. MotoGp: Marquez su Honda domina in Argentina, davanti alla Yamaha di Rossi e alla Ducati di Dovizioso. L'ex campione di slittino e mountain bike valdostano Corrado Herin è morto a 52 anni in un incidente aereo (ANSA).